Transverberazione Francescana in un originale dipinto della Chiesa della Nunziatina a Todi e altre questioni
Transverberazione Francescana
San Francesco è stato il primo santo nella storia della Chiesa ad avere ricevuto il dono delle stimmate,
sebbene un passo di una lettera paolina, della lettera ai Galati, potrebbe far pensare che anche San Paolo abbia avuto il medesimo dono.
(Gal 6,14-17)
Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura.
E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
Stimmatizzazione
San Francesco ricevette le stimmate sul monte della Verna due anni prima di morire.
da frate Elia con una lettera enciclica inviata a tutte le provincie del neo nato ordine francescano.
Quello delle stimmate è un fenomeno di carattere ‘carismatico’, un dono soprannaturale.
Francesco ricevette nelle mani e nei piedi e nel cuore le stesse piaghe che furono inflitte a Gesù
e che Gesù conservò anche da risorto,
tanto che poté chiedere a Tommaso di mettervi dentro il proprio dito.
Nel racconto delle fonti Francesco ha la visione soprannaturale di un serafino con sei ali
nel cui mezzo compare una effigie di un crocifisso.
Solo al termine di quella visione nelle sue mani e nei suoi piedi
appaiono i segni della passione di Cristo
in modo così tangibile da vedersi le capocchie dei chiodi e le punte dall’altra in mezzo alla carne,
mentre il cuore pare come trapassato da una lancia tanto che sporca tonaca e mutande del santo!
Transverberazione francescana
Questa transverberazione francescana dunque c’è ed è raccontata nelle fonti,
ma nella chiesa della Nunziatina di Todi in un quadro di Andrea Polinori
l’impressione delle Stimmate di San Francescono diventano soprattutto una transverberazione
(anche se transverberazione francescana)
come la nota Transverberazione del Bernini a Santa Maria della Vittoria a Roma
in cui il ruolo del serafino e degli angeli diventa più importante di quello delle fonti francescane.
Sacra Rappresentazione
Nel quadro infatti, scompare l’effigie del Cristo crocifisso, compare invece una croce di legno in basso a destra
accanto ad un teschio che richiama quella morte che Francesco consapevole che è l’ultimo dei nemici che sarà annientato
per prima la riconobbe come una sorella, sorella Morte, completando la sua rivoluzione dei valori iniziata
con lo sposalizio di Madonna Povertà e il totale disprezzo del denaro.
Il Serafino con le sei ali, appare divertito come quello del Bernini, un protagonista,
ma ancor più protagonista nel suo soffiare intenso è il Vento
che piega gli alberi cresciuti sul colle disegnato nel lato opposto a quello dove si trova il serafino:
Il Vento forte dello Spirito!
San Francesco lungi dall’apparire inginocchiato come nelle rappresentazioni classiche di Giotto
appare sorretto da un angelo che lo sostiene nella sua estasi mistica, mentre un altro angelo lo delizia con una viola.
In quest’ultimo particolare sembra che ci sia una sovrapposizione del racconto della Verna
con quello di un altro racconto avvenuto in quei di Rieti il miracolo dell’Angelo che suona per consolare Francesco,
clicca QUI per ascoltarlo da Frate Luciano nel suo intervento inaugurale del convegno sulla diaconia angelica a Greccio.
Altre Questioni
Fortezza di Dio nell’Umiltà di Maria
Nella volta e in uno degli affreschi della cappella si assiste ad una sorta di consegna della Parola da Dio Padre a Gabriele.
Gabriele, uno dei sette spiriti che sta davanti al trono di Dio, riceve la Parola da trasmettere a colei che sola può
integralmente ascoltarla, perché svuotata completamente di sé ha tutto lo spazio per divenire la Piena di Grazia.
Allattamento in pubblico
In una originalissima adorazione dei pastori, Maria pare prendere una posizione favorevole al dibattito odierno
sulla convenienza o meno dell’allattare delle donne in pubblico.
Chissà se la questione era anche dei tempi in cui fu realizzata l’opera …
Il tema dell’allattamento e della maternità e del ruolo della donna era assai sentito,
tra i compiti delle confraternità anche quello di trovare i soldi perché le ragazze trovassero marito!
La cosa ci può far sorridere ma era un altro mondo, un altro modo di concepire i rapporti sociali,
non è detto che sia meglio il nostro.
Stabat Mater Dolorosa
Chi non conosce questo inno meraviglioso e tanto popolare in cui si descrive la Madonna Addolorata del Venerdì Santo?
Non si ha assoluta certezza però dell’autore, probabilmente ignoto, anche se qualcuno lo attribuisce a San Bonaventura da Bagnoreggio
e più comunemente viene attribuito a Jacopone da Todi.
Nella chiesa della Nunziatina, questo dubbio è risolto, sotto l’immagine di Jacopone da Todi, la più pregevole dal punto di vista artistico,
compare la scritta ‘Stabat Mater Dolorosa’ che giustifica la presenza del santo nella chiesa dedicata a Maria,
è infatti il compositore dell’inno mariano più popolare al mondo.
Conclusione
La visita alla chiesa della Nunziatina è un continuo scoprire particolari su particolari, potrebbe durare ore,
qui sotto il video di un racconto di un confratello della confraternità della Nunziatina, Nunzio Seminara, che ne spiega alcuni.
Seguono dopo il filmato alcune foto di alcuni particolari interessanti che si possono scoprire nella cappella della Nunziatina
che passando da Todi non si può omettere di visitare.
Claudio Pace Terni 2 Settembre 2017 sulla Transverberazione Francescana
Galleria Fotografica