Giovanni il Teologo dell’Io_Sono
Il teologo biblico, professore dell’università cattolica di San Salvador Bahia, Francesco Bindella, è l’autore di un saggio edito dalle Edizioni Porziuncola, Boanarges i figli del tuono.
I Boanarges, i figli del tuono, sono appunto l’apostolo Giovanni e l’apostolo Giacomo.
Di questi nel corso della mattinata Francesco Bindella ha approfondito il discorso su Giovanni Apostolo.
Discepolo che lui preferiva
Questi secondo una antica tradizione, chiude idealmente il nuovo testamento quale autore del libro dell’Apocalisse o della Rivelazione ( per il contributo su Giovanni Battista di frate Alviero Niccacci vedi la prima pagina).
In particolare ha affermato che questo Giovanni, che mai fa nome di se in tutto il quarto vangelo, preferendo la locuzione ‘discepolo amato’, sviluppa nei suoi una vera e propria teologia cristologica di Gesù legata alla terza parte (identica alla prima nel testo ebraico) del nome rivelato da Dio a Mosè nel Roveto: ‘Io Sono’.
Non è stato il tema della mattinata giovannea, ma nello stesso tavolo sono state a confronto le idee di due studiosi che hanno dedicato al nome di Dio nel Roveto, gran parte dei loro studi.
Padre Alviero Niccacci, partendo da considerazioni linguistiche, preferisce come traduzione ‘Io Sarò quello che ero’, risaltando nelle parole del Roveto la forza di una promessa di continuità, del tipo di quella ricevuta in una locuzione privata in acrostico della Parola Assisi la terziaria francescana Franca Cornado: ‘Ancora Sono io a Sostenerti Sempre Io’.
Francesco Bindella invece da evidenza del Suono dell’Io Sono dell’Eco di Voce presente nelle tre parole ebraiche del Nome di Divino ( in latino SUM QUI SUM) in cui si percepisce una risonanza speculare tra il primo e il terzo termine che permetterà al discepolo amato, il Giovanni autore del quarto Vangelo, di fare diverse considerazione cristologiche, tra le quali la perfetta identità di visione del Padre nella visione di Lui come richiesta dall’apostolo Filippo.
Giovanni Fidanza
La giornata biblica, è caduta nel giorno della memoria liturgica ( 15 Luglio) di un famoso santo e teologo biblista, San Bonaventura, al secolo Giovanni Fidanza, discepolo di San Francesco di Assisi, che pochi sanno al fonte battesimale della cattedrale di San Rufino fu chiamato ‘Giovanni’.
Era dello Spirito
Così che si può dire anche di San Francesco ‘Giovanni è il suo nome’ e lo si può dire ancora di più in considerazione del movimento profetico che ha generato, e che personaggi come il beato Giovanni da Parma e suoi contemporanei pensavano fosse finalmente realizzativo di quell’era dello Spirito Santo, che il monaco Gioacchino da Fiore profetizzò all’inizio del secondo millennio.
IO SONO
Il tema del suono dell’Io Sono già trattato in passato è uno dei punti cardini di una spiritualità di Giovanni che con Giacomo ha ricevuto il nome di Boanarges, figli del Tuono, cioè della Voce della Parola di Dio che talvolta gli uomini avvertono come tuono
Insomma nel nome di Giovanni abbiamo approfondito la Parola!
Festa della Mia Parola
La festa della “Mia Parola” nasce infatti nell’ Io Sono
come Parola,
come Voce,
come Eco di Voce,
come immagine speculare,
come suono dell’Io Sono.
Queste le motivazioni di una festa che nasce dallo studio delle cose di Dio …
Lo studio delle cose di Dio infatti, è già amore di Dio è sempre amore di Dio.
Un amore che non si oppone, ma completa e incoraggia, le opere di carità sociale che la Chiesa attua.
Senza l’Amore per la Parola, senza far vivere la Parola in chi le attua, le opere rischiano di essere sterili.
Il rischio è di ridurre, come ha ricordato Papa Francesco, la chiesa ad una ong come tante …
Claudio Pace 11 07 2017 su Giovanni è il suo Nome
Di seguito i filmati Su Giovanni Teologo dell’Io Sono relativi a questo e ad un convegno precedente tenutosi a Fano
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