Mitbestimmung la ricetta del Vescovo di Terni per salvare l’AST

Mitbestimmung

Papa Francesco ha scelto per Terni un pastore esperto che non teme di affrontare anche argomenti piuttosto tecnici e complessi per affrontare i problemi materiali che affliggono i fedeli della diocesi di Terni.

Prima di tutto il problema del lavoro, che purtroppo è il problema non solo di Terni ma di tutta Italia anche se a Terni, in questo momento,  si vive con più intensità, perché il ridimensionamento delle acciaierie di Terni, i licenziamenti paventati dal piano industriale presentato dalla ThyssenKrupp, sarebbero, se attuati, un duro colpo e non solo per l’economia ternana.

E cosi prima ancora di pronunciare la sua omelia nella veglia di preghiera organizzata nel santuario dei protomartiri francescani della parrocchia di Sant’Antonio di Terni, il vescovo ha voluto lanciare attraverso il sito della diocesi, un messaggio forte, morale.

Pur usando il linguaggio della sociologia del lavoro con accenti e valori che però vengono dalla lunga tradizione della dottrina sociale della Chiesa.  

Eco nazionale

QUI  per leggere l’intervento del vescovo sulla Mitbestimmung nel sito della diocesi. 

Clicca QUI per leggerlo nel quotidiano economico nazionale IlSole24Ore.

L’intervento del neo vescovo sul Mitbestimmung ha avuto già l’effetto pratico di condannare una discussione che parli solo di:

licenziamenti, spegnimenti di forni, ammortizzatori e simili come succede nelle crisi.

Ciascuna parte è chiamata ad un modo nuovo di vedere le cose …

Non è un richiamo solo alle multinazionali, ma anche alle parti sociali:

i lavoratori devono cominciare ad avere più spazio ma anche più responsabilità nella gestione dell’azienda.

Troppo tardi parlare di Mitbestimmung?

Proprio ora che nella nostra zona si costata il fenomeno della degermanizzazione e della fuga delle multinazionali dell’Umbria? 

Secondo me no.

Cause

Se le multinazionali fuggono dall’Umbria e dall’Italia, ci sono molte cause. 

Dal costo dell’energia per produrre alla lentezza della giustizia nei dei tempi di recupero dei crediti, alle troppe leggi e tasse esistenti in Italia, etc.

Ma c’è anche un problema di relazioni industriali che devono essere riviste in un contesto globale, in cui gli strumenti di lotta e difesa dei lavoratori, come lo sciopero, appaiono quasi obsoleti se non deleteri ai fini della stessa causa per cui si sciopera.

La questione della Mitbestimmung richiede una riflessione politica nazionale ed europea!

Spero che qualche politico la colga e cominci a sollevare il problema di creare un nuovo rapporto tra imprese locali, multinazionali, banche, lavoratori che metta al primo posto l’uomo e la sua dignità senza disprezzare il necessario profitto ma senza nemmeno divinizzarlo.  

Ma in fondo la vecchia Iri tanto rimpianta non aveva questo spirito? 

Claudio Pace Terni 3 Settembre 2014 su Mitbestimmung