Giovanni Paolo II un santo contro la Mafia
Questa mattina papa Francesco ha letto (in latino) il testo che segue (nella traduzione italiana)
e che ha sancito l’iscrizione nell’albo dei santi dei due papi
che hanno segnato la storia dell’ultimo secolo del vecchio millennio e gli albori del millennio che è venuto.
Ad onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell’Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Novo Millennio Ineunte
Il miglior commento a quanto è successo oggi lo troviamo nelle parole dello stesso papa Giovanni Paolo II sulla santità al capoverso 30 della sua lettera apostolica Novo Millennio Ineunte che scisse al termine del famoso giubileo dell’anno duemila:
(30) E in primo luogo non esito a dire che la prospettiva in cui deve porsi tutto il cammino pastorale è quella della santità. Non era forse questo il senso ultimo dell’indulgenza giubilare, quale grazia speciale offerta da Cristo perché la vita di ciascun battezzato potesse purificarsi e rinnovarsi profondamente? Mi auguro che, tra coloro che hanno partecipato al Giubileo, siano stati tanti a godere di tale grazia, con piena coscienza del suo carattere esigente. Finito il Giubileo, ricomincia il cammino ordinario, ma additare la santità resta più che mai un’urgenza della pastorale.
Non fu profetico San Giovanni Paolo II nel’augurio che formulò?
Non fu il primo a purificarsi e rinnovarsi profondamente anche con delle sofferenze che lo straziarono
e lo resero muto, lui che voleva fino all’ultimo annunciare il Vangelo a tutto il mondo?
Giovanni Paolo II in Sicilia
Di San Giovanni Paolo II mi piace ricordare tra le tante parole da lui pronunciate nel corso della sua vita,
quelle dette nella Valle dei Tempi, nella mia terra natià la Sicilia,
quando dopo aver incontrato i familiari del giudice Rosario Livatino, che è già ‘servo di Dio’, cioè riconosciuto santo nella sua chiesa locale, pronunciò il suo grido alle coscienze degli uomini: “Dio ha detto una volta: non uccidere! Nessun uomo, nessuna associazione umana, nessuna mafia può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Questo popolo siciliano è un popolo che ama la vita, che dà la vita. Non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, di una civiltà della morte. Qui ci vuole una civiltà della vita. […] Mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio“.
Giovanni Paolo II santo
Ecco il vero senso della santità, non un fatto di esclusivo valore spirituale, una questione tra l’io e Dio,
ma una questione che riguarda tutti, l’io, l’Io sono che è appunto il nome di Dio
e che ciò che si diventa quando l’io si deifica attraverso, la sofferenza.
Riguarda anche l’Io Sono nel senso di corpo mistico del Cristo
ma anche di Tutto il Creato che secondo le parole di Paolo è in cammino anch’esso verso la sua redenzione.
Il male, nelle sue diverse specie, come la mafia, la criminalità organizzata, sono di ostacolo a questo cammino ma la loro vittoria, è una vittoria breve, come breve è stato il potere della morte su Cristo che è risorto il Terzo Giorno come aveva promesso.
Claudio Pace Blogger Terni 27 Aprile 2014 su Giovanni Paolo II
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