Divina Volontà l’intervento di Padre Gary all’Io Sono Festa della Mia Parola
Divina Volontà
Contributo di Padre Gary all’evento “IO SONO” Festa della Mia Parola Carismi e Scienza per la Custodia del Creato Assisi Sabato 25 giugno 2016 – Sala Blu Comune di Assisi
Festa della Parola e del Creato
Chi è Luisa Piccarreta?
[youtube]https://www.youtube.com/playlist?list=PLK40E5JdJBZQZip4z7NxHu7TUeTiZJA-E[/youtube] Per vedere anche la seconda parte e la Messa celebrata da Padre Gary nella cappella eucaristica della cattedrale di San Rufino ad Assisi cliccare sull’icone You Tube nel filmato o direttamente sul link https://www.youtube.com/playlist?list=PLK40E5JdJBZQZip4z7NxHu7TUeTiZJA-E
Dagli scritti della Serva di Dio.
(Cfr. Il volumetto “La Mia Parola” ecc.)
Volume 24, Aprile 4, 1928 (4)
Come in Dio la parola è tutto.
La conoscenza è il portatore dell’atto divino ed il possesso alle creature dei beni divini. Cura che prescrisse Gesù.
Stavo facendo il mio giro nel Fiat Divino, e nella mia mente si aggiravano tante cose sullo stesso Supremo Volere.
Onde pensavo tra me: “Come può essere che se le conoscenze di questa Divina Volontà saranno conosciute dalle creature, può venire il suo regno?
Se per venire il Regno della Redenzione fece tanto, non bastò il solo conoscere, ma operò, patì, morì, fece miracoli, e per il regno del Fiat Divino che è più della redenzione basteranno le sole conoscenze?” Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
“Figlia mia, per le creature, per formare la più piccola cosa hanno bisogno di opere, di passi e di materie prime, ma per Dio, per il tuo Gesù, non ha bisogno di nulla per creare e formare le opere più grandi ed universo intero; per noi la parola è tutto, non fu creato tutto l’universo colla sola parola?
E [al]l’uomo per godere di tutto questo universo bastò conoscerlo. Sono le vie della nostra sapienza che teniamo, che per dare ci serviamo della parola, e l’uomo per ricevere se ne deve servire di conoscere ciò che noi abbiamo detto e fatto colla nostra parola.
Difatti se qualche popolo non conosce tutte le varietà delle piante che sono sparse in tutta la terra, non gode né è padrone dei frutti di quelle piante – perché nella nostra parola c’è non solo la forza creatrice, [ma] unita insieme la forza comunicativa, cioè di comunicare alle creature quello che abbiamo detto e fatto; ma se non conoscono, nulla vien loro dato.
Che cosa aggiunse l’uomo per godere la luce del sole e ricevere i suoi effetti? Nulla, né aggiunse nulla all’acqua che beve, al fuoco che lo riscalda ed a tant’altre cose da me create; ma gli necessitava il conoscere, altrimenti sarebbe stato per l’uomo come se non esistessero.
La conoscenza è il portatore della vita dell’atto nostro ed il possesso alla creatura dei nostri beni.
Sicché le conoscenze sulla mia Volontà tengono virtù di formare il suo regno in mezzo ad essi, perché tale è stato lo scopo nostro di averle manifestate.
E se nella redenzione volli scendere dal cielo per prendere umana carne, fu perché volli scendere in tutti gli atti umani per riordinarli, molto più che Adamo si sottrasse dalla nostra Volontà Divina per contentare la sua umanità, e con ciò si disordinò tutto, perdette il suo stato d’origine, ed io dovetti fare la stessa via, scendere in una Umanità per riordinarlo di nuovo; e tutto ciò che feci in essa doveva servire come rimedio, medicine, esempio, specchio, luce, per poter mettere in ordine l’umanità decaduta.
Ora avendo fatto tutto ciò che era necessario, ed anche di più, tanto che io non avevo più che fare – feci tutto e operai da Dio, con mezzi sorprendenti e con amore invincibile, per riordinare questa umanità decaduta, e l’uomo non può dire che: ‘Questo, Gesù non l’ha fatto, per curarci, per riordinarci e metterci in salvo’.
E tutto ciò che io feci nella mia Umanità non fu altro che preparazione e cure che prescrivevo perché l’umana famiglia guarisse, per ritornare di nuovo nell’ordine della mia Divina Volontà.
Quindi dopo circa duemila anni di cura, è giusto e decoroso per noi e per lui che non sia più malato, ma che ritorni sano, per entrare nel Regno della nostra Volontà.
E perciò ci volevano le conoscenze di essa, per fare che la nostra parola creatrice – che parla e crea, parla e comunica, parla e trasforma, parla e vince, parla e fa sorgere nuovi orizzonti, nuovi soli [per] quante conoscenze manifesta, in modo che formeranno tanti dolci incanti che, sorpresa, la creatura resterà conquistata ed investita dalla luce del mio eterno Volere, perché non ci vuole altro perché venga il suo regno, che le due volontà si bacino insieme, una si sperda nell’altra, la mia per dare e la volontà umana per ricevere.
Perciò la mia parola creatrice come bastò per creare l’universo, così sarà sufficiente per formare il Regno del mio Fiat. Ma è necessario che si conoscano le parole che ho detto, le conoscenze che ho manifestato, per poter comunicare il bene che contiene la mia parola creatrice.
Perciò insisto tanto che siano conosciute le conoscenze sulla mia Volontà, lo scopo per cui le ho manifestate, per poter realizzare il regno mio che tanto sospiro di dare alle creature.
Ed io travolgerò cielo e terra per ottenerne l’intento”.
Volume 23, Settembre 21, 1927 (2)
(. . .) Come la verità è vita perenne e miracolo continuato.
Stavo girando per tutta la creazione e chiedevo in ciascuna cosa creata il Regno del Fiat Supremo, ed il mio adorato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(. . .).
Dopo di ciò stavo pensando a tutto ciò che il mio adorato Gesù mi aveva detto sulla sua Divina Volontà, e come se volessi altre prove più certe che fosse Gesù che mi parlava; e Gesù uscendo dal mio interno mi ha detto:
“Figlia mia, non c’è altra prova più certa e sicura e che può fare più bene tanto a te quanto agli altri, che l’averti manifestate tante verità. La verità è più del miracolo.
Essa porta con sé la vita divina permanente e, dove giunge e [in] chi l’ascolta, biloca la verità insieme colla sua vita per darsi a chi la vuole.
Quindi le mie verità sono luce perenne, non soggette a smorzarsi, e vita che mai muore.
Qual bene non può produrre una mia verità?
Può formare i santi, può convertire le anime, può fugare le tenebre e tiene virtù di rinnovare tutto il mondo.
Perciò faccio più miracolo grande quando manifesto una mia verità che quando do altre prove che son io che vado dall’anima, o facessi altre cose miracolose, perché queste sono ombra della mia potenza, luce passeggera, e siccome è passeggera non porta a tutti la virtù miracolosa, ma si riduce all’individuo che ha ricevuto il miracolo, e molte volte chi ha ricevuto il miracolo neppure si fa santo.
Invece la verità contiene la vita, e come vita porta la sua virtù a chiunque la vuole.
Sii certa, figlia mia, che se io nel venire sulla terra non avessi detto tante verità nel Vangelo, ad onta che avessi fatto miracoli, la redenzione sarebbe stata inceppata, senza sviluppo, perché [le creature] non troverebbero nulla, né insegnamenti né luce di verità per apprendere i rimedi, per trovare la via che conduce al cielo.
Così sarebbe di te se non ti avessi detto tante verità, specie sulla mia adorabile Volontà, che è stato il più gran miracolo che ho fatto in questi tempi: qual bene porterebbe la tua missione sì grande a te affidata, di far conoscere il Regno del Fiat Supremo?
Invece coll’averti detto tante verità su di esso, può conoscersi la mia Divina Volontà nel mondo, può essere restituito [all’uomo] l’ordine, la pace, la luce, la felicità perduta.
Tutte queste verità porteranno l’uomo in grembo al suo Creatore, per darsi il primo bacio della creazione ed essere restituita l’immagine di colui che l’ha creato.
Se tu sapessi il gran bene che porteranno alle creature tutte le verità che ti ho detto, il cuore ti creperebbe di gioia.
Né puoi temere che il nemico infernale potesse ardire di manifestarti una sola verità sulla Divina Volontà, perché lui innanzi alla luce di essa trema, fugge; ed ogni verità sulla mia Volontà è per lui un inferno di più, e perché non volle né amarla né farla, si cambiò per lui in tormenti che non avranno fine. Lui innanzi alla sola parola Volontà di Dio si sente talmente scottare che monta in furore ed odia quella Santa Volontà che lo tormenta più dell’inferno.
Perciò puoi star sicura che Volontà di Dio e nemico infernale non vanno mai d’accordo né insieme né vicino; la sua luce lo eclissa e lo precipita nelle bolgie dell’inferno.
Quindi quello che ti raccomando [è] che nessuna verità o semplice parola sul mio Voler Divino tu faccia sperdere, perché tutto deve servire a compiere la catena dei miracoli perenni, per far conoscere il regno di esso, ed a restituire la felicità perduta alle creature”.
Volume 12, Febbraio 22, 1921 (153)
Come Gesù riposa nella sua stessa parola ed i tre Fiat.
Stavo nel mio solito stato, ed il mio dolce Gesù stava tutto silenzioso; ed io gli ho detto: “Amor mio, perché non mi dici nulla?” E Gesù:
“Figlia mia, è mio solito, dopo aver parlato, fare silenzio.
Voglio riposarmi nella mia stessa parola, cioè nella mia stessa opera uscita da me, e questo lo feci nella creazione.
Dopo aver detto Fiat lux, e la luce fu, Fiat a tutte le altre cose, e le cose uscirono a vita, volli riposare, e la mia luce eterna riposò nella luce uscita nel tempo, il mio amore riposò nell’amore in cui investii tutto il creato, la mia bellezza riposò nell’universo tutto, che temprai della mia stessa bellezza; come pure riposò la mia sapienza e potenza con cui ordinai tutto con tale sapienza e potenza, che io stesso guardando dissi: ‘Com’è bella l’opera da me uscita! Voglio riposarmi in essa’. Così faccio per le anime: dopo aver parlato, voglio riposarmi e godere gli effetti della mia parola”.
Dopo ciò ha soggiunto: “Diciamo insieme Fiat”, e tutto, cielo e terra, si riempiva d’adorazioni alla Maestà Suprema. E di nuovo ha ripetuto: “Fiat”, ed il sangue, le piaghe, le pene di Gesù sorgevano, si moltiplicavano all’infinito. E poi una terza volta: “Fiat”, e questo Fiat si moltiplicava in tutte le volontà delle creature per santificarle.
Poi mi ha detto: “Figlia mia, questi tre Fiat sono il creante, il redimente ed il santificante.
Nel creare l’uomo lo dotai con tre potenze: intelletto, memoria e volontà; con tre Fiat compirò l’opera di santificazione sull’uomo.
Al Fiat creante l’intelletto dell’uomo resta come rapito; e quante cose comprende di me, e come io lo amo, essendo io nascosto in tutte le cose create per farmi conoscere e dargli amore per farmi amare!
Nel Fiat della redenzione la memoria resta come incatenata dagli eccessi del mio amore, nel patire tanto per aiutare e salvare l’uomo nello stato della colpa.
Nel terzo Fiat il mio amore vuole sfoggiare di più, voglio assalire la volontà umana, voglio mettere a sostegno della sua volontà la mia stessa Volontà, in modo che la volontà umana resterà non solo rapita, incatenata, ma sostenuta da una Volontà eterna, che facendosi poggio a tutto, l’uomo quasi non le potrà sfuggire. Non finiranno le generazioni fino a quando la mia Volontà non regnerà sulla terra. (. . .)
Padre Gary Burkart sulla Divina Volontà Assisi 25 Giugno 2016