Sabatosanto il mistero di Maria nei versi di Alda Merini
Sabatosanto
Il Sabato santo nel triduo pasquale della Settimana Santa è il giorno in cui non viene celebrata alcuna liturgia particolare dalla Chiesa ( fatta eccezione per la liturgia delle ore) e il pensiero va alla Madre di Gesù, la corredentrice, al suo immenso dolore …
Sulla via della Croce Alda Merini interpreta così il pensiero di Maria:
Non prendete mio figlio gente, non rapitemi il cuore, non è un bosco, non è un abete, è soltanto una rosa tenera. Non toccategli il cuore: IO SONO LA MADRE, per nove mesi io l’ho costruito e amato. Non straziatemi il grembo. Torrenti di uomini soli, non fate che il vostro odio tocchi le sue laudi così alte. Donne non portatemi sotto la croce, lasciatemi qui in un groviglio di lacrime, lasciatemi in un deserto. Mio figlio occupava tutti i deserti del mondo, senza di lui non ci sarà più niente. Mio figlio era l’intera popolazione, mio figlio erano tutti gli ebrei (132 Alda Merini Mistica D’Amore)
Mentre la situazione di continuazione del dolore della Madre tipica del sabatosanto viene sintetizzata con queste poche parole:
La Madre, quella che come me mangiò la terra del manicomio credendola pastura divina, quella che si legò ai piedi del figlio per essere trascinata con lui sulla croce e ne venne sciolta perché continuasse a vivere nel suo dolore. (160 Alda Merini Mistica D’Amore)
Il dolore fa capire il dolore, il dolore di Alda nel manicomio, con quel gesto strano di mangiare, che ricorda però quello della strana richiesta dalla Immacolata di Lourdes a Bernadette, fa capire molto bene il dolore di Maria addolorata
Così prosegue Alda inabissandosi nell’intimità profonda che c’è tra la Madre e il Figlio:
Potevano uccidere anche Maria, ma Maria venne lasciata libera di vedere la disfatta di tutto il suo grande pensiero. Ed ecco che Dio dalla croce guarda la Madre ed è la prima volta che così crocifisso non la può stringere al cuore, perché Maria spesso si rifugiava in quelle braccia possenti, e lui le baciava sui capelli e la chiamava “giovane” e la considerava ‘ragazza’ Maria figlia di Gesù (161 Alda Merini Mistica D’Amore)
E ancora sfiorando il mistero dell’assunzione e dell’immacolata concezione, dell’ incorruttibilità del suo corpo:
Marià non invecchio mai, rimase col tempo della croce nei suoi lunghi capelli che le coprivano il volto. (162 Alda Merini Mistica D’Amore)
Spero che questi versi di Alda Merini possano aiutarci a trascorrere un sereno Sabatosanto che auguro a tutti voi che leggete questa pagina.
Claudio Pace Blogger Terni 4/4/2015 su Sabatosanto
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