Isis e Assisi nome e valori rovesciati 🙁
Isis
La storia dell’acronimo inglese ISIS è ben spiegata su WIKI, mentre sulla stampa internazionale e sulle tv si sprecano i servizi che spiegano cosa è questo gruppo armato, che dopo anni di guerra nascosta in Iraq, dopo l’abbandono dei militari americani dal paese mediorientale ha deciso di venire allo scoperto, di occupare territori più vasti e più ricchi che gli permettono di controllare e vendere il petrolio e di utilizzare al meglio i media, allo scopo di diffondere in occidente e il mondo arabo lo Jihadismo, l’interpretazione più violenta dell’Islam.
Lo Jihadismo in ultima analisi non accetta altre forme di religione che la propria e considera non solo morale ma esaltante, gradito alla divinità, torturare e decapitare i nemici, tali semplicemente perché professano un altro credo, schiavizzare donne e bambine, abusandone sessualmente in un modo che dire bestiale pare di fare offesa alle bestie che se fanno violenza ad altre bestie o uomini non la fanno mai come fanno questi uomini con vigliaccheria inaudita, ma solo per difendersi o nutrirsi …
Per una strana coincidenza l’acronimo ISIS e il rovescio delle parole della città della Pace, AsSISI, dove riposano i resti mortali di un uomo, che non ebbe paura di annunciare il Cristo ad un capo dei leader islamici della sua epoca o di inviare i suoi ad annunciare il Vangelo in quelle terre, dove furono martirizzati cinque frati, che ottenero la conversione di Sant’Antonio.
Una parte dei resti mortali di questi primi martiri, chiamati protomartiri francescani, sono custoditi nel santuario di Sant’Antonio di Padova a Terni.
Questa coincidenza di nome e rovescio di nome e di significati, deve far riflettere su un particolare spesso trascurato, lo Jahdismo si nutre di odio e di violenza, e ha tra i suoi obbiettivi principali la diffusione delle sue idee violente, pertanto è ben felice della facile generalizzazione che tende a fare di ogni erba un fascio e che considera i musulmani, tutti fondamentalisti, e il Corano un manuale di violenza, come sento dire alle volte da Magdi Cristiano Allam, del quale condivido alcune considerazioni sul problema Islam ma non la condanna tout court del Corano come un libro che insegna solo violenza.
Non la condivido, dico con sincerità perché le metodologia della sua esegesi coranica si potrebbero applicare anche alla Bibbia che il Cristianesimo considera tutta parola di Dio, dall’inizio alla fine, e nella quale ci sono non pochi episodi da cui si potrebbero trarre insegnamenti assai violenti.
Per fortuna nella Chiesa Cattolica esiste un Magistero che ha saputo vincere le tentazioni di una lettura fondamentalista e astorica, tentazione più facile nel mondo islamico in cui non esiste un magistero e che rimane attaccato al concetto di Corano come dettato diretto dell’angelo Gabriele, ritenendo gravemente blasfemo riconoscere nel loro libro sacro una derivazione redazionale dalla Bibbia, interpretata secondo le correnti della gnosi molto diffusa all’epoca di Maometto.
E allora come sconfiggere l’ISIS e il fondamentalismo islamico?
Cosa fare di fronte ad un ideologia di morte che si diffonde in tutto il mondo musulmano e nelle sue enclavi in Occidente?
Non è facile dare una risposta che è articolata e complessa e che dal punto di vista politico deve prendere in considerazione i molti errori della politica estera occidentale, dagli anni ottanta in cui l’occidente e gli Usa in particolare sponsorizzarono i movimenti di guerriglia islamici contro l’Unione Sovietica (gli stessi che poi armati sono diventati i nemici principali dell’occidente) a l’altro ieri, in cui si tentò di rovesciare con le armi il principale nemico dell’Isis in Siria, Assad.
Con l’Islam non si può essere superficiali, né in un verso né in un altro.
L’Islam moderato esiste e va sostenuto, come raccontava dal campo un missionario ieri a Narni, ma esiste un Islam fondamentalista anche a casa nostra, non possiamo ignorarlo come non possiamo ignorare che la parola democrazia e laicità sono valori dell’occidente non dell’Islam e che il processo di acquisizione di essi nell’Islam è possibile ma la ‘primavera araba’ non è stato proprio il metodo giusto.
Ma al di là dei ragionamenti politici e umani, di quella che Papa Francesco chiama Terza Guerra Mondiale Locale, ad Assisi non ci sono solo i valori giusti per combattere l’ISIS e le altre piaghe che affliggono il nostro secolo, c’è qualcosa di più, c’è la possibilità e l’umiltà della preghiera, dell’uomo che crede alle parole che Gesù dice nel Vangelo ‘Senza di Me non potete fare nulla’, nulla nemmeno la pace.
E non solo Francesco, ad Assisi avvenne un episodio di guerra tra gli assalitori saraceni, i Jihadisti di allora, e le prede, le donne del convento di San Damiano, difese da Chiara con la forza dell’Eucarestia, presa dal tabernacolo ed esposta in modo vincente contro coloro che al suo convento non erano venuti con le migliori intenzioni.
Il gesto di Chiara, fu una cosa insolita per non dire vietata ad una donna in quell’epoca, un suggerimento ancora valido per vincere determinate battaglie: la fede e l’Eucarestia.
La fede nell’Eucarestia come arma che sconfigge tutti i fondamentalismi di ogni epoca storica.
Claudio Pace Blogger 8 Settembre 2014 sull’ ISIS
[youtube]http://youtu.be/mkKXcg4d38M[/youtube]
20 thoughts on Isis e Assisi nome e valori rovesciati :(