Articolo concernenti l’archeologia industriale intesa non solamente come difesa della memoria storica dei luoghi in cui viviamo ma come risorsa per il turismo e per la corretta gestione ambientale del territorio che il lavoro dell’uomo ha reso sacro!
Benedetto Brin cittadino onorario di Pozzuoli, e di Terni? Fra le mille cose conservate in casa e appartenenti alla mia famiglia tempo fa ne trovai una che ha suscitato in me una certa emozione. Si tratta di una copia dell’epoca del documento con cui, il 23 agosto 1886, veniva conferita la cittadinanza onoraria del Comune di Pozzuoli a Benedetto Brin; una copia conforme all’originale, rilasciata nell’occasione e dedicata al mio bisnonno, Luigi Santamaria, al tempo assessore alla cultura del Comune di Napoli. La figura di Benedetto Brin, ingegnere, generale e ministro è legata a doppio filo ad alcune delle realtà industriali che hanno segnato la storia dell’industria italiana. Come ci ricorda questo documento, quella delle officine meccaniche di Pozzuoli, al tempo Opificio Armstrong,
TELFER non demoliamo un altro pezzo di Terni. Ma salvaguardiamolo, perché quello che distruggiamo non troveremo mai più! Le generazioni che verranno dopo di noi lo potranno vedere solo sulle cartoline o sui siti web specializzati, ma non è la stessa cosa avere la possibilità di ammirare le opere dell’ingegno dell’uomo e dell’ingegno ternano in particolare. Terni è infatti, e speriamo lo sia ancora per moltissime generazioni future, la custode dell’immenso patrimonio umano che è la cultura industriale, che ancora più della cascata delle Marmore, dovrebbe essere dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità! A Terni si abbattono alberi secolari, si pensa di distruggere o si lasciano rubare reperti di origine romane e quelli non rovinati si lascia che vengano sottratti da altri. Facciamo in modo che le cifre stanziate per mettere in sicurezza la zona della Telfer, giustamente perché il rischio per l’incolumità delle persone che transitano sulla Valnerina è davvero alto, siano spese per consolidare non per strappare ai ternani di ieri e di oggi un pezzo del nostro territorio e della nostra cultura industriale che è la passerella della Telfer. Quella passerella infatti non è un semplice pezzo di ferro da mandare a rottame per ottenere del nuovo acciaio di qualità, ma è un pezzo della storia di Terni da mantenere in vita e con essa tutta l’area all’intorno che se recuperata, ed usata per lo sport che già si pratica sotto, il rafting e le altre specialità della canoa veloce, e si pratica sul Nera per l’impegno di alcuni volontari sportivi, potrebbe diventare un grosso polo di attrazione per il turismo sportivo. Terni potrebbe accogliere le grandi squadre fluviali del nord Europa per esempio, per allenarsi da noi, il nostro inverno infatti per loro è primavera! Tante iniziative potrebbero essere prese, garantendo il ritorno di investimenti mirati nella giusta direzione, che non sono il cinema o i musei, ma lo sport e il turismo sportivo e quello, tutto da inventare, legato all’arcehologia industriale.
Claudio Pace Terni 1 Agosto 2013 Blogger Consigliere della Prima Circoscrizione Terni Est gruppo Consiliare Pdl.