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Catastrofi disastri cassandre e previsioni

Catastrofi disastri cassandre e previsioni, quanto ci piace il catastrofismo.

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catastrofi disastri – la copertina della rivista

 Catastrofi disastri e catastrofismo. Sfogliavo un numero del “Giornale Illustrato dei Viaggi” del 19 aprile 1914, novantanove anni fa!, edito da Sonzogno e la mia attenzione è stata catturata da un articolo intitolato “Fra cinquant’anni!…” in cui l’autore si lanciava in ardite previsioni su come sarebbe stato il mondo 50 anni dopo, cioè nel 1965. Certo è facile 100 anni dopo sorridere su quanto siano sballate queste previsioni, rilevare che nel 1965 certamente Roma Milano in treno non si faceva in 4 h ma ne servivano 6; oggi si fa in 3 ma di anni ne son passati 100, e soprattutto il treno non era quello strano aggeggio sospeso che l’autore immaginava, ma un treno molto più simile a quello che nel 1914 già esisteva; l’agricoltura allo stesso modo non si è così trasformata al punto da rendersi indipendente da latitudine e stagioni. Le città non sono, purtroppo!, i paradisi che l’autore si immagina, tra l’altro senza prevedere minimamente l’invasione delle auto, ma ipotizzando la creazione di immense città-giardino. Dal punto di vista energetico l’autore paventa l’esaurimento del carbone ma immagina che esso possa essere sostituito con acqua, vento e maree ipotizzando l’uso di accumulatori che purtroppo a tutt’oggi non sono ancora così efficienti come lui avrebbe voluto, mentre il petrolio non lo menziona neppure. 

Insomma un quadro assai poco aderente alla realtà attuale e ancor meno a quella del 1965. Tuttavia bisogna riconoscere all’autore una certa fiducia nel futuro, nella scienza e nella tecnologia viste come strumenti per migliorare le condizioni di vita umane. Come dovrebbero essere e come, almeno in parte, sono.

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catastrofi disastri – la città del futuro vista nel 1914

Mi capita molto spesso di leggere di previsioni sul futuro, sarà perchè il periodo è di crisi nera ma oggi si fa a gara nel prevedere un futuro pessimo di catastrofi disastri, animato da spettri di fame, carestie, mancanza di acqua e di energia, inquinamento di aria e di oceani per non parlare di quelli che vedono negli eventi naturali una sorta di rivolta della natura contro l’uomo e i suoi disastri. Insomma le cassandre tengono banco e prevedono ogni sorta di catastrofi disastri e nefande conseguenze della diffusione ed evoluzione di una tecnologia sempre più sofisticata.

Ciò che veniva scritto 100 anni fa ci dovrebbe servire a capire quanto sia difficile fare previsioni sul futuro e quanto, ragionando con gli strumenti attuali, sia imprevedibile l’evoluzione delle cose. Se osserviamo le illustrazioni allegate all’articolo ce ne rendiamo conto immediatamente. Qualunque innovazione, immaginata nel 1914, non somiglia neppure da lontano a quello che poi la tecnologia ha prodotto alla luce delle conoscenze ben superiori accumulate nel corso degli anni successivi. Perciò, sebbene sia sacrosanto controllare tutto quello che si fa per evitare di fare disastri, è meglio evitare previsioni su un futuro lontano perchè la probabilità di azzeccarci è comunque minima.

Emilio Santa Maria

catastrofi disastri- la ferrovia del futuro immaginata ai primi del novecento
catastrofi disastri- la ferrovia del futuro immaginata ai primi del novecento

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