Finisce la domenica delle Marche Republicaine di Parigi e ricomincia la vita in Francia come in Europa, dopo i venti morti, dovuti all’assalto dei fondamentalisti islamici, morti che si assommano ai duemila morti della Nigeria, dove pare siano stati utilizzati anche dei bambini come detonatori per colpire la gente inerme.
La Francia, l’Europa, l’Occidente hanno reagito con una marcia storica, la marche republicaine, e dopo la marcia prenderà le sue misure, ma i problemi sono e rimangono tanti, a partire dall’accordo di Schengen, che viene messo in discussione, perché faciliterebbe i movimenti dei terroristi nell’aera Schengen europea, e altro ancora …
L’assessore alla cultura del comune di Terni ha voluto lanciare una serie di iniziative culturali nel territorio, dando un titolo un po’ polemico e un po’ provocatorio: ‘A Terni non succede mai nulla‘.
Titolo che purtroppo si intona molto bene con la trascuratezza dell’amministrazione comunale verso la periferie come quella in cui abito, Terni Est, più precisamente Borgo Trevi, i cui problemi, bene o male, fino all’anno scorso era seguito da un consiglio di circoscrizione, composto da volontari, per i quali non era previsto alcun gettone di presenza, e che cercava di spendere al meglio un budget piuttosto limitato, ma comunque un budget destinato al territorio. Persone che investite da un voto popolare, di risolvere i problemi del territorio si occupavano con passione …
Il primo rintocco sembra quello di un angelo solista che da l’avvio alla corale celeste con un “AlleluYa”.
Immediato un controcanto, come una eco risponde e si sente lo …”Ya” finale
e poi un altro che come un canone a più voci fa la stessa cosa e poi un terzo e ed un quarto e cominciano ciascuno a dire
“Dio è amore, Dio è pace, Dio è unità, Dio è sapienza, Dio è letizia, Dio è verità, Dio è unità, Dio è umiltà, Dio è carità, Dio è salute, Dio è fortezza, Dio è grandezza, Dio è armonia, Dio è grazia, Dio è dispensatore di carismi …”
e poi il descrescendo fino agli ultimi rintocchi che sembrano dire sommessamente : “Dio è Misericordia, Dio è Misericordia, Dio è … Misericordia.”
L’efferato pluriomicidio di Parigi, sta facendo riflettere il mondo intero, un po’ come successe per l’attentato alle torri gemelle dell’undici Settembre del 2001.
Si sprecano sui social media e sul web i commenti, gli insulti, gli sfoghi, sostanzialmente ognuno dopo questo episodio rafforza la sua opinione con una naturale prevalenza della tendenza islamofobica che condanna fermamente qualsiasi forma di islamofilia e di tolleranza.
Chi è convinto che non esista un islam moderato, che l’Islam è un nemico da combattere sempre e comunque, lo rimane e si rafforza nelle sue convinzioni, chi invece ritiene il contrario tende a distinguere e isolare l’episodio del “Charlie Hedbo” come terrorismo, di matrice islamica, ma come puro terrorismo …
Tanto è stato scritto in questi giorni sulla stampa locale, cartacea e web, circa la protesta dei ragazzi del liceo artistico Metelli, che per presunte ragioni di sicurezza dovrebbero lasciare la loro sede storica sita presso la passeggiata di Terni, l’Anfiteatro Fausto, il monumento ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale, per essere delocalizzato in qualche parte nella periferia della città.
Intendiamoci, le periferie vanno di moda, grazie anche a Papa Francesco e al suo slogan delle periferie esistenziali, come va di moda la spending review, ma un progetto educativo come quello artistico non può fare a meno di essere realizzato il più vicino possibile ai luoghi artistici di Terni scampati ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e a discutibili scelte delle precedenti amministrazioni comunali (vedi l’abbattimento del palazzo delle Orsoline o il modo con cui è stata trattata la torre medioevale di via della Biblioteca).
Non è un caso che la amministrazione precedente ha voluto dedicare la toponomastica di Otello Fabriad una piazzetta sita proprio dietro lo storico istituto, che i ragazzi stessi del liceo hanno inaugurato festosamente mettendo in bella mostra i loro lavori.
L’amministrazione comunale e provinciale non dovrebbero tener conto di questo decisivo elemento culturale e storico?
Penso anche alla memoria dell’indimenticato preside Giulio Viscione, che tra quelle mura ha vissuto i suoi migliori anni … Si potrebbe, se ci fosse un po’ di buona volontà, trovare il modo di mettere in sicurezza una struttura che non pare poi messa cosi malaccio rispetto ad altre che si vedono in giro nel panorama dell’edilizia scolastica nazionale.
Se si tratta poi di spendere 400.000 euro, perché non stornarli dall’inutile, quanto incomprensibile, progetto di abbattimento della Telfer?
Stiamo parlando della stessa cifra, della stessa quantità di denaro.
Si eviterebbe di compiere l’ennesimo scempio e si lascerebbe ai ragazzi di Terni e dintorni, non solo un edificio ma la memoria storica dell’arte in una città che da sempre ha saputo coniugare arte e lavoro.