Cristo mutilato nella chiesa di San Giovannino a Terni
Cristo Mutilato
A Terni c’era una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, una chiesa che ha lasciato una traccia della sua esistenza nel nome di una piazzetta, piazza San Giovanni Decollato, chiesa non distrutta ma trasformata in tempi più recenti, in un palazzo, per anni il palazzo delle poste centrali di Terni e adesso sede di uffici e congressi.
Accanto alla chiesa di San Giovanni c’è ne era una a pochi passi, e c’è ancora oggi, dedicata pure a San Giovanni, ma non il Battista ma l’Apostolo adolescente. L’unico Apostolo che ebbe il coraggio di rimanere sotto la croce di Gesù fino alla sua morte. Una chiesa più piccola, quasi una cappella, che a Terni chiamano tutti la chiesa di San Giovannino …
In essa è custodito un crocifisso, anzi i resti di un crocifisso senza mani, con mezza gamba in meno, probabilmente ridotto così nell’epoca della seconda guerra mondiale, in cui la città, sede delle acciaierie e della fabbrica d’armi ricevette un considerevole numero di bombardamenti, con gravissima perdita di vite umane …
Questo Crocifisso mutilato porta alla mente il ricordo di una famosa preghiera che si attribuisce ad un anonimo del secolo XIV:
Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani, per fare il suo lavoro oggi. Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri. Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi. Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora; siamo l’unico messaggio di Dio, scritto in opere e parole.
Una preghiera bella e suggestiva, da leggere e interpretare tenendo conto di una delle più belle sentenze della stessa Bibbia, quella in cui Gesù ribadisce con enfasi “Senza di Me non potete fare nulla”.
È Vero sempre nella Bibbia, nella lettera di Giacomo, leggiamo ‘mostrami la tua fede senza le opere ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede’ ma pur tuttavia nessuna opera buona possiamo fare da noi stessi, senza che consapevolmente o inconsapevolmente accada quello che l’apostolo Paolo dichiara ‘non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me’.
Nella pagina seguente le parole che scriverei oggi, rileggendo la preghiera dell’anonimo medioevale e con la mente volta all’immagine del Cristo Mutilato, immagine non rappresentativa del racconto evangelico che non parla di un Cristo Mutilato, in quanto. a differenza degli altri due condannati il corpo esanime di Cristo non ricevette quest’ulteriore umiliazione ma un colpo di lancia al costato da dove, come racconta proprio il vangelo di San Giovannino, scorse sangue e acqua.
Buon Triduo Pasquale Claudio Pace Blogger Terni 1 Aprile 2015 su Cristo Mutilato