Armonizzare l'atmosfera

Free2pray attualità del libro dell`apocalisse

Free2pray attualità del libro dell`apocalisse

Free2pray

Se c`è un libro della Bibbia che non é di facile lettura, questi è il libro dell’ Apocalisse o della Rivelazione, certamente scritto in un contesto non solo di persecuzioni religiose, come quello odierno in cui si celebra il Free2pray, ma anche di divisioni e di incertezze tra le comunità cristiane ormai radicate nel Mediterraneo.

Un libro che gli addetti ai lavori invitano a prendere con le molle del contesto storico in cui fu scritto e del genere letterario usato dal o dagli autori, il genere apocalittico appunto, ma che rimane pur sempre Parola di Dio, che non cambia dai primi secoli della Chiesa, scritto quando per ricordare i martiri non c`erano i free2pray di Twitter ne la Tv, ma si scrivevano i libri sacri e si celebravano le memorie liturgiche di fronte le sacre ossa dei martiri.

I messaggi mandati agli angeli delle chiese di allora ci interrogano ancora oggi, siamo caldi o freddi o siamo tiepidi da provocare vomito in Dio per noi?

Andiamo dietro ai Nicolaiti di oggi o restiamo uniti e fedeli ai nostri pastori e al nostro papa Francesco?

Quello che sta accadendo nel nostro tempo nel nostro mare, ci fa capire se sono già suonati gli squilli degli angeli ai quali però continuiamo a non  prestare ascolto?

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Calcoli e pensieri in una giornata molto ordinaria

Calcoli e pensieri in una giornata molto ordinaria

Calcoli

Buongiorno, stamattina come blogger non ho da scrivere cose molto eclatanti, come sanno i miei amici dai social media, mi trovo in ospedale per il solito problema dei calcoli renali, un contrappasso forse 🙂 dei miei studi di gioventù (matematica) dove facevo un altro tipo di calcoli.

Già la parola calcolo viene dal latino e significa pietruzza, quella che veniva usata per fare i calcoli matematici elementari, una delle operazioni tipicamente umane che adesso preferiamo far fare ai computer, perché ogni tanto si formi nei reni o in altri organi umani non é ancora così chiaro.

La vita in ospedale è molto diversa da quella di fuori, meno frenetica, più ‘comunitaria’ meno egocentrica.

Devi condividere gli spazi, i tempi … Il tempo della  visita dei medici, il tempo delle medicine e delle medicazioni, quello dei pasti e quello delle visite.

Si condivide tutto di tutti, quando qualche collega di reparto si presenta in ospedale non dice, faccio questo lavoro, vivo a … ma racconta la sua anamnesi e i calcoli … del tempo presunto di permanenza in questo luogo dove nessuno di noi vorrebbe stare ma che ringraziamo Dio di avere …

Raramente accade qualcosa di speciale, come nel caso dell`invasione Lapponica, generalmente tutto procede nell’ ordinarietá, anche essa un dono di Dio che non ha fatto calcoli con l`uomo ma gli ha donato tutto, perfino la responsabilità di gestire le risorse e l`ambiente per il presente e il futuro.

Il Santa Maria di Terni ha di bello di trovarsi in alto su un colle, dal nome poco augurale, colle Obito, ma che domina tutta la cittá di Terni regalando la vista di meravigliosi tramonti ternani specie dall`ultimo piano, quello dove sta cardiologia ma ancheCappella Ospedale Terni la cappella dove prestano il loro servizio di assistenza spirituale i cappuccini e le missionarie dell’Idente.

Diversi anni fa, diciamo pure prima del Concilio, la cappella dell`ospedale era anche il luogo dove si celebravano più battesimi, per via del molto più alto tasso di mortalità infantile e della maggiore preoccupazione e fede delle persone che volevano un assicurazione sul paradiso per il piccolo nato, oggi non se ne celebrano proprio più.

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StartUp Terni le donne incitano a cambiare mentalità

StartUp Terni le donne incitano a cambiare mentalità

StartUp Terni

StartUp Terni 4
StartUp Terni il tavolo dei relatori: Tiziana Tombesi, Leopoldo Di Girolamo, Ada Urbani, Simona Vicari, Giuseppe Flamini, Anna Amati, Chiara Damiani

Lavoro, lavoro, lavoro è una delle parole ormai più inflazionate che esistono in Italia, nei discorsi dei politici, in rete, nelle preoccupazioni di Papa Francesco, nei dati dell’Istat e se l’incontro di giovedì scorso presso la sala della Camera di Commercio di Terni è stato pieno di gente, con una nutrita rappresentanza istituzionale, presente il sindaco Leopoldo Di Girolamo insieme ad assessori della sua giunta, non è stato un caso.

A Terni, forse un pochino meno che in altre realtà italiane, il problema del lavoro si sente molto.

Si sente la mancanza di lavoro, la precarietà del lavoro, il problema dell’immigrazione ‘selvaggia’ per il lavoro di persone, di giovani che vengono dalle parti più povere del mondo, la realtà della nuova emigrazione dei nostri giovani, specie i più bravi e preparati che scelgono altre zone del mondo per realizzarsi nel lavoro che hanno scelto o trovato applicando spesso, e a favore di altri popoli, quel percorso di studio che hanno fatto da noi e che da noi non sono riusciti a sfruttare.

Gli inglesi per esempio, presumo per ragioni elettorali, si lamentano che gli italiani a Londra sono troppi ma intanto si godono i frutti della loro preparazione che abbiamo pagato tutti noi, famiglie e stato.  

Tra i tanti problemi del lavoro a Terni, quelli delle persone che hanno accettato l’incentivo all’Esodo proposto dall’Ast, l’Isrim, la Basell, tre situazioni diverse per certi aspetti ma con unico denominatore comune, la questione lavoro.

StartUp Terni 2
L’articolo sulla NewEco tratto dalla cronaca di Terni del ‘Il Giornale dell’Umbria’ di oggi

Per l’Isrim oggi, in piena campagna elettorale, leggiamo sulla stampa di un parziale  assorbimento da parte del personale da parte di una municipalizzata, unico spiraglio che segue a tanti interventi, presunti interessamenti e proposte.

Nulla a che vedere con le parole del sottosegretario al Mise, Simona Vicari,  che ha illustrato i dati nudi e crudi sulle start up umbre e sul loro accesso ai fondi del Mise e delle banche.

Il nulla o quasi a Terni e in Umbria, nessun interessamento, nessun progetto, nulla di rilevante o quasi, eppure ci sono bandi, sgravi, fondi di garanzia, microcredito,etc. ma ci vuole chi abbia voglia di rischiare, di intraprendere e chi sappia assistere chi decida di percorrere questa strada, … L’Europa, lo stato, la regione e il comune dovrebbero essere in prima linea, ma ci sono le competenze?

C’è la mentalità? Una città abituata a vivere di lavoro nella grande fabbrica, nell’indotto e nei servizi, riesce a cambiare rapidamente la sua mentalità? Quei lavoratori della Basell che aspettavano e speravano di essere assorbiti da altre realtà locali e che non hanno voluto lasciare Terni per Ferrara, hanno mai pensato di diventare imprenditori di se stessi? E se sì sono stati aiutati a farlo? E i soldi che sono arrivati sulla città, indirettamente dagli incentivi all’esodo da parte dell’Ast, sono diventati una forma di investimento e sviluppo per il territorio?

Territorio dove si fabbricava il Moplen di Giulio Natta, come ha ricordato anche il sottosegretario Simona Vicari, citando Terni come esempio storico dell’innovazione italiana degli anni sessanta e della necessità di continuare anche a Terni questa tradizione innovativa del lavoro.

[youtube]https://youtu.be/4RyALqnlyyQ[/youtube]

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Bambini Ignorati dal mondo ovvero le Litanie di Ponzio Pilato

Bambini ignorati dal mondo ovvero le Litanie di Pilato

Bambini ignorati

Guardando questa immagine di Ponzio Pilato che si lava le mani di fronte a Gesù, l’innocente, prima di consegnarlo ai suoi carnefici, mi venivano in mente gli appelli di Papa Francesco a non voltarsi a guardare dall’altra parte.

Il rischio per tutti è di diventare dei moderni Ponzio Pilato e dire e fare ai bambini ignorati ed innocenti quello che Ponzio Pilato ha lasciato che si facesse a Gesù e dire:

Dei bambini morti affogati nel Mare Sepolcrum, mi lavo le mani

Dei bambini non nati perché abortiti nel seno materno, mi lavo le mani

Dei bambini che muoiono di fame o di malattia e vivono una vita di schiavitù, mi lavo le mani

Dei bambini privati dal diritto allo studio e al gioco, mi lavo le mani

Dei bambini addestrati per fare la guerra, mi lavo le mani

Dei bambini e dei giovani vittime degli spacciatori della droga, mi lavo le mani

Dei bambini usati come strumento dell’odio dei genitori separati, mi lavo le mani

Delle bambine costrette a sposarsi bambine o usate per il piacere dei pedofili, mi lavo le mani

Dell’utero delle donne, spesso giovani e bambine, sfruttate come mero oggetto di produzione di esseri umani,  mi lavo le mani

Dei bambini  che non possono crescere e nemmeno conoscere il loro papà e la loro mamma, mi lavo le mani

Dei bambini dei cristiani, degli yazidi, dei musulmani, etc.  sterminati in Asia e in Africa, mi lavo le mani

Dei bambini che vivono le conseguenze della desertificazione e l’inquinamento del pianeta, mi lavo le mani

Dei bambini che non possono accedere alle risorse del pianeta come l’acqua e il cibo, mi lavo le mani

Dei bambini che non sono nemmeno iscritti ad un anagrafe che li riconosca come cittadini di uno stato, mi lavo le mani

Dei bambini che non usufruiranno mai dei benefici delle scoperte scientifiche specie dei farmaci , mi lavo le mani

Dei bambini usati come cavia per testare i farmaci dei bambini dei ricchi o per cose peggiori, mi lavo le mani

Dei bambini rapiti e il cui corpo viene utilizzato per l’orribile mercato degli organi umani, mi lavo le mani

Dei bambini che soffrono le conseguenze della mancanza di una vera democrazia nelle nazioni in cui vivono, mi lavo le mani

Dei bambini costretti ad abbracciare la religione e la cultura degli oppressori del loro popolo, mi lavo le mani

Claudio Pace Terni 12 Maggio 2015 sui Bambini Ignorati

bambini ignorati 1
Bambini ignorati, in un presepe che si trova in fondo alla chiesa più moderna del santuario di Greccio, la scena dei bambini uccisi a Betlemme dagli sgherri di  Erode

Greccio un incanto nella valle reatina non solo a Natale

Greccio un incanto nella valle reatina non solo a Natale

Greccio

[youtube]https://youtu.be/hy5K8MDx8l0[/youtube]

Da quando hanno aperto le due gallerie della Terni-Rieti, la tanta contestata galleria Tescino perché costruita sotto una discarica e la galleria delle Marmore, il santuario francescano di Greccio dista solo 21 chilometri da casa mia, che saranno anche di meno non appena completeranno i lavori, da tanto tempo ‘in corso’, per collegare  l’ultimo tratto della strada veloce, quello che collegherà la galleria Marmore alla strada veloce che per chi viene da Rieti si interrompe bruscamente in prossimità del lago di Piediluco.

E così, il santuario di Greccio, famoso perché in esso Francesco inventò il presepe, è davvero a portata di mano, e in questi periodo di caldo anticipato la voglia di farci un salto la Domenica Mattina è davvero tanta.

Greccio 4Voglia che ho soddisfatto oggi, festa della Mamma, fermandomi dopo la Messa nel luogo preciso dove Francesco, volle quella memorabile Messa di Natale del 1223, dove cantò, da Diacono ( unico caso in cui viene citato come tale) il santo Vangelo.
E’ un luogo incantevole, visitato anche da San Giovanni Paolo Secondo, che nella grotta del presepe, si è fermato in ginocchio a pregare come attesta una foto che è appesa nel corridoio vicino alla grotta.

Un luogo di silenzio, dove il frate del quadro dipinto nella grotta, pare essere abbastanza obbedito almeno oggi  …

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