Armonizzare l'atmosfera

Crisi Ucraina e l’Europa che ancora non c’è

Crisi Ucraina e l’Europa che ancora non c’è

crisi ucraina
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ucrainaucrainaCrisi Ucraina

Non era molto difficile prevedere, che cadendo il governo filo russo dell’Ucraina, l’esercito russo avrebbe invaso la Crimea e presidiato la popolazione filo russa presente in Crimea e in altre parti della Ucraina. Già mercoledì scorso nella puntata di Zapping 2.0 condotta da Giancarlo Loquenzi, il giornalista che aveva analizzato con dovizia di particolari la Crisi Ucraina,  rispondendo ad una mia precisa domanda, sul pericolo che si ripetesse in Crimea quello che nel 2008 era successo in Georgia, aveva confermato che il pericolo c’era e in effetti si sta ripetendo quanto era accaduto in Georgia, l’annessione di fatto di una parte del territorio della Georgia (Ossezia del Sud ed Abcasia) dove la Russia riconosce l’indipendenza delle due piccole repubbliche dalla Georgia dando assistenza  militare ed economica. Obama e dietro di loro l’Europa forse hanno ignorato la mossa che la Russia di Putin avrebbe fatto, facendo forse intendere di essere contenti di una svolta filo occidentale e filo europea della Ucraina. Convinti che la forza della piazza avrebbe risolto ogni velleità russa su quei territori, ma quei territori per i russi hanno una grande importanza strategica militare …

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Steel news da Bochum e dal Brasile mentre in Italia …

Steel news da Bochum e dal Brasile

Steel news
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Steel news

Il prestigio di un politico specie Italiano, dipende dal numero di anni che riesce a stare in sella, occupando direttamente una poltrona importante o condizionando con le sue scelte coloro che occupano i posti di comando. Enrico Letta, che ha potuto mangiare un solo panettone contro i due da lui auspicati, con la mossa di Matteo Renzi e della direzione del suo partito non ha certamente accresciuto il suo prestigio e con lui volente o nolente l’Italia. Gli interlocutori messicani, arabi o europei con cui il premier Letta aveva parlato, intessuto relazioni e quant’altro hanno la sensazione di aver perso tempo e stanno a guardare alla finestra nell’attesa di sapere se in Italia c’è finalmente un interlocutore valido o se invece si ritorna al voto magari con una legge, il porcellinum, che non definisce con chiarezza chi è il vero vincitore del turno elettorale e che continuerebbe a non fra esprimere le preferenze sui parlamentari sempre più dipendenti dalle segreterie dei partiti e dai loro leader carismatici …

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Nino Galloni economia spiegata senza slogan il neoliberismo ha fallito

Nino Galloni economia spiegata senza slogan: il neoliberismo ha fallito

Nino Galloni galloni e pace
Nino Galloni durante una cena a Roma mostra una foto di lui … quando era giovane

Nino Galloni

Se qualcuno è stufo di sentire nei talk show o in rete parole vuote, slogan, falsità dette più o meno consapevolmente per soddisfare quello che la gente vuole ascoltare o peggio quelli che altri vogliono che alla gente piaccia ascoltare, credo faccia bene a prendere in mano gli scritti di Nino Galloni o a vedere qualche suo filmato in rete, come quello che ho riportato in fondo, anche se è un po’ lungo, anche se ascoltarlo, per chi non è addetto ai lavori, è un po’ pesante. 

Ho visto in rete la sua immagine con la scritta della sua contrarietà alla nazionalizzazione della Banca d’Italia  ma attenzione la Banca d’Italia è stata privatizzata nel 1992 dal governo Amato, i media non hanno spiegato nulla di quello che è successo veramente con il decreto sulle banche associato all’IMU quasi facendo sembrare che la privatizzazione sia stata decisa oggi, Gennaio 2014, mentre è stata decisa più di venti anni fa! 

Nino Galloni spiega molto bene, come l’accordo franco-tedesco che ha sotteso l’unione delle due germanie alla fine degli anni 80, accordo che ha dato origine all’Ecu prima e l’Euro dopo, non poteva reggere con un Italia economicamente forte e infatti sono partite le privatizzazioni che l’hanno indebolita non poco …  

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Authority Controllo Banche per il bene di famiglie e imprese

Authority Controllo Banche per il bene di famiglie e imprese

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Authority Controllo Banche per le banche italiane

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Era il Sedici Novembre del 2013, quando la rottura tra le colombe e i falchi si è consumata a Roma e il PDL è tornato ad essere Forza Italia mentre un gruppo di parlamentari del PDL con a capo Angelino Alfano e i ministri del PDL delle larghe intese hanno dato vita al nuovo centrodestra. Sono da pochi anni che faccio politica nel territorio, anche per un modesto incarico politico, avuto con le preferenze, di consigliere in una delle tre circoscrizioni in cui Terni fu divisa alle ultime amministrative. Sono  stato eletto nella lista civica del candidato sindaco del centrodestra, alleata del PDL, e ho deciso di iscrivermi al ‘Popolo delle Libertà’ solo dopo la nomina a segretario di Angelino Alfano da parte di Silvio Berlusconi. Scambiando due parole con l’ allora premier,  al termine di una conferenza stampa da lui data alla sala Mappamondo della Camera il 7 Luglio del 2011, ebbi modo di dirgli che ci sarebbe voluto un segretario in ogni provincia, in ogni comune. Insomma mi aspettavo che si passasse dal ‘Popolo della Libertà’ al ‘Partito della Libertà’, ma i miei desiderata furono illusori. Le tessere raccolte a dieci euro ciascuno, furono soldi buttati, a Terni fu fatto un unico congresso provinciale senza dibattito e senza nemmeno due liste contrapposte, congresso che elesse due coordinatori che erano già i due consiglieri regionali eletti nell’assemblea regionale umbra. Non nacque nessun partito delle libertà e nelle ultime politiche, i candidati scelti dall’alto come sempre, In Umbria almeno non portarono grande valore aggiunto alle liste del PDL. Il risultato alle politiche fu deludente, appena un senatore e un deputato eletto in tutta la regione per il PDL, un bel campanello d’allarme che non è affatto suonato, tutto è rimasto come era. Molti elettori del centrodestra, in Umbria come altrove, hanno votato il movimento cinque stelle o sono rimasti a casa … 

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Passerella Telfer e questioni ambientali al Senato della Repubblica

Passerella Telfer e questioni ambientali al Senato della Repubblica

Passerella Telfer Luciano Rossi allo sciopero ast del 18 Giugno
Passerella Telfer – nella foto il senatore Luciano Rossi ripreso durante lo sciopero per l’Ast del 18 Giugno 2013 che tutti ricordiamo come una giornata di caldo torrido …

Passerella Telfer

Il Nuovo Centrodestra interviene con forza, nella figura del suo coordinatore regionale umbro, Senatore Luciano Rossi, sulla questione della passerella Telfer (la cui demolizione si spera definitivamente tramontata)  e su una serie di questioni culturali e ambientali che riguardano tutta l’area di ingresso della Valnerina, partendo dalla fabbrica d’armi e dalle scorie dell’AST per finire con Papigno ma idealmente anche con Piediluco visto che nell’interrogazione anzi nelle interrogazioni a risposta scritta, perché ne sono state presentate due per due ministri diversi, si parla di turismo sportivo e di olimpiadi 2024 con la speranza che in tutte le sedi (politiche e sportive) si riapra il dibattito su una partecipazione diretta (ospitando delle gare) e indiretta (ospitando gli atleti) del territorio ternano non solo all’eventuale evento olimpico per il quale il governo Letta ha dichiarato l’impegno del governo italiano, ma anche da altri eventi di levatura internazionale che Terni potrebbe ospitare rilanciando la Valnerina che già con le cascate delle Marmore attira migliaia di visitatori senza però riuscire a farli sostare nelle nostre strutture turistiche ed alberghiere.  

Clicca QUI per leggere l’interrogazione rivolta al al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Clicca  QUI   per leggere l’interrogazione rivola al al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.  

A seguire una sintesi con l’elenco degli argomenti trattati nelle interrogazioni che potrebbero diventare Tout Court una parte sostanziale del programma della prossima giunta comunale di Terni  giacché si parla, in modo pratico e concreto,  di cultura, ambiente, sport e … lavoro! …

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