Diaconato Femminile desiderata di Papa Francesco o dello Spirito?
Diaconato Femminile
Che Papa Francesco prima o poi avrebbe toccato il tema del ruolo delle donne nella chiesa era nell’aria.
Papa Francesco non è papa che si accontenti delle apparenze o di dichiarazioni che appartengono ad una certa mentalità comune al mondo clericale come in un certo mondo di politicanti e cioè quello di affrontare il problema con le parole e confinarlo nelle parole.
C’è un problema di legalità? Facciamo un bel convegno sulla legalità, un bel atto d’indirizzo sulla legalità, un corteo, una manifestazione …
C’è un problema sul ruolo delle donne nella Chiesa? Il problema c’è, Papa Francesco vuole che si faccia davvero di più che non dire belle parole.
L’occasione al papa è venuta da un incontro con le UISG nel corso del quale ha risposto ad alcune domande nel modo assolutamente libero e trasparente come nel suo stile (Clicca QUI per leggere le risposte di Papa Francesco).
Un discorso che non può essere strumentalizzato in un certo modo come conferma la scomunica che lo stesso Papa Francesco ha dato ad una donna che dice la Messa ed è favorevole ad i preti sposati.
La strada del femminismo al sacerdozio femminile è una vicolo cieco non porta de nessuna parte, all’obbiezione “uomini e donne sono uguali dunque è discriminante che solo gli uomini possono essere sacerdoti” la Chiesa con Giovanni Paolo Secondo ha risposto con la ORDINATIO SACERDOTALIS che sintetizzo molto liberamente (ma spero efficacemente): “La scelta di concedere il sacerdozio agli uomini è di Gesù ed è definitiva”.
Il documento del papa santo, ammette che c’è in ballo anche la questione ecumenica e il fatto che le altre chiese (o confessioni religiose cristiane come precisa papa Bendetto XVI). Dopo la dichiarazione di papa Giovanni Paolo II o le altre chiese/comunità si conformano a questa norma che la Chiesa ha riconosciuto perenne (cit. OS) o rimangono divise…
D’altra parte come fa comprendere molto bene quest’articolo del vaticanista Andrea Tornielli nella storia della chiesa dei primi secoli c’è traccia di un diaconato femminile che prevedeva l’amministrazione del battesimo … E non solo nella storia ma anche nella Scrittura (pare bisogna vedere poi cosa si intende per il termine diaconessa) precisamente al capitolo XVI della lettera ai Romani quello dedicato ai Saluti … che in un crescendo forse non casuale cita una donna, una coppia ( e che coppia Priscilla e Aquila) e la Comunità, la Chiesa! Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencre: ricevetela nel Signore, come si conviene ai credenti, e assistetela in qualunque cosa abbia bisogno; anch’essa infatti ha protetto molti, e anche me stesso. Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa. (Rom 16,1-5a)
Ma se il problema è permettere alle donne di amministrare il battesimo, cosa che già un laico può fare in particolari condizioni, tutta questa storia cosa è un modo per far parlare i media di qualcosa purché si parli e si abbia curiosità di leggere?
Direi di no visto che il Catechismo della Chiesa Cattolica al punto 1256 riserva solo al Vescovo e al presbitero e (solo nella chiesa latina) al diacono la possibilità di amministrarlo, anche se è difficile rispondere alla domanda interpretativa di un fatto solo auspicato da Papa Francesco e cioè:
se si concedesse in modo istituzionale alle donne sarebbe un passo verso il sacerdozio femminile o sarebbe l’ultimo passo in una certa direzione?
Lascio aperte queste domande mentre segnalo gli articoli di Costanza Miriano sul tema La Chiesa non è e non può essere misogina e Le donne nella Chiesa sono il vento , quest’ultimo ha fatto nascere una discussione su facebook che riporto nella pagina seguente per quelli che non sono iscritti e non vogliono iscriversi al social network. Nello stesso sono stati riportati alcuni link utili come la dichiarazione dell’allora Cardinale Ratzinger che chiudeva al diaconato femminile e uno studio teologico entrambi i documenti citati sono del 2003.
In considerazione del fatto che le donne sono state le prime inviate ad annunciare agli stessi apostoli la resurrezione di Cristo, in ultimo, pongo anch’io una domanda, c’è una strada diversa da quella percorsa dal femminismo che possa portare al diaconato femminile prima e al sacerdozio femminile ministeriale dopo?
Se ci fosse non potrebbe che venire dallo Spirito Santo, non può contraddire certamente il Magistero, ma se lo Spirito Santo soffiasse in una certa direzione non ci sono pronunciamenti magisteriali, studi teologici o altro che potrebbero contenere il soffio dello Spirito Santo.
Claudio Pace Blogger 15 Maggio 2016 Pentecoste su Diaconato Femminile
Guardi che “diaconessa” non è “sacerdotessa”. Le prime diaconesse erano servitrici NON preposte a nessun insegnamento: quello è prerogativa maschile, seguendo i moniti di san Paolo. Inoltre Le ricordo che il prete è maschio perché rappresenta Gesù, un maschio. è molto semplice capire perché nel cristianesimo esiste questa discriminazione tra maschio e femmina.
Nota bene: non sono cristiana.
Forse pensando a Gesù come uomo, prima ancora che maschio, le cose potrebbero cambiare un po’… Comunque gli ultimi pronunciamenti di Papa Giovanni Paolo II sul tema si basavano sulla scelta di Gesù per il consesso degli apostoli, ritenendo che essa avesse un valore teologico immutabile nel corso dei secoli. E non potendo proclamarlo come dogma nel suo esporlo il Papa ha messo in campo il carisma petrino dichiarando definitiva questa tesi. Giovanni Paolo II , è importante ribadirlo, non lo riteneva una discriminazione noi confronti delle donne perché …
https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_letters/1994/documents/hf_jp-ii_apl_19940522_ordinatio-sacerdotalis.html