Cartoline analogiche un antidoto alla dipendenza digitale
Cartoline analogiche
Correva l’anno 2000, l’anno del grande giubileo, l’ultimo del ventesimo secolo in cui ci si preparava idealmente al primo del ventunesimo secolo, il 2001, perché i secoli e di conseguenza anche i millenni si cominciano a contare dall’anno uno ed è nel 2001. E’ nel 2001 e non nel 2000 che significativamente, nella festa dell’Epifania, San Giovanni Paolo Secondo, il papa magno, scrisse la sua famosa lettera apostolica NOVO MILLENNIO INEUNTE come conclusione ideale dell’anno giubilare a cui diede il senso di una profezia per l’avvenire nel nuovo millennio iniziato …
Nell’anno duemila le cartoline digitali già esistevano e impazzavano specie a Natale, con musichette e disegni fantastici e decisamente smielati, ma quando ti arrivava una cartolina analogica, come questa nella foto, che mi è venuta tra le mani di recente, ti faceva veramente piacere.
Un mio amico che mi scriveva da Ovindoli mi propone di visitare le catacombe di Massa Martana, forse è ora, dopo circa quindici anni, di ricontattarlo per chiedergli di andarci finalmente, ma probabilmente lo farò con una mail o con un servizio di messaggi istantaneo, difficilmente gli scriverò una lettera o lo chiamerò ad un numero fisso …
A casa, se non ricordo male, avevo una connessione a 56 k con un modem che quando si agganciava alla rete faceva quel rumore caratteristico dei fax che è ormai diventata una cosa storica e che nel filmato sotto possiamo ancora sentire:[youtube]http://youtu.be/gsNaR6FRuO0[/youtube]
E da pochi anni e con un po’ di titubanza e repulsione avevo cominciato ad usare i cellulari.
Il primo che ho usato era per la reperibilità in ufficio, poi piano, piano anch’io come un po’ tutti mi sono reso schiavo del cellulare (come dice la parola stessa ti mette in cella 😉 ) e peggio che mai adesso, che con pochi euro al mese sul cellulare diventato iphone sono connesso h24, salvo aver preso l’abitudine di spegnerlo o di inserire la vibrazione e staccare la connessione dati per vivere meglio il mondo reale …
L’anno duemila, un anno pieno di speranze, in cui impazzava la new age, convinta di risolvere con la tecnologia e la rete tutti i problemi del mondo (non vi ricorda le idee di un movimento politico odierno?) e la new economy, con gente che si è arricchita alle spalle di chi di credeva di arricchirsi facilmente speculando sulle Tiscali o le Gandalf, una compagnia aerea la cui esistenza storica è messa in discussione dagli studiosi contemporanei … 🙂
Per me che avevo partecipato e diretto con successo dei progetti software per gestire il rischio del Millennium Bug, pur avendo smesso di lavorare sul problema, ormai risolto nel duemila, fu di grande soddisfazione vedere che tutto era andato per il meglio ma anche di perplessità sul fatto che un problema tipicamente matematico, come la cattiva gestione informatica del cambio delle prime due cifre del millennio, aveva avuto una rilevanza planetaria …
Non era una novità è vero, la seconda guerra mondiale pare si sia combattuta anche sulla questione della crittografazione e decodificazione dei codici dell’Enigma, ma certo la digitalizzazione è un fenomeno ormai consolidato, difficile che si torni indietro.
La velocità con cui è accaduta, sta accadendo, forse ci lascia un po’ impreparati, un po’ vulnerabili, alle truffe on line, ai ricatti criptonici, all’uso terroristico della rete da parte dei fondamentalisti islamici a cui un gruppo anonimo dichiara la guerra digitale.
Sembra fantascienza, ma è realtà!
Forse riprendere l’abitudine, di comprare le cartoline, i francobolli, e riprendere la penna in mano per scrivere due parole ai nostri amici, alle persone care che ci sono lontane non rallenterà questo processo che appare oramai irreversibile, anche perché se l’indirizzo a cui scrivere le nostre cartoline analogiche non lo ricordiamo a memoria lo cerchiamo o lo verifichiamo sul nostro Iphone … ma ci aiuterebbe di certo a capire il pericolo di essere caduti sotto la forma di una nuova sottile forma di dipendenza, la dipendenza digitale, non meno pericolosa di altri tipi di dipendenza.
Se un giorno, forse non molto lontano, al posto del classico contenitore delle lettere, trovassimo uno scanner che ti fotografa da una parte all’altra la tua cartolina poi fedelmente riprodotta da una stampante a colori e recapitata manualmente o addirittura recapitata elettronicamente al tuo destinatario, con la scusa di inquinare meno, allora è fatta, uno dei baluardi del mondo analogico o pre digitale, le cartoline analogiche, saranno dichiarate estinte … o quasi.
Claudio Pace Blogger Terni 22 02 2015 su Cartoline Analogiche
La cartolina non sarà mai superata dalla tecnologia perchè è un prodotto artistico,
basti citare tra i tanti il nome di Marcello Dudovich. Lei ci consente di ricostruira, la storia di una persona, di una fabbrica, di una città anche dopo cento anni, si conserva facilmente, sopravvive alla nostra esistenza. Tra poco tempo che fine farà la memoria del nostro vecchio cellulare? Riflettiamo.
Spero tu abbia ragione, ma ricordo una ventina di anni fa un mio collega appassionato di foto diceva cose simili sulle foto analogiche, le dichiarava insuperabili dal digitale. Oggi mi pare sia quasi impossibile trovare qualcuno che ancora usa i rullini per fotografare, … a proposito sono ancora in commercio?