NDE Pre Morte: finzione, sogno o realtà?
NDE
Pre Morte
Ho un amico su facebook che ha vissuto e raccontato la sua esperienza di NDE pre morte e come tutte le altre testimonianze che ho sentito parla di un mondo che si intravede appena, impressionante ma bello, e di un rivedere in un istante tutta la propria vita.
Un concetto quest’ultimo, del rivedere tutta la vita in un secondo, che si sposa molto bene con quello del giudizio particolare del cattolicesimo, evento che accade al termine della propria esistenza e dopo il quale l’anima stessa, illuminata dalla verità divina, comprende del suo cammino di purificazione necessario anche dopo la vita, se ne ha bisogno, o del grado di gloria acquisto nel paradiso o nel peggiore dei casi, avendo respinto fino all’ultimo la Misericordia di Dio, scrive da solo il suo destino eterno di eterna infelicità che si definisce appunto inferno, che tale è anche perché dopo aver visto improvvisamente la bellezza di Dio, il proprio destino di deificazione che è appunto diventare come Dio, lo si perde per sempre …
Esperienze
Ricordo che di queste cose mi parlava da ragazzo, un salesiano dell’oratorio di villa Ranchibile a Palermo, ma riferendo i racconti di altri, poi invece conobbi più di una persona che ha vissuto quest’esperienza, e tra queste persone Franca Cornado, fondatrice del Movimento Carismatico di Assisi, che ebbe questa esperienza a seguito di un incidente stradale in cui si trovo coinvolta.
Raccontava dei particolari che vedeva come dall’alto della scena dell’incidente, di lei che stava seduta tenendo stretta la sua borsa in cui teneva tra l’altro, come cosa preziosa, le locuzioni che aveva sentito e trascritto, e di un bambino che gli faceva dei gesti con la mano davanti gli occhi per vedere se era viva.
La sua sensazione era quella di sentirsi leggera, e di sentirsi attratta verso l’alto, dove cominciando a guardare si sentì attratta verso una luce e dei suoni stupendi … uno spettacolo di una bellezza indescrivibile con le parole, spettacolo che stava cominciando a godere, solo che ad un certo punto ha sentito una voce che le annunciava che non era arrivata l’ora della sua morte e che sarebbe dovuta ritornare giù.
La qualcosa accadde subito dopo dandole soprattutto un senso di pesantezza, di sentire il suo corpo molto ma molto più pesante del normale.
Metafisica
Come tutte le cose, nessuno ha né può avere mai, la prova che quello che raccontano in tanti è una esperienza NDE pre morte, dell’inizio del giudizio particolare precedente l’incontro con Dio, potrebbe trattarsi di un esperienza molto simile a quella di un sogno, e comunque un esperienza non reale ma fantasiosa, l’elaborazione di un esperienza onirica fatta da una persona fortemente traumatizzata nulla di più.
Scartata l’ipotesi della finzione, della malafede che qualcuno mette in campo specie se chi racconta queste esprienze se ne avvantaggia per il fatto di arricchirsi pubblicando best seller, la scienza non può in nessun modo provare nulla con nessun tipo di esperimento, anche se facesse, con metodi illeciti, provare la pre morte ad una persona e questa raccontasse le stesse cose che raccontano gli altri. Ciò non potrebbe mai sciogliere il dubbio se la questione è soggettiva o oggettiva, se è sogno o realtà perché l’indagine scientifica si muove nell’ ambito della scienza, che non per nulla all’inizio del suo percorso moderno era chiamata ‘filosofia naturale’ delle cose naturali, non quelle soprannaturali o metafisiche (appunto al di là della fisica).
L’asserto che se non è scientificamente provabile è falso, porta ad un paradosso perchè parte da un assunto metafisico che è vero solo quello che è scientifico, e per tanto se è vero è falso … infatti si parla di scientismo, quando la scienza cioè prevalica i suoi confini e pretende di racchiudere tutto nel discorso scientifico.
NDE e Fede
Dunque nel fenomeno NDE Pre Morte subentra la fede, che tende a spiegare il fenomeno come reale, ma che non scarta (almeno se è una fede di tipo cattolico che tende a conciliare la fede con la ragione) anche la possibilità che si tratti di un sogno che come insegna la psicologia è la manifestazione di un desiderio.
Ma anche se l’esperienza NDE Pre morte fosse solo un sogno sarebbe un sogno che potrebbe descrivere bene quello che per la fede sarà il nostro ultimo momento, salvo l’essere tra quelli che le Scritture come persone viventi al ritorno di Cristo.
Claudio Pace Terni 9 Febbraio 2015 su NDE Pre Morte
Di seguito il filmato con il testo di una famosa canzone anni 60 di Caterina Caselli che alla luce degli argomenti NDE Pre Morte potrebbero assumere ben altro significato
Caterina Caselli ha raccontato una pre morte?
[youtube]http://youtu.be/SkQRpPOfQNE[/youtube]
Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù… cercavo in te-e-e-e le tenerezze che non ho, la comprensione che non so trovare in questo mondo stupido. Quella persona non sei più, quella persona non sei tu…. finisce qua-a-a-a Chi se ne va che male fa? Io trascino negli occhi dei torrenti di acqua chiara dove io berrò.. io cerco boschi per me e vallate col sole più caldo di te… Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù… e quando andrò-ò-ò… devi sorridermi se puoi, non sarà facile ma sai si muore un po’ per poter vivere… Arrivederci amore ciao, le nubi sono già più in là… finisce qua-a-a-a Chi se ne va che male fa? E quando andrò-ò-ò… devi sorridermi se puoi, non sarà facile ma sai si muore un po’ per poter vivere…
NDE pre morte nella pagina seguente la testimonainza NDE pre Morte pubblicata sul blog dopo aver chiesto al mio amico Gianfranco l’autorizzazione a farlo
Ciao Claudio, ho trovato molto interessante l’argomento trattato in questo articolo.
Innanzitutto vorrei fare una premessa, sia il mondo religioso che quello scientifico sono restii ad accettare che si facciano ricerche in questo campo.
Il primo perché si fonda sul fideismo religioso, cioè la spiritualità attraverso i dogmi e quindi non ammette il dubbio e accetta la conoscenza solo a patto che non vada oltre ciò che è divinamente rivelato;
Il secondo perché pretende che sia vero solo ciò che è scientificamente dimostrabile; ma non vi può essere uno studio scientifico oggettivo, esso è comunque sempre influenzato da chi lo conduce e dai suoi “limiti”.
Mi spiego meglio, l’uomo ha una percezione del mondo parziale e deformata basata su quello che i suoi 5 sensi percepiscono. Gli animali, dotati di altri organi, hanno una percezione differente dalla nostra.
Ovviamente ci sono anche molti scienziati, membri del clero e studiosi che hanno avuto il coraggio di indagare e provare ad aiutare chi ha bisogno di risposte.
Le esperienze di pre morte sono più diffuse di quanto si creda ma chi le ha vissute, una o anche più volte, trova molta difficoltà a parlarne sia per paura del giudizio altrui e di non essere creduto, sia perché è un’esperienza così forte e particolare da non riuscire a trovare “parole umane” per descriverla.
Ho letto il racconto di varie esperienze e sono molti gli elementi comuni sia che la persona fosse credente o meno; ovviamente come spiegavo prima la cultura personale porta ad identificare ciò che accade con quelle che sono le nostre conoscenze. L’essere di luce che accoglie le anime in questo viaggio viene identificato con Cristo dalle persone di fede cattolica, con un angelo da quelle ebree e come una luce dai non credenti ; ma è presente in tutte le esperienze raccontate.
Permettimi però per favore di dissentire con te su una cosa, non trovo confacente il paragone con il giudizio particolare del cattolicesimo in quanto anche se un altro elemento molto comune alle varie esperienze è rivedere in un istante la propria vita, questo non viene avvertito mai come se si fosse giudicati ma piuttosto fatto per far acquisire maggiore consapevolezza.
Mi scuso se mi sono dilungata un po troppo ma è un argomento complesso e delicato e meritava delle precisazioni. Paola
Cara Paola,
non sono uno specialista di quest’argomento che ho trattato sul blog dopo aver letto un interessante post su Facebook di un amico, Gianfranco di Matteo che puoi leggere nella seconda pagina di questo stesso articolo ( http://www.claudiopace.it/nde-pre-morte-finzione-sogno-o-realta/2/ ).
Cito l’amico Gianfranco “Entro nella volta e corro tra pareti di immagini e suoni rumorosi, in fondo la volta non restringe anzi a dispetto della prospettiva è ancora più grande e mette in mostra colori e luce di intensità maggiore ed ancor con più fascino..cerco di fermare le immagini e con stupore vedo come in un grande quadro la mia vita. Non ore, giorni od anni, non pagine di un libro vissuto da sfogliare e leggere ma la mia vita, tutta la mia vita fatta di milioni di attimi in un’unica soluzione.”.
Questo concetto che ha espresso anche Gianfranco, è perfettamente compatibile con il senso del ‘giudizio particolare’ per come viene descritto nel catechismo della Chiesa Cattolica (da 1020 a seguire vedi http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p123a12_it.htm ).
Ma forse questa consapevolezza di cui parli non è in contraddizione con il giudizio anche se non ci si sente giudicati nel senso che diamo a questa parola.
Forse se dessimo al giudizio il senso della sintesi di una scelta, essendo tutta la nostra vita una scelta, la differenza di vedute che abbiamo sarebbe minore. Per esprimere meglio il mio credo siano utili queste due pagine http://www.claudiopace.it/misericordia-attributo-divino/2/ e http://www.claudiopace.it/misericordia-attributo-divino/ che sintetizzano la visione Cristiana della vita, come un continuo confronto con la Misericordia di Dio che chiama, che attrae a se le anime, senza mai però forzare questa attrazione.
“Stavo parlando al telefono con la mia migliore amica, mi sono sentita svenire, ed un secondo dopo, io non esistevo più, il mio corpo non esisteva più ma la mia coscienza si e vagava in un “posto” incredibile, pieno di una luce calda ed accogliente, una luce che sembrava quasi solida per quanto fosse densa di un profondo Amore.
Tutto ciò che era esistito, per me, fino ad un secondo prima, non esisteva più. Non esisteva più la realtà come l’avevo conosciuta fino a quel momento, non esisteva più un piano fisico, non esistevano più il caldo e il freddo o il dolore, non esistevano più le persone che per me erano state importanti, ne avevo ricordo, questo si, ma non erano più importanti come prima. In quel “posto” era importante solo quella immensa presenza d’Amore, che riempiva ogni cosa.
Il tempo non esisteva quindi non saprei dire quanto ne fosse trascorso in quella condizione. Ad un certo punto, una presenza mi disse, nella mia mente, che avevo la possibilità di scegliere se rimanere in quel “luogo” o tornare indietro, alla condizione umana. In quel preciso istante, mi tornò alla coscienza tutto ciò che avevo lasciato, tutte le persone a me care ed un fidanzato che avevo promesso di sposare e che, credevo, vivesse per me. Ricordai che mi ero impegnata nell’organizzazione del mio matrimonio, una giornata per me tanto importante da darmi la forza per vivere fino a quel momento. Con un po di rammarico per quel “posto” meraviglioso, decisi di tornare. Ed immediatamente fui catapultata nel mio letto d’ospedale dove i medici stavano tentando di rianimarmi.” da “La luce”
Ciao Chiara,
intanto grazie per avere condiviso la tua esperienza.
La possibilità di scegliere se vivere o morire, ovvero vivere in questa nuova dimensione, mi pare una cosa molto verosimile, anche se non credo che sia una cosa che venga concessa a tutti.
Scegliendo il fidanzato e di proseguire la vita nonostante le bellezze celesti appena assaporate appare come un atto d’amore che dà un senso al perché di questa esperienza che naturalmente nessun scienziato, forse nemmeno tu che l’hai vissuta, può stabilire se si tratta di un sogno o di realtà.
So che quelle persone che l’hanno vissuta hanno trovato maggiori motivazioni per vivere, e mentre ti scrivo mi chiedo se quella che descrive lo stesso San Paolo 2 Cor 12,2 pur non essendo una esperienza di pre morte, ma di rapimento estatico, non fu qualcosa di simile: http://www.intratext.com/ixt/ITA0001/_PY5.HTM
Che dirti? Se non raccontarti di una cicatrice che si trova nel mio polso sinistro. Ero bambino, forse non avevo nemmeno cinque anni non ricordo nemmeno più, il vetro di una porta chiusami all’improvviso mi tagliò le vene del polso, e solo l’intervento dei medici del pronto soccorso dell’ospedale ‘Villa Sofia’ di Palermo mi evitò la morte. Non ricordo se ebbi una esperienza come la vostra, certo è che sarebbero bastati pochi secondi e non sarei qui a raccontarvelo, questa cicatrice me lo ricorda sempre …