Kravice è una località al confine della Bosnia ad una quarantina di chilometri da Mostar e meno della metà da Medjugorje in cui il fiume Trebižat forma delle piccole cascate d’acqua di circa trenta metri, con la particolarità di formare quasi un piccolo anfiteatro naturale largo circa centocinquanta metri. Certo chi, come il sottoscritto vive a Terni, a circa cinque chilometri dalle Cascate delle Marmore, il pur spettacolo delle cascate di Kravice non è una cosa nuova, pur tuttavia vale la pena, se ci si trova da queste parti farci un salto e andarle a visitare. Il costo del biglietto è accettabile, mezzo euro a cranio 😉 , e la località e facilmente raggiungibile magari chiedendo informazioni come ho fatto, correggendo subito la pronuncia della località, da ‘cravice’ a ‘Kravise’ come la se che dicono i romani quando dicono ‘SEmo Romani de Roma’, che se chiedi di cravice non ti capiscono proprio, devi romanizzare un po’ la pronuncia :-). Una scaletta fatta in pietra e già nella prima curva verso il basso tante persone che si scattano foto, coppie di fidanzati, famiglie …
Medjugorje Grazie per avere risposto alla mia chiamata
Medjugorje Grazie. Non è facile parlare di Medjugorje quando si è a Medjugorje. Medjugorje è un luogo in cui si vive, si prega, si fa esperienza dell’amore di Dio e della sua santissima Madre. Medjugorje è il completamento di ciò che la Madre ha fatto a Fatima per la Pace e chi viene qui la prima cosa che comprende è che ha risposto alla sua chiamata: ci si sente ospiti di Maria! Annunciando il mio pellegrinaggio agli amici, i colleghi e i parenti è stato già un ricevere rallegramenti, saluti e richieste di preghiere anche da chi proprio non ti aspettavi e con ogni mezzo, perfino mail e sms. Per venire qui ho scelto di fare il viaggio in macchina, è stato un po’ lungo e faticoso, ma non più di tanto essendo in due che ci alternavamo alla guida. Il primo giorno nella piazza dietro la chiesa già la prima predica. Ascoltata con la simultanea traduzione italiana, è stata chiarissima: il miracolo è tutto ciò che è ordinario, la giornata bella, il sole, i fiori, tutte cose che dovrebbero farci ringraziare Dio che invece non ringraziamo mai e che qui impariamo a ringraziare.
Don Bosco ritorna A tu per tu con le spoglia del santo dei giovani
Don Bosco ritorna.
Don Bosco ritorna nella sua Terni, anche se da vivo non c’è mai stato.
C’è stato nella predicazione e nella testimonianza dei suoi salesiani, sacerdoti, coadiutori, cooperatori ed ex allievi come il sottoscritto che avendo avuto la fortuna di avere un oratorio salesiano vicino a casa, ha frequentato e si può dire si è formato alla spiritualità Salesiana.
In effetti oggi, facendo la mia visita nell’intervallo di pranzo, di fronte alle spoglie del santo sono riaffiorati tra i miei pensieri il ricordo di tanti salesiani conosciuti da ragazzo e da bambino nella mia Sicilia. Da don Luigi Principe, che scriveva anche delle deliziose poesie, a don Mario Cogliandro, Don Enrico Russo, Don Rocco Rindone e tanti altri.
Tra questi non posso dimenticare Don Giuseppe Lupo, le cui lezioni di storia e filosofia ancora ricordo e che ho incontrato diversi anni fa al Sacro Cuore a Roma ma di cui adesso ho perso le tracce, avendo saputo solo che si è trasferito in Germania.
Per ciascuna di queste vocazioni, di queste vite spese a servizio dei giovani, un grazie va detto anche a don Bosco …