Adonai intingici, immergici insieme nel tuo Sangue, santo e prezioso
L’acqua del fiume nera non scorre due volte nello stesso punto,
e i pensieri della mia mente si perdono lontano
mentre cammino piano, piano
con lei sul ponte nuovo.
Il sole si nasconde dietro il bianco arco slanciato
mentre scende lentamente verso il suo riposo
verso la stanza nuziale dove incontrerà la sua misteriosa sposa
e spegnerà la luce pur tenendone accesa una, la maggiore tra tante piccole luci.
La terra dolente racconta le sue tristi vicende,
l’ebola che uccide dopo lenta incubazione,
i civili straziati da bombe e ideologie
scudo e bersaglio di un odio profondo e insensato.
Ed attraversiamo il fiume sopra il ponte
mentre l’acqua scorre veloce e solerte,
verso la sua meta, il mare
dove si compie il destino di ogni corso.
Anche tu ed io camminiamo verso una meta immensa
che ci trascende e che ci tiene uniti
e come le particelle d’acqua trasformata in schiuma per il gran correre,
raggiungeremo il mare ed evaporando ci libreremo nel cielo.
E torneremo come gocce di pioggia a fecondare la terra,
a rendere più rossa e succosa l’uva delle colline,
e più dolce e saporoso il frutto da loro pigiato,
rendendo più allegro e felice il cuore dell’uomo.
Sotto il sole che tramonta,
la lancia di luce sembra una piccola freccia
che il serafino impietoso usa per trafiggere
il cuore di chi sa veramente amare e capire l’amore.
La Lancia distante si assottiglia come fosse il campanile moderno
dell’edificio alle spalle che sembra una piccola chiesa
come quella di San Giovannino dove con Lui Eucarestia
vegliammo per un po’ , pregando, in una notte veramente santa.
Attraversato il ponte si nota una coppia di fidanzatini
che scambia parole ed effusioni d’amore
su una nuova panchina di legno
rivolta verso il fiume.
Anche noi dopo aver girovagato
all’intorno nei sentieri della piazza
attraverso le aiuole ben curate
ci sediamo contemplando:
Il fiume, il ponte nuovo e bianco,
il sole che tramonta,
il campanile e i mattoni rossi della chiesa
rossa come il cuore rosso del Cristo a cui appartiene.
Quel Cuore che da morto
si lasciò squarciare da una lancia di ferro
trafiggendo ulteriormente il cuore della madre afflittissima
e lasciando uscire fecondo Sangue e Acqua.
Come l’acqua del fiume che ci scorre davanti
e che non passerà mai due volte per lo stesso punto
e nella quale fummo salvificamente immersi:
Adonai intingici, immergici insieme nel tuo Sangue, santo e prezioso!
Claudio Pace Terni 22 Agosto 2014 Blogger con Licenza Poetica su Adonai Intingici 😉
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