Donnicidio un male che può finire se …
Donnicidio
Lo chiamano tutti femminicidio, quel fenomeno non solo nostrale che vede la donna vittima di un uomo che in qualche modo è entrato nella sua vita, come marito, fidanzato, convivente o altro e in certi casi non è nemmeno entrato ne è solo venuto a contatto magari una volta sola, quella fatale.
In questo mio voglio chiamarlo donnicidio perché prima di essere femmina, che non è un aggettivo negativo anzi, ma che connota quella parte più ‘animale’ di noi, la donna è donna, è qualcosa di più di quello che la pubblicità, i media ci mostrano, talvolta oggettivizzando il corpo al mero scopo di vendere una merce ad esso collegato.
Voglio raccontare un fattarello che mi capitò in treno, in Toscana, tanti anni fa, troppi forse, quando ero un giovane studente universitario e mi piaceva ogni tanto andare in giro per l’Italia.
Mi trovavo in treno dalle parti di Pisa, in uno di quei treni che non si vedono più con gli scomparti a sei, quasi vuoto ma ad ora di pranzo, improvvisamente si riempe di studenti pendolari.
Sul mio scomparto entrano un ragazzo e una ragazza, questa mora, con dei capelli lunghi neri, che erano diventato oggetto di sfottò del suo compagno di viaggio, che continuamente gli ripeteva, che a causa dei capelli, sembrava una siciliana.
Taccio per un buon quarto d’ora, dopo un po’, prendo la parola e mi rivolgo al ‘bischero’ ma con un tono molto gentile e gli dico, ‘guarda che sono siciliano’.
Il ragazzo, che evidentemente non aveva una buona opinione dei siciliani, chissà forse aveva visto qualche film tipo ‘il padrino’, impallidì di colpo e aspettandosi qualche cazzotto, balbettò: ‘mi riferivo alle donne siciliane’.
Perché, come ho tralasciato di dire, oltre a dirle che era siciliana delle siciliane diceva il peggio possibile …
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