Don Bosco ritorna A tu per tu con le spoglia del santo dei giovani
Don Bosco ritorna.
Don Bosco ritorna nella sua Terni, anche se da vivo non c’è mai stato.
C’è stato nella predicazione e nella testimonianza dei suoi salesiani, sacerdoti, coadiutori, cooperatori ed ex allievi come il sottoscritto che avendo avuto la fortuna di avere un oratorio salesiano vicino a casa, ha frequentato e si può dire si è formato alla spiritualità Salesiana.
In effetti oggi, facendo la mia visita nell’intervallo di pranzo, di fronte alle spoglie del santo sono riaffiorati tra i miei pensieri il ricordo di tanti salesiani conosciuti da ragazzo e da bambino nella mia Sicilia. Da don Luigi Principe, che scriveva anche delle deliziose poesie, a don Mario Cogliandro, Don Enrico Russo, Don Rocco Rindone e tanti altri.
Tra questi non posso dimenticare Don Giuseppe Lupo, le cui lezioni di storia e filosofia ancora ricordo e che ho incontrato diversi anni fa al Sacro Cuore a Roma ma di cui adesso ho perso le tracce, avendo saputo solo che si è trasferito in Germania.
Per ciascuna di queste vocazioni, di queste vite spese a servizio dei giovani, un grazie va detto anche a don Bosco …
Fede Folle
Questo santo fu infatti, il primo matto talmente matto che alcuni zelanti sacerdoti torinesi volevano finisse in manicomio per essere curato e che invece, per la santa astuzia del santo, sono finiti in manicomio nel posto che gli avevano destinato.
Un episodio ripreso con altri protagonisti nel film the dream team (1989) i cui sceneggiatori forse ignoravano che, una delle scene più esilaranti della loro bella commedia, è accaduta veramente nella vita di San Giovanni Bosco.
Senza follia in effetti è difficile seguire il Vangelo, in cui il protagonista principale, il Cristo, il re dei re e Signore dei Signori, vero Dio e vero Uomo, muore con la morte più vergognosa e dolorosa che nella sua epoca si potesse avere:
la morte di croce. Don Bosco ritorna dunque, per le strade di Italia e con lui il suo messaggio, che la situazione attuale dei giovani rende ancora più attuale.
Buoni Cristiani e Onesti Cittadini
Lui il primo a parlare di essere ‘buoni cristiani e onesti cittadini’ richiamando ad una coerenza tra fede professata ed etica attuata che è il leit motiv della predicazione di Papa Francesco.
Don Bosco fu il primo a proporre contratti di apprendistato, oggi tornati di moda, altro che Voucher …
Il primo a parlare di prevenzione e di metodo preventivo nell’educazione dei ragazzi, e a fare molte altre cose che non hanno perso la loro attualità e importanza, pur la storia avendo fatto il suo percorso, passando dalla Torino dei Savoia e dell’Italia appena unita, all’Italia di oggi che ha appena festeggiato i suoi 150 anni.
Un’Italia che pare avere perso per strada sia le sue radici cristiane che i grandi ideali del risorgimento italiano, giusti o sbagliati che siano stati, ma che in qualche modo rappresentavano una visione del mondo carica di speranza che oggi si è proprio persa.
Possa nel suo piccolo, questa peregrinazione delle spoglie di Don Bosco riaccendere il senso della speranza soprattutto nei giovani che non devono, come ricorda Papa Francesco, farsi rubare la speranza!
Claudio Pace Terni 23 Ottobre 2013 Blogger Su Don Bosco
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