Cristo ha lasciato inchiodare le sua mani su una tavola di legno, perché le nostre mani, sappiano santificare il proprio lavoro oggi.
Cristo ha lasciato trafiggere i suoi piedi, perché i nostri piedi seguendo le sue orme compissero il suo stesso cammino di glorificazione.
Cristo ha lasciato che l’aceto arroventasse le sua esauste labbra, che fino all’ultimo hanno profferito parole di Misericordia, perché le nostre labbra facessero lo stesso e perdonassero coloro da cui fossimo stati offesi.
Noi siamo tra quelli che volgiamo lo sguardo a Colui Che abbiamo trafitto, a Colui che ha voluto farsi trafiggere, dare la sua vita per poi riprendersela di nuovo.
La sua tomba vuota, la sua resurrezione dai morti, preludio della nostra, è il buon messaggio che abbiamo ricevuto e trasmettiamo alle generazioni che vengono fino al suo ritorno.
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