Tortorelle e pulcini a Santa Maria degli Angeli tra Tradizione, Fonti e Bibbia
Tortorelle e pulcini
Guardate bene le prime sequenze di questo breve filmato…
Non avete notato un pulcino?
Probabilmente si sta nutrendo o cerca di nutrirsi con una secrezione prodotta da una ghiandola presente nel gozzo della tortorella.
Sono l’attrazione di tutti quelli che entrano nel Roseto, che, specie se è la prima volta, rimangono meravigliati di vedere vive quelle tortorelle
che la tradizione vuole siano li da quando San Francesco le ricevette in dono da un bambino.
San Francesco le accolse in convento per poi mandarle nel mondo come messaggere di pace.
Tortore e bibbia
Nella Bibbia le tortore, non casualmente una ‘coppia‘ di tortore, sono l’oggetto indicato dalla Torah per i poveri,
per potere fare il loro sacrificio espiatorio, anche nel caso della nascita di un primogenito.
Ciò diede luogo ad una bella pagina del Vangelo delle origini, in cui Giuseppe e Maria,
pur in fin dei conti non dovendo, eseguono alla perfezione la legge del Signore …
Ma non è solo riscatto la tortora, la sua voce, rappresenta anche l’amore,
e per questo senso che Francesco la volle nel convento dei frati.
Nella Cantica infatti il diletto alla sua amata dice:
“Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna. ”
Non toccate le tortorelle
Insomma queste Tortorelle al Roseto di Santa Maria degli Angeli sono molto più che un fatto estetico,
sono un invito alla contemplazione e alla riflessione sul mistero dell’amore!
Giusto l’invito dei frati a non toccarle, per non disturbarle, ma nulla vieta di farsi toccare il cuore da loro
dal loro messaggio di amore e di … pace.
Terni 5 Luglio 2019 Claudio Pace su Tortorelle e pulcini nel Roseto di Santa Maria degli Angeli ad Assisi