Beato Carlo ultimo imperatore d’Austria tra Pace e Europa
Beato Carlo
Il 3 Ottobre del 2004, Papa Giovanni Paolo Secondo (San Giovanni Paolo Secondo!) che pur malato e provato da lunghi anni di intenso pontificato, vissuto fino a quando le forze glielo hanno permesso in mezzo alla gente, in mezzo al mondo, dalle parrocchie periferiche della capitale, alle nazioni più lontane, ha voluto beatificare un personaggio storico, il cui messaggio politico oltre che spirituale è di grande attualità.
Si tratta dell’ ultimo imperatore d’Austria, Karl Maria Kaiser, da adesso per tutti il Beato Carlo d’Austria.
Il Beato Carlo d’Austria fu l’unico a condannare apertamente la grande guerra e i nazionalismi che costarono all’Europa, pochi anni dopo la sua morte, un’altra sanguinosissima e crudelissima guerra.
Il Beato Carlo d’Austria fu il primo a parlare di una grande Europa unita e di cooperazione tra i popoli europei.
Ai suoi tempi fu considerato un matto, un idealista fuori dal mondo, in realtà era un profeta e come tutti i profeti fu disprezzato, perseguitato e tradito, fino al punto di perdere tutte le sue corone, ultima quella di Ungheria, e morire prigioniero ed esule nell’isola di Madera. Visse i suoi ultimi giorni nella più totale povertà della quale non si lamentava salvo la giusta preoccupazione di lasciare in quelle condizioni di ristrettezza la moglie incinta, Zita di Borbone, morta anch’essa in odore di santità, e i suoi sette figli.
A quasi un secolo di distanza dalla sua morte, la sua figura, i suoi insegnamenti sono ancora di grande attualità. Purtroppo non c’è ancora l’Europa che sognava il beato Carlo d’Austria( e che non dobbiamo smettere di sognare) mentre i suoi soldati, con grande suo dolore, si facevano massacrare nelle trincee e a sua volta massacravano soldati di un’altra nazionalità ma di eguale religione.
Un non senso che cercò di combattere in tutti i modi, pagando di persona senza riuscire però né a creare l’Europa che desiderava, né a mantenere quell’unità che già c’era tra i popoli sotto l’impero asburgico che lui non intendeva in nessun modo soggiogare ma servire.
La figura del Beato Carlo d’Austria va fatta conoscere di più alle nuove generazioni europee che quando sentono parlare di Europa pensano alla Troika, alle commissioni, alle banche che discutono solo di soldi e di interessi, incuranti delle condizioni disperate di un intero popolo come quello greco, nel cui linguaggio fu inventata la parola democrazia.
Il male più grosso è l’indifferenza alle radici culturali dell’Europa stessa che sono radici cristiane e che se si tagliano, si recidono si fa un danno molto più grosso di quello che i tagliagole dell’Isis stanno facendo al mondo intero, cercando di recidere ad esempio le radici cristiane della Siria, quella regione del medio oriente dove si parla ancora l’aramaico, dove si dice ancora Padre Nostro, nella stessa lingua che usava Gesù.
Le guerre non vengono mai da sole, ci sono ragioni economiche certamente, ci sono interessi nascosti, ma c’è anche l’odio, il puro odio dell’uomo della creatura che il Verbo di Dio ha scelto per incarnarsi.
Oggi l’uomo con la sua scienza, messa al servizio della guerra, è in grado con le armi inventate di distruggere tutto il creato in pochissimo tempo, … Il beato Carlo D’Asburgo è morto in un isola portoghese, di quello stesso Portogallo scelto dalla Madonna per apparire ai tre pastorelli di Fatima e richiamare il mondo, mentre stava per finire la grande guerra, affinché non cominciasse sotto il pontificato di Pio XI, un’altra grande guerra, più terribile della prima.
Suor Lucia fu spesso attaccata perché la seconda guerra mondiale secondo le cronache, è iniziata sotto Pio XII quel terribile primo settembre del 1939 con l’invasione della Polonia, la sua difesa era semplice e profonda, la seconda guerra mondiale iniziò nel 1938 con l’invasione dell’Austria, la famosa Anschluss, come darle torto?
Claudio Pace Blogger Terni 21 2 2015 sul beato Carlo D’Austria
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