ANKARA BOMBING ovvero ancora sangue versato per la pace
ANKARA BOMBING
Leggendo le tremende notizie che arrivano da Ankara, da un paese che appartiene alla stessa nostra alleanza politica e militare, la NATO, ascoltando le notizie di giovani e meno giovani morti, colpevoli solo di aver chiesto la pace, di essere scesi in piazza per chiedere la pace, più che a considerazioni politiche, che pure sono necessarie, mi viene solo di pregare e tra le preghiere quella che mi sembra più adatta alla triste circostanza è quella di un salmo, il salmo 120 o 119 secondo una diversa numerazione. Un salmo di quelli che gli ebrei cantavano mentre salivano sulla collina di Sion per celebrare le loro festività e tra questi anche Gesù di Nazaret che questo salmo oltre che recitare ha vissuto nella sua pienezza …Canto delle Ascensioni Ad Adonai, nell’angustia per me ho gridato, e Adonai mi risponde, libera la mia anima dalle labbra di menzogna, dalla lingua di inganno. Cosa ti darà e cosa ti aggiungerà lingua di Inganno? Frecce di un prode acute con carboni di ginestre. Ahimè! Perché sono straniero in Mesech, ho abitato fra le tende di Kedar. Da lungo ha abitato qui la mia anima con quelli che odiano la pace. Io per la Pace, ma se parlo, essi per la guerra.
Cosa da aggiungere? Su twitter diversi hashtag come Ankarabombing , Ankara e altri si vedono le foto più strazianti e soprattutto i volti di tante persone che senza nemmeno immaginarlo sono diventati martiri della pace, hanno dato la loro vita, il loro sangue per la pace come non assimilarli a Gesù l’Unigenito Figlio di Dio che ha offerto al Padre per l’uomo il suo Preziosissimo Sangue?
Credo che per ciascuno di questi martiri della “Ankara Bombing” le porte del paradiso si siano spalancate, ma accanto a quelle devono spalancarsi i nostri occhi su una situazione geopolitica che non va da diversi anni e di cui ci si accorge solo perché milioni di profughi hanno letteralmente invaso l’Europa a causa delle guerre e della miseria che l’Europa non solo non è riuscito ad evitare ma in molti casi ne è stata causa o concausa per colpa di scelte e ‘non scelte’ politiche e militari molto discutibili. A partire da un documento visibilmente taroccato di ormai tanti anni fa, che giustificava l’invasione dell’Iraq per colpa di arsenali enormi di armi chimiche mai esistiti, alla cosiddetta primavera araba, alla distinzione tra terroristi buoni e cattivi in Siria, etc.
Che i morti di Ankara che si aggiungono ai tanti morti per la pace, alle tante vittime quotidiane in M.O. e in Africa, agli schiavi e le schiave dell’Isis e dei loro alleati, non siano morti inutili!
Che l’Occidente smetta con le sue ambiguità in M.O. e che favorisca veramente, e non solo con le parole, i processi di pace necessari per ridare a quella terra quella pace e serenità che per troppo tempo gli è stata negata.
Claudio Pace Blogger Terni 10 Ottobre 2015 su ANKARA BOMBING ovvero ancora sangue versato per la pace