Vendita Ast Letta nomini un incaricato speciale del governo italiano
Vendita Ast. Leggo con piacere, l’intervento del primo ministro del governo Italiano, Enrico Letta, a Cernobbio che pur in un momento assai critico della politica, dovuto alla questione della permanenza al Senato del presidente Berlusconi e ai dati non proprio confortanti sul pil italiano e sui parametri economici del nostro paese, non ha esitato a chiedere ad Joaquín Almunia, informazioni sull’andamento della trattativa della vendita Ast di Terni chiedendo in particolare di … individuare un acquirente che possa nella trattativa di vendita ast offrire una soluzione valida e che favorisca la competitività dell’azienda. La notizia subita riportata nei social media dal nostro deputato umbro, Adriana Galgano, pur tuttavia mi ha lasciato qualche perplessità e nel contempo un po’ di ansietà, perché se i venti di crisi che soffiano forti dovessero prevalere, potremmo trovarci senza governo o con un governo non politico e quindi, politicamente più debole, proprio quando questa trattativa della vendita ast dovrebbe concludersi. Tutto ciò, non essendo più proprietari nemmeno di una quota parte della nostra azienda, per colpa delle scelte dei governi degli anni novanta di privatizzare le partecipazioni statali, che a suo tempo piuttosto che una vendita ast fecero una svendita. Ciò che genera ansietà è che la comunicazione resa nota alla stampa è quella da Letta verso Almunia, senza alcun minimo cenno alla risposta di Almunia verso Letta. Almunia ha dato a Letta la stessa risposta che diede ai nostri rappresentanti sindacali locali e consiglieri comunali che andarono a trovarlo lo scorso giugno a Stasburgo? Ricordiamo che trincerandosi dietro gli obblighi di riservatezza non disse sostanzialmente nulla. Io temo proprio di sì e soprattutto mi chiedo se l’intervento di Almunia su Outokumpu sarà o no il migliore intervento per gli interessi dell’Ast di Terni. Chi favorirebbe meglio la competitività dell’azienda di Terni? Per esempio un orientale (ipotesi che voci alimentati dalla stampa locale danno ancora possibile) che avrebbe molto capitale da investire e molto interesse a farlo? Attraverso Terni si entrerebbe nel cuore del mercato europeo! Forse per Terni sarebbe anche meglio avere come proprietario un orientale motivato e liquido, di una società europea che potrebbe non avere le stesse caratteristiche e che potrebbe avere problemi di chiudere qualche forno in più da una parte e lasciarlo acceso da un’altra. Insomma soddisfatti del pensiero di Letta, e dell’ impegno della Galgano e degli altri parlamentari umbri, ma non è il caso di mettere in campo un incaricato politico straordinario per la siderurgia italiana che abbia molto peso ed esperienza in Europa? Questi molto meglio di Almunia potrebbe garantire la migliore soluzione possibile per gli interessi italiani non solo di Terni ma anche delle altre città siderurgiche italiane. Penso allo zio di Letta, a Frattini, allo stesso Prodi che con un incarico del genere potrebbe riparare l’antico peccato dell’averci privatizzato senza conservare nulla di italiano alla proprietà. Una mossa del genere, pur non essendo la panacea di tutti i mali potrebbe costringere finalmente Almunia a dare risposte concrete che devono anche soddisfare l’attuale proprietario finnico, che deve guadagnare il più possibile dalla vendita ast. La Galgano e gli altri parlamentari umbri potrebbero sostenere questa mia richiesta che credo rassicurerebbe molto di più noi lavoratori delle acciaierie di Terni che, dico con sincerità, sono un po’ stanchi di sentire impegni e parole e che vorrebbero vedere al più presto chiuso questo momento di incertezza, magari con la presenza di una quota significativa di capitale pubblico (Finmeccanica?) nella nuova configurazione proprietaria dell’Ast.
Claudio Pace Terni 10 09 2013 Blogger
Potrebbe essere una buona idea in caso di caduta del governo e il nome dello zio Letta lo vedo più indicato visto i precedenti impegni presi per l’accieieria di Terni. In caso contrario cioè se il governo resiste, deve essere il governo in primis a muoversi e mettere la faccia nella difficile partita.
Quindi i parlamentari umbri farebbero bene a spingere per tenere nella manica un nominativo pronto all’evenienza!