Il seme di Claudio Chieffo un inno al vero amore sponsale
Il seme è forse la canzone più conosciuta tra le tante composte e suonate da Claudio Chieffo
indimenticabile compositore Italiano vissuto a cavallo tra due secoli, due millenni…
Nel Canto le parole e la musica si armonizzano come in poche canzoni,
accordi semplici come semplici sono le parole che celano però un mistero profondo.
Apparentemente non vi è alcuna citazione biblica,
ma fin dalla prima parola della Canzone si sente un vibrare della Parola di Dio;
Il Signore ha messo un seme: Il Signore!
Adonai come lo invocavano e lo invocavano tutti ebrei, compreso Gesù di Nazaret,
citando la Torah (Dt 6,4-9; 11,13-21; Nm 15,37-41)
Sh’ma Yisrael Adonai Elohenu Adonai Echad
che tradotto vuol dire: “Ascolta Israele Il Signore è il nostro Dio Il Signore è Uno”,
o come lo invoca il pellegrino russo e chi segue la spiritualità dell’Esicasmo con la sua preghiera del cuore:
Signore Gesù Cristo abbi pietà di me, peccatore!
Il giardino
il Signore ha messo un seme nel profondo del mio mattino.
soffia nel mio giardino
si effondano i suoi aromi.
Venga il mio diletto nel suo giardino
e ne mangi i frutti squisiti. ” (Ct 4,16)
Ct 3,6-11 | Gv 19,2-16 |
eccolo! | eccolo! |
colui che porta | colui che porta |
di porpora | di porpora |
la corona | la corona |
sul seggio | sedente sul seggio |
litostroto | litostroto |
guardate il re Salomone | guardate il vostro re! |
Nel giardino Gesù entra con i suoi discepoli, Pietro compreso,
Accorgersi dell’amore
sono sceso dal mio balcone
e volevo guardarci dentro
e volevo vedere il seme.
Paolo nell’areopago di Atene ha sintetizzato il senso del tutto e del mondo, con tre verbi:
Tempo dell’amore
il Signore ha messo il seme
all’inizio del mio cammino.
io vorrei che nascesse il fiore,
ma il tempo del germoglio
lo conosce il mio Signore.
Sono gli stessi tempi che ci mette il seme come spiega molto bene Gesù
che usa il seme come metafora del vero Regno di Dio ( Mc 4,26-ss )
“Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;
dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.
Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura”.
Diceva: “A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra;
ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi
e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra”.
Accettare la dinamica di Dio
Sono tempi che alle volte non accettiamo, perché non abbiamo capito la nostra realtà di oggi,
che non è ancora quella di vedere il seme già fiore.
Può darsi che il seme sia stato appena messo nella terra,
forse si avvicina il momento della sua fioritura,
forse il seme diventa finalmente fiore,
ma ancora non lo è e noi dobbiamo custodire questo processo
della vita che si muove e che diventa esistenza ma non siamo passivi
dobbiamo impedire che la terra sia calpestata
e vivere, qui e ora, questa profondità del mattino dove
il Signore ha messo un seme
nel profondo del mio mattino.