Verso San Valentino patrono dell’amore e di … Terni
Verso San Valentino
Caro San Valentino patrono di Terni, nemmeno tu ci hai più pace … 🙂
Ho letto sul giornale che è sotto osservazione il modo come ti festeggia il popolo ternano che in effetti non passa in Cattedrale nel giorno solenne dove festeggiamo te, nostro santo patrono. La gente infatti va in periferia, nella tua basilica stracolma di gente, dove una dietro l’altra si celebrano le Sante Messe che si concludono con una lunga fila per dirti una preghiera, spesso in ginocchio davanti all’urna che contiene le tue spoglie mortali.
Ma cosa farà il nuovo Vescovo tuo successore nella cattedra di Terni?
Che novità apporterà?
Forse porterà in quei giorni le tue spoglie in Cattedrale, con una processione o sposterà semplicemente la Messa Solenne, quella con tutte le autorità, al Duomo sotto casa, per solennizzare che tu sei il Vescovo patrono di Terni, santo come Antimo, primo vescovo di Terni, ma la cui fama, caro San Valentino hai oscurato con la tua.
Gli studiosi ancora oggi si chiedono se sei esistito veramente. Se sei un santo Romano, il cui culto fu importato a Terni da Roma per la via Flaminia, all’inizio della quale si trovano ancora le catacombe di San Valentino. Altri ancora pensano che sei un sacerdote ternano martirizzato a Roma e riportato a Terni dove hai acquisito sul campo la nomina di Episcopus …
La tua storia potrebbe essere simile a quella di San Zenone (insieme al quale sei ricordato nella basilica di Santa Prassede) un soldato martire alle Tre Fontane, e che a Terni ebbe una altra leggenda come santo ternano, giovane pastore di capre spellato vivo, nel luogo dove sorse, e sorge tuttora, una chiesa legata al suo culto sita dove effettivamente altri Cristiani furono martirizzati.
Di fatto poco sappiamo di te se non del tuo possedere un carisma di guarigione esercitato sul figlio di un filosofo dell’epoca, un certo Cratone e dell’essere festeggiato liturgicamente, come martire, il quattordici di Febbraio, in quella che era la festa pagana della fertilità, i Lupercalia, che per volere di papa Gelasio fu abolita in favore della tua festa che divenne da festa della fertilità a festa dell’amore, dell’amore coniugale nel cui ambito la fertilità è grazia.
Ti immagino come Maria Valtorta ti vedeva, un giovane come tanti giovani dell’epoca romana, che viveva la sessualità come pura genitalità, come era costume dei giovani, non solo di quel tempo, e che incontrando Cristo attraverso la testimonianza dei credenti di Roma, hai rinunciato a quei costumi prendendo parzialmente nel battesimo il nome di Valente, appartenuto ad un santo di cui non ti sentivi degno, trasformandolo per umiltà in Valentino.
Anche tu, in tempi moderni, come San Nicola, Santa Klaus (babbo natale), sei stato globalizzato e addirittura temuto e oscurato in certe culture dove festeggiarti è considerato blasfemo. Molti festeggiandoti, festeggiano l’amore e festeggiando l’amore festeggiano, magari senza saperlo, Cristo che come uomo l’amore ce lo ha dimostrato e come Dio, amore lo è per natura. Cristo infatti a trasformarci in quest’amore ci ha predestinati, prendendo la natura umana che non aveva, per darci, con l’adozione a figli, la natura divina sua esclusiva.
Festeggiandoti, inginocchiandomi nella tua basilica, forse anche quest’anno, davanti alle tue spoglie umane, penserò a questo Amore, e alla tua vita dopo la vita, dove per circostanze strane ma provvidenziali sei diventato veicolo di richiesta di grazie e di ringraziamenti che ti arrivano da ogni parte del mondo e che tu sterzi a Dio perché siano tutte esaudite, e Dio che è Padre esaudisce volentieri e come tutti i padri fa volentieri ciò che i figli gli chiedono se questo è un bene per loro, se non lo è fa di meglio.
Tu, ce lo insegni, Egli è Padre Nostro!
E insieme a te, del dono dell’amore sponsale, dell’amore coniugale va ringraziato.
Tu, prima di noi lo hai conosciuto ed hai capito che Dio non ha voluto essere un Dio solitario, Dio è amore e il solo e unico Dio non poteva essere solo, … tutta la storia in fondo è quell’andare del Logos, la Parola o Verbo verso Dio.
Prepariamoci anche noi ad andare, andando già verso San Valentino, verso te santo patrono, verso Dio, verso Dio che prima di essere Amore per noi è stato ed è Misericordia.
Intanto andando verso San Valentino un Buon San Valentino a tutti
Claudio Pace Terni 28 Gennaio 2015 su “Verso San Valentino”
A seguire un libretto su San Valentino preso dal sito di Maria Valtorta: www.mariavaltorta.com
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