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AST Sospesa la trattativa ma il governo ormai ci ha messo la faccia

AST Sospesa la trattativa ma il governo ormai ci ha messo la faccia

Ast Sospesa Mitbestimmung  2
Ast Sospesa. La preghiera del Vescovo e dei fedeli della diocesi di Terni per l’Ast presso la chiesa di Sant’Antonio e dei protomartiri francescani di Terni

AST Sospesa

Prima papa Francesco a piazza San Pietro, poi Renzi a San Francesco, a colpi di dichiarazioni dei media ed impegno del governo la trattativa in qualche modo va avanti mentre stasera all’uscita dal lavoro al sottoscritto come a tutti gli altri lavoratori le immagini della Fabbrica apparivano poco rassicuranti.

Cancelli chiusi, con appena una porta aperta per permettere l’ingresso e l’uscita del personale, camioncini della rai posizionati accanto alla banca davanti all’ingresso della direzione del personale, mentre la notizia dei forni spenti, spenti a metà ottobre e non ad Agosto per una pausa dovuta alle manutenzioni, da un senso di tristezza, quasi come se si aspettasse un temporale o un tornado e ci si preparasse con le dovute preoccupazioni …  

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Ast sospesa: lo storico cartello “in difesa della dignità dei lavoratori delle acciaierie di Terni” che le forze dell’ordine hanno fatto entrare a piazza San Pietro  non con qualche difficoltà iniziale

Eppure nonostante il clima da Mezzogiorno di fuoco, non ho perso un certo ottimismo sulla possibilità che la vertenza Ast possa percorrere un cammino diverso, sempre irto e difficile ma diverso con la speranza che smetta questa AST sospesa di essere ancora Ast Sospesa nel limbo dell’incertezza, sospesa dopo la grande illusione che il piano Terni Tornio prospettato da Outokumpu in un epoca che ormai sembra lontana anni luce, in quanto distrutta dalla illogica quanto dannosa decisione della commissione europea, che parla ancora di sviluppo dell’Inox ma che resta indifferente ai contraccolpi non solo occupazionali, che la loro controversa decisione sta causando alla città di Terni e all’Umbria intera.

Il mio ottimismo nasce dalla semplice considerazione che Renzi ha finalmente messo la sua faccia in questa vertenza, e di solito i politici non si spendono così tanto facilmente, è vero che è giovane ma è anche vero che ha già l’esperienza politica per capire che una vertenza dura alla magnetico 2004 proprio mentre chiede una delega in bianco dal parlamento sulla questione lavoro non gli porterebbe bene, anzi diventerebbe un siluro molto forte contro il suo governo, un siluro che la minoranza pd, umiliata e stracciata dal suo governo, non vede l’ora di potergli lanciare contro.

E più ancora il mio ottimismo nasce dalle parole e rassicurazioni del nuovo vescovo di Terni che ha garantito preghiere, evidentemente non solo sue, per il buon esito della vertenza, preghiere che servano a smuovere i cuori e le menti di chi deve decidere e trovare un accordo, accordo che si può trovare solo se ognuna delle parti è disponibile a rinunciare a qualcosa, e che va trovato ad ogni costo per il bene della città che non può permettersi un altro inutile 2004

Per spiegarmi meglio vorrei leggere un passo del vangelo di Luca molto significativo:

Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda un’ambasceria per la pace. (Lc 14,28-32)

Un brano che mi è venuto in mente dopo aver letto le dichiarazioni di alcuni sindacalisti che secondo me, ab iniuria verbo, sono rimasti fermi all’epoca di quando la proprietà dell’azienda era Iri, un’epoca che è auspicabile ritorni in forme nuove ed attuali, ma che è ormai è passata.  

La sovracapacità è il vero nemico oscuro che rende complicati i problemi di tutti anche dell’acciaio come già rilevava questo autorevole  articolo dell’anno scorso e le cose purtroppo non sono cambiate molto.

L’obbiettivo competitività dell’acciaio deve essere più dei lavoratori che dell’azienda, obbiettivo da raggiungere con meno sacrificio umano possibile ma che va raggiunto perché altrimenti il mercato ci spazza via in tempi molto più rapidi di quelli che possiamo immaginare e le difese sono davvero poche, il potere dei governi nazionali è sempre più ridotto mentre nella comunità europea gli interessi di Terni e dell’Italia sembrano non essere interessanti come il caso AST ampiamente dimostra.

Claudio Pace Blogger Terni 7 Ottobre 2014 su Ast Sospesa

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