Stephen Hawking la Teoria del Tutto e la forza della donna
Stephen Hawking
Decidere, tra far continuare una vita ad un uomo in condizioni di gravissima sofferenza o toglierlo di mezzo facendogli staccare il respiratore e permettendogli una morte senza agonia, come suggeriva un pietoso medico, è una delle scene clou del film ‘la teoria del tutto’ (The theory of everything’) che fa davvero riflettere.
Ed è una donna forte, la prima moglie di Stephen Hawking, che sa prendere la decisione giusta, continuando a percorrere la strada intrapresa sposando un uomo che sapeva già essere malato, e che continua ad amare nonostante la presenza di un altro uomo nella sua vita.
Si dirà, lo ha fatto perché sapeva che suo marito era un genio, che i suoi studi avrebbero fatto del bene all’intera umanità, .. chissà?
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Forse lo ha fatto semplicemente per amore e per coerenza alla sua etica morale cristiana imparata nella chiesa d’Inghilterra, che non gli ha impedito di amare con forza e dedizione un uomo che considerava la sua fede in Dio, irrilevante.
Considerando il continuum di messaggi ‘negativi’ che arrivano dalle pellicole cinematografiche, il gesto ‘pro life’ della moglie di Stephen Hawking vale da solo la visione di un film di per se bello, che pur parlando del fisico contemporaneo e vivente più famoso al mondo, non ha potuto che accennare ai grandi temi scientifici e filosofici che hanno reso celebre la figura di Stephen Hawking
Tra questi temi la questione del tempo, in un primo tempo concepito quasi come una semiretta con una sua precisa origine e poi invece eterno/infinito come la retta stessa, e il Dio prima ammesso e poi non ammesso, e se ammesso più un Dio spinoziano che il Dio del primo articolo della fede, “Credo in Deum Patrem omnipoténtem, Creatorem cæli et terræ” cosa che non gli ha impedito la nomina come membro dell’Accademia Pontificia delle Scienze e l’accoglienza di Papa Benedetto XVI.
Di questo papa, così aperto alla cultura e alla scienza, riporto una frase di un suo memorabile discorso, fatto il 30 ottobre 2009 alla sala clementina, per i partecipanti al colloquio patrocinato dalla Specola Vaticana, in occasione dell’anno internazionale dell’Astronomia, nel quale fa riferimento alle scoperte della moderna cosmologia:
“Cari amici, la cosmologia moderna ci ha mostrato che né noi né la terra su cui viviamo siamo il centro del nostro universo, composto da miliardi di galassie, ognuna delle quali con miriadi di stelle e pianeti. Tuttavia, mentre cerchiamo di rispondere alla sfida di quest’Anno, di alzare gli occhi al cielo per riscoprire il nostro posto nell’universo, in che modo possiamo essere catturati dalla meraviglia espressa dal Salmista così tanto tempo fa? Infatti, contemplando il cielo stellato egli gridò con stupore a Dio: “Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che hai fissato, che cos’è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?” (Sal 8, 4-5). Spero che lo stupore e l’esultanza che intendono essere i frutti di questo Anno Internazionale dell’Astronomia condurranno oltre la contemplazione delle meraviglie del creato fino alla contemplazione del Creatore e di quell’Amore che è il motivo che sottende la sua creazione, l’Amore che, con le parole di Dante Alighieri, “Move il sole e l’altre stelle” (ParadisoXXXIII, 145).”
Amore che ha mosso la Signora Hawking, dando la possibilità a Stephen Hawking di essere Stephen Hawking ….
Claudio Pace Blogger 3 3 2015 su Stephen Hawking
Stephen Hawking e Papa Benedetto un dialogo tra scienza e fede
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Il mio amico Pietro mi ha mandato degli aggiornamenti sulle sue considerazioni circa il modello atomico Petrino …
che volentieri riporto qui: Pietro Cerreoni considerazioni sulla materia
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