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Introduzione
Donna, sposa, madre, vedova, vede morire prima il marito e i figli che invano tentò di tenere lontani dalla spirale della violenza,che significa vendetta, che significa non perdono, che significa non fare il divin volere e quindi rischiare di perdere definitivamente, non solo cioè in questa vita, le persone che più amava.
Donna, sposa, madre, vedova, consacrata ( suora) e santa, ma non ‘subito’, ed è cosa assai singolare che i suoi devoti dovettero aspettare ben 170 anni (1627), dopo la sua morte ( + 22 Maggio 1457) che papa Urbano VIII la beatificasse.
Solo nel 1900, alla fine del diciannovesimo secolo, e all’inizio di un secolo tragicamente costellato da episodi funesti come le due guerre mondiali e l’avvento delle ideologie della morte che hanno mietuto milioni di vittime innocenti, Papa Leone XIII la dichiarò, finalmente: Santa.
Questo breve scritto intende, rivedere alla luce delle Sacre Scritture, la vita semplice di una donna, la cui fama di santità, ci è stata tramandata, più per la testimonianza delle grazie ricevute dalla gente, che per il numero di notizie dirette scritte su di lei. Grazie che vengono da Dio, per intercessione di coloro che per Dio nella loro vita terrena, molto hanno sofferto, grazie concesse spesso nei luoghi dove questi santi, con il loro agire santo, hanno acquisito, agli occhi di Dio, una sorta di potestà.