MARE NOSTRUM CHE (FORSE) SEI ARRIVATO A TERNI EST IN VIA TRE VENEZIE.
Terni una mattina di estate come le altre mattine, come queste mattine di estate, ancora fresche per gli effetti di una perturbazione che non ha ancora concesso ai primi vacanzieri il divertimento che si aspettavano ma che ha permesso a chi è rimasto in città un po’ di sollievo in attesa del caldo che già i metereologi annunziano molto afoso.
Come tutte le mattine prendo l’auto percorro via Trevi, attraverso l’incrocio molto pericoloso di villa Spadoni ed eccomi in via Tre Venezie, con un insolito spettacolo.
Una macchina di carabinieri ferma sulla mia corsia di marcia con le sirene accese e un gruppo di una ventina di uomini neri, per lo più giovani, tutti vestiti allo stesso modo, una tuta con il sopra blu e i pantaloni grigi, seduti e silenziosi con facce molto serie per non dire smarrite.
Non era proprio il caso di fermarsi a scattare qualche foto, per rispetto del lavoro dei carabinieri e del dramma di queste persone che non sembravano essere un gruppo sportivo in trasferta (potrei sbagliarmi per carità) ma delle persone provenienti da un centro di accoglienza più che in fuga, smarriti perché in effetti non tutti hanno dei parenti o delle comunità da qualche parte in Europa che li aspettano …
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