Autunno Roccano le parole da una foto scattata da via Trevi
Autunno Roccano
Dal giardino di casa di via Trevi fotografo i colori dell’autunno,
dopo una giornata di forti temporali e di tempesta,
dopo una bomba d’acqua che ha fatto ingrossare i torrenti,
saltare le fogne, isolare i villaggi …
Ma adesso c’è il sole, e le zanzare e i pappataci sono venuti fuori tutti rinvigoriti,
pronti ad assaltare qualunque carne vivente che si presenti davanti
compresa la mia.
In alto sulla sinistra, una nuvola sembra quasi un angelo
che si gode lo spettacolo dei colli di Toano, delle Tre Torri,
del vecchio paese con la chiesetta di San Giovanni
incastonata nell’antico castello.
E si gode il Serra e la vecchia ferrovia che abbandona la solitaria valle e
improvvisamente attraversa con un ponte che le sovrasta,
le uniche due vie di Borgo Trevi,
dove la sera ancora trovi cacciatori e signore
giocare nei tavoli del giardinetto del circolo locale.
Ormai non c’è più il barbiere dove gli uomini usavano tonsare i loro capelli
specie la domenica mattina e nemmeno il rinomato macellaio
e la vecchia lavanderia, dove le donne portavano i loro panni a lavare,
è rimasta senza tettoia ed è ricoperta da incomprensibile scritte.
Li vicino nel ponticello pedonale un writer e tifoso, forse stanco di vivere nella sua città
ha immortalato il suo sogno segreto: “andare ad Onolulu” .
mentre nell’oratorio gli scampati al Mar Seplocrum giocano infinite partite di pallone.
Han gettato alle spalle il passato fatto di fame e di miseria e non si preoccupano più
di tanto cosa darà loro il domani, qualunque cosa va bene, basta non tornare al di là del mare.
Fiori freschi non mancano mai davanti all’edicola della Madonna che sorridente benedice
la vita degli uomini e le donne che passano e vivono in questo borgo dove
la notte si sente lontano il rumore della fabbrica che sempre lavora.
Claudio Pace Blogger Terni 7 Ottobre 2015 Autunno Roccano
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