Alatri miracolo eucaristico post conciliare correva l’anno 1228
Alatri miracolo eucaristico
Correva l’anno 1128 al soglio di Pietro, siede Papa Gregorio IX, un papa che conobbe e protesse, prima ancora di diventare papa, San Francesco, e che seguì la parte più difficile del ‘movimento francescano’ quella che segue la morte del fondatore, e che per un certo periodo ebbe protagonista frate Elia, anche lui conosciuto quando era solo il cardinale Ugolino da Ostia protettore dell’ordine francescano.
La chiesa aveva celebrato qualche anno prima (1215) il concilio Lateranense IV proclamando la transustanziazione che spiega molto bene il catechismo della Chiesa Cattolica: “la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del Suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l’efficacia della parola di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate.” (CC 1376)
Ferragosto Ternano Un tweet buttato li sul trend #FestaDelGelato in pochi minuti ha fatto quasi cinquemila accessi. Twitter è fatto così alle volte si cercano cose rilassanti, parlare di cucina più che di politica o di cultura … specie a Ferragosto 😉
Cristo Misterioso Via e Verità nel labirinto della Nostra Vita
Cristo Misterioso
Alcuni pensieri sparsi di fronte al Cristo Misterioso nel Labirinto che si trova in una stanza interna del chiostro di San Francesco di Alatri (Frosinone).
Tu, Cristo Misterioso, sei al centro del labirinto e non vi è un mostro crudele.
Tu, Cristo Misterioso, offri la tua carne in pasto agli uomini e non è la carne degli uomini che deve essere data a te per nutrirti come accadeva per il mitico Minotauro di Cnosso, che racchiuso nel labirinto dell’Isola Cretese, si nutriva della carne e del sangue di giovani vite innocenti.
Tu, Cristo Misterioso, ci indichi una via, ci fai percorrere una strada che gira, gira, senza di te, non porta da nessuna parte, perché non c’è uscita, sei tu l’unica vera uscita del Labirinto Vita.
Tu sei la via, tu sei la verità, tu solo puoi dire di te:
“Io Sono
Io Sono la Via, la Verità e la Vita
Io Sono la Verità nella Vita e la Vita nella Verità
Io Sono la Vite e voi siete i miei tralci se rimanete in me porterete frutto
Io Sono la resurrezione e la Vita che otterrete mangiando la mia carne e bevendo il mio sangue
Io Sono la Vite e voi siete i miei tralci se rimanete in me porterete frutto
Io Sono la Verità nella Vita e la Vita nella Verità
estate che non dai tregua ai miei pensieri di amore.
Estate che non plachi il mio tormento che mi tormenta,
e che come un pensiero ossessivo si ripete in un loop infinito
diretto verso l’eternità.
Ed è il tuo volto,
ed è il tuo nome
ed è il tuo sorriso
ed è la tua voce che chiama il mio nome per una cosa banale,
ma lo chiama, il mio, il nome, la tua voce di amante.
E tu sorridi del mio imbarazzo,
mentre mi chiedo se sto vivendo un pezzo di realtà o è tutto un sogno.
Sogno reale o realtà immaginaria,
ossimoro di sentimenti e di significati reconditi
e nascosti di frasi senza senso ma non insensate.
Sto perdendo la strada maestra, sto perdendo la voce.
La ragione si allontana da me e si accavallano dentro i pensieri e le parole,
e mi si cela nuda la mia anima come quella di un vecchio insensato.
Oh Mio Adonai fammi ritornare bambino!
Come vorrei ritrovami piccino
nella pineta di Roio a giocare con gli altri più grandi di me,
mi pare di sentire ancora il fresco del bosco,
l’odore degli alberi e la polvere alzata dalla corsa.
Non sono a casa, sono molto lontano
e gioco e corro e so di sognare
mentre non cerco più di capire cosa sto vivendo
o immaginando di vivere.
Perché il mio cuore quando ti incontra accelera i suoi battiti
e la fronte comincia a sudare senza controllo senza ritegno?
E non è il caldo di fuori è il fuoco di dentro
Ma tu sei tanto distante,
distesa forse sotto l’ombrellone di una ignota spiaggia
a leggere un libro di Kafka e a sentire lo spruzzo delle onde
e la brezza che dal mare rinfresca l’ isola lontana.
Il pensiero di te, dovunque tu sia, qualunque cosa tu faccia,
mi fa tornare bambino, mi spinge ad offrirti al Cielo,
come una rosa strappata dal mio giardino.
Sei come una delle tante rose del Sharon lontano,
ma sei unica, la più bella e ti colgo
e ti alzo verso l’azzurro più intenso
verso il sole accecante che mi brucia la pelle
e la fa diventare sempre più nera.
E tu nella valle incantata di EnGaddi
fai lo stesso con un minuscolo giglio
mentre attendi che il seme che qualcuno al mattino
ha buttato nel profondo del tuo terreno
finalmente fiorisca.
Claudio Pace Blogger Terni 9 Agosto 2015 Vigilia di San Lorenzo Anniversario della distruzione di Nagasaki su Estate pensieri estivi da un trend twitteriano #lamiapiazza