Movitrone Pensieri in libertà ascoltando una trasmissione dedicata al Tibet
Movitrone
Domenica scorsa, mentre da Terni mi recavo ad Assisi ascoltavo su radio tre (Uomini e Profeti) una interessante lezione di Giacomella Orfino di storia del Tibet piena di spunti molto interessanti anche troppi.
Questo il link del podcast della Trasmissione di Uomini e Profeti per chi fosse interessato a questo genere di argomenti
http://www.radio.rai.it/podcast/A46329653.mp3
Tra i tanti mi ha colpito il rifiuto di un imperatore cinese di donare i propri libri ad un ambasciatore tibetano, perché in essi erano contenute tutte le strategie militari.
Argomento questo di grande attualità visto che oggi non solo la cultura di tutti è nota a tutti ma perfino gli spazi e i luoghi dove la gente abita o lavora mediante le riprese di Google Maps dove pur abitando in ua strada periferia e cieca di una città periferica ho visto il tavolo di plastica e le sedie del piccolo giardinetto che sta dietro l’ingresso secondario della mia casetta a schiera.
Nel mondo della globalizzazione va rivisto e ripensato completamente il concetto di Sicurezza, e d’altra parte riscopriamo che certi atteggiamenti alla Trump erano già noti e presenti in culture antiche come quella cinese.
Cinque Bandiere
E ancora un gesto della religione popolare tibetana, cinque bandierine che venivano fatti sventolare sulle cime più alte evocando i cinque elementi ( terra, acqua, fuoco, vento ed etere) secondo cui era costituito l’universo.
Il pensiero mi è corso ai quattro elementi classici della filosofia di Talete, Fuoco, terra, aria e acqua, alla necessità di capire cosa c’è dietro le parole e le traduzioni che alle volte semplificano troppo dei concetti molto vasti e ancora tutti da esplorare.
Infinitamente semplificando l’etere e il vento potrebbero essere in questa antica cultura un esplosione del concetto dell’aria, diversificando l’aria stessa statica e l’aria che si muove il vento, con tutto quello che ne consegue.
Movitrone
Queste sottili differenze non potrebbero portare anche a modi nuovi di vedere l’atomo, scoprendo magari. come ho sentito ipotizzare da un amico fisico, che protone ed elettrone non sono due cose distinti ma la stessa cosa che si muove.
Forse nel pensare all’atomo abbiamo sempre avuto in mente lo schema del modello planetario, del sole con i pianeti che gli girano intorno, se invece la natura non avesse questa netta distinzione di neutrone, protone ed elettrone?
Se invece fossero diversi stati di una stessa cosa in una qualche forma di movimento?
Il tempo causa del Movitrone
Non più elettrone, neutrone, protone, ma solo un movitrone che è sempre lo stesso e che diventa neutrone, protone, elettrone, vuoto quantomeccanico perché fluttuante in un differenziale di tempo dt che diversamente dal tempo classico che conosciamo noi può anche andare per un infinitesimo di tempo indietro nel tempo.
È li nell’infinitamente piccolo che possiamo capire qualcosa di più sul tempo, il grande mistero di sempre?
E chissà decadendo genera quelle mini particelle che si vanno cercando con investimenti strepitosi che per implementare abbiamo avvolto di parole più consone al mondo della metafisica quali per esempio la parola DIO.
Forse è per questo che non riusciamo a sapere contemporaneamente la posizione e la velocità di uno di queste parti divisibili del non più indivisibile atomo?
Scienze esatte
Pensieri, risonanze a una trasmissione fatta da un cultore di scienze umane, la professsoressa Giacomella Orofino, ma che potrebbe offrire spunti interessanti anche a chi si dedica alle scienze una volta dette esatte, dando per scontata, per esempio, l’esattezza della Matematica che con Godel ha irreversibilmente messo in discussione se stessa fin dalle sue fondamenta.
Forse quell’effetto Fleischmann Pons che come ha dichiarato anche da Violante, nell’ultima conferenza sul Lenr organizzata dall’Enea, è ormai un fatto scientifico consolidato, che sconvolgerà e compatterà forse la fisica ancora tradizionalmente divisa in classica, quantistica e relativista?
C’è uno sviluppo di calore dove non ci dovrebbe essere perché il calore che è nella termodinamica l’analogo del lavoro della meccanica deve essere prodotto da qualcosa secondo i principi della fisica classica, se si produce qualcosa che non dovrebbe essere prodotta non salta la termodinamica, si scopre solo una sua limitatezza, una sua inadeguatezza a spiegare tutto …
Claudio Pace sul Movitrone 9 2 17