Selva colorata ed un cammino
Selva colorata e un cammino vedono i nostri occhi sorpresi.
Tu ed io,
in esso corriamo spediti verso una meta comune non del tutto conosciuta
che molto assomiglia alla selva colorata che stiamo attraversando.
Lasciamo alle nostre spalle i girasoli,
ormai stanchi di assorbire la luce solare,
e con passo spedito cerchiamo di raggiungere il sentiero lontano,
i cui lunghi alberi, che intravediamo in lontananza,
ci fanno intuire esservi.
Non abbiamo ancora la certezza totale di seguire quello giusto,
ma il cammino c’è, pur in mezzo ad una linea di ombra e di scuro.
Ormai è silenzio tra noi,
le parole non servono più a descrivere quello che abbiamo provato e quello che immaginiamo di provare,
camminiamo senza arrenderci né all’euforia né allo scoraggiamento,
per non morire per strada senza aver raggiunto prima la meta,
il destino dove siamo chiamati ad arrivare, quel qualcosa di più di una selva colorata,
che stiamo attraversando …
L’oscurità
e poi di nuovo colore, ma non più,
il colore della selva colorata
ma la luce intensa che scopriamo attirarci
ma non essere del tutto nuova.
E’ la luce che avevamo dentro di noi,
bastava chiudere gli occhi e guardarci dentro ma non l’abbiamo fatto se non per un istante,
bastava che guardassi i tuoi occhi e tu i miei, ma non lo abbiamo fatto a lungo, abbiamo avuto paura.
E ancora ne abbiamo, sia di proseguire che di fermarci in questa selva colorata,
che quasi ci invita a non andare oltre.
Stormi di uccelli variopinti
ci precedono e volteggiando disegnano nel cielo strane forme
e scompaiono e ricompaiono sempre più lontani e sempre più decisi verso l’orizzonte,
la selva colorata sembra più colorata e armoniosa con il rumore della loro presenza,
vorremmo essere leggeri come loro e volare senza sentire la pesantezza dei passi,
la fatica, il sudore, il dolore, la stanchezza,
il sonno.
Claudio Pace Terni 25/7/2013
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Inconfondibile..
Non l’ho scritto nell’articolo ma questo è un dipinto di Otello Fabri, che ho riconosciuto nell’andare a trovare una persona della mia circoscrizione che non conoscevo, e che ho incontrato per cercare di risolver eun problema che abbiamo in quartiere. E’ evidente che di opere Fabri ne ha lasciate molte in giro per Terni e non solo a Terni …
Il soggetto rappresentato nel dipinto di Otello Fabri (stilisticamente databile ai primi anni Settanta) è un caratteristico paesaggio della nostra Umbria. Come commento non trovo di meglio quindi che riportare ciò che Fabri scrisse nel 1977 a proposito dell’Umbria in occasione di una mostra al Centro Studi Vanoni di Terni dal titolo “Colore d’Umbria”. Ho scelto questo scritto anche perchè ci sono chiari riferimenti ad un quadro che conosci bene.
“Aggiungere ancora qualcosa sull’UMBRIA che già non sia stato detto scritto o dipinto, per altro da uomini illustri, è cosa veramente ardua, almeno per me. Mi limiterò quindi a descrivere un mio dipinto la cui figura centrale, in atteggiamento oserei dire “ambiguo” tra il mistico ed il profano, è completamente circondata da farfalle, simbolo che racchiude in sintesi,tutta la bellezza di questa regione inconfondibile. Una rete protettiva simboleggia “la difesa” alle infinite violenze che l’uomo esercita su ciò che vi è di più bello… Ecco, questa è l’UMBRIA.
Ciao Claudio, vedo che l’emozione che ti trasmette questo quadro è notevole, suscita amore oltre l’interesse e ti costringe a scrivere qualcosa dettato direttamente dall’anima.
Il tuo racconto risalta la bellezza interiore che già conoscevo in te, però mette in evidenza anche la gran voglia di scrivere e la troppa fretta di postare e far conoscere il tuo sentimento, che non rileggi mai abbastanza il tuo scritto.
Potresti eliminare le improprietà e le imperfezioni, rendere il discorso più scorrevole, ma questo è un peccato veniale che ti porti dietro da sempre e che tutti ti perdonano.
Bravo come sempre.
un grazie particolare per avermi iscritto al gruppo di poesia, per ora rimango in ascolto, ma tanto lo so che prima o poi entrerò a farne parte.
Maurizio.