Ultime dalla stazione Tiburtina
Ultime dalla stazione Tiburtina, un titolo da corrispondente di guerra; non deve stupire, purtroppo. La vita del pendolare è una guerra continua. Una guerra contro chi dovrebbe facilitare e rendere possibile la tua vita, la vita di chi, per esigenze di ogni genere, ha deciso di vivere lontano dal proprio posto di lavoro. Sappiamo che quasi sempre non è una scelta quella di essere pendolari ma un qualcosa imposto dalle circostanze che siano questioni familiari oppure economiche oppure entrambe. E più che una guerra è un continuo difendersi e trincerarsi, cercando di barcamenarsi e trovare rimedio ai continui attacchi alla propria esistenza e al proprio tempo libero operati da chi invece dovrebbe mettere a disposizione un servizio adeguato ed efficiente, proprio per permettere ai 3,5 milioni di Italiani che usano quotidianamente il treno di raggiungere il posto di lavoro in modo sereno e tranquillo. I continui attacchi alla nostra esistenza già penalizzata da ore dedicate ai trasferimenti sono operati in continuo.
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