Privacy Ospedaliera non è solo far firmare un modello
Privacy Ospedaliera
Vi capita mai di andare in Ospedale per fare, o accompagnare delle persone a fare, delle analisi un po’ particolari, che si possono fare solo in ospedale?
Come quelle che si fanno, per esempio, nel reparto di Medicina Nucleare, che richiedono dei protocolli particolari perché si sa un minimo errore nel trattamento di materiali potenzialmente nocivi può recare dei danni all’ambiente e alle persone, non di poco conto.
Senza nulla voler togliere alla professionalità dei medici e del personale non medico dell’Ospedale della mia città, Terni, le cui doti professionali e umane ho potuto elogiare anche in passato sul mio blog (vedi QUI), e del reparto di cui sto parlando, mi pare doveroso però raccontare come su certi aspetti, come la privacy, anche nell’Ospedale di Terni si può ancora tanto migliorare.
Andiamo con ordine, la prestazione ambulatoriale è organizzata così: l’orario indicato sulla prenotazione è indicativo solo dell’ora in cui cominciano ad esser chiamati i pazienti.
Bisogna essere lì per le 8,30, si arriva e poi si prende un numeretto e si attende il proprio turno per riempire dei moduli, tra cui quello della privacy, in cui sostanzialmente, per rispetto della privacy, ti si chiede di autorizzare il trattamento dei dati personali e sensibili …
StartUp Terni le donne incitano a cambiare mentalità
StartUp Terni
Lavoro, lavoro, lavoro è una delle parole ormai più inflazionate che esistono in Italia, nei discorsi dei politici, in rete, nelle preoccupazioni di Papa Francesco, nei dati dell’Istate se l’incontro di giovedì scorso presso la sala della Camera di Commercio di Terni è stato pieno di gente, con una nutrita rappresentanza istituzionale, presente il sindaco Leopoldo Di Girolamo insieme ad assessori della sua giunta, non è stato un caso.
A Terni, forse un pochino meno che in altre realtà italiane, il problema del lavoro si sente molto.
Si sente la mancanza di lavoro, la precarietà del lavoro, il problema dell’immigrazione ‘selvaggia’ per il lavoro di persone, di giovani che vengono dalle parti più povere del mondo, la realtà della nuova emigrazione dei nostri giovani, specie i più bravi e preparati che scelgono altre zone del mondo per realizzarsi nel lavoro che hanno scelto o trovato applicando spesso, e a favore di altri popoli, quel percorso di studio che hanno fatto da noi e che da noi non sono riusciti a sfruttare.
Gli inglesi per esempio, presumo per ragioni elettorali, si lamentano che gli italiani a Londra sono troppi ma intanto si godono i frutti della loro preparazione che abbiamo pagato tutti noi, famiglie e stato.
Tra i tanti problemi del lavoro a Terni, quelli delle persone che hanno accettato l’incentivo all’Esodo proposto dall’Ast, l’Isrim, la Basell, tre situazioni diverse per certi aspetti ma con unico denominatore comune, la questione lavoro.
Per l’Isrim oggi, in piena campagna elettorale, leggiamo sulla stampa di un parziale assorbimento da parte del personale da parte di una municipalizzata, unico spiraglio che segue a tanti interventi, presunti interessamenti e proposte.
Nulla a che vedere con le parole del sottosegretario al Mise, Simona Vicari, che ha illustrato i dati nudi e crudi sulle start up umbre e sul loro accesso ai fondi del Mise e delle banche.
Il nulla o quasi a Terni e in Umbria, nessun interessamento, nessun progetto, nulla di rilevante o quasi, eppure ci sono bandi, sgravi, fondi di garanzia, microcredito,etc. ma ci vuole chi abbia voglia di rischiare, di intraprendere e chi sappia assistere chi decida di percorrere questa strada, … L’Europa, lo stato, la regione e il comune dovrebbero essere in prima linea, ma ci sono le competenze?
C’è la mentalità? Una città abituata a vivere di lavoro nella grande fabbrica, nell’indotto e nei servizi, riesce a cambiare rapidamente la sua mentalità? Quei lavoratori della Basell che aspettavano e speravano di essere assorbiti da altre realtà locali e che non hanno voluto lasciare Terni per Ferrara, hanno mai pensato di diventare imprenditori di se stessi? E se sì sono stati aiutati a farlo? E i soldi che sono arrivati sulla città, indirettamente dagli incentivi all’esodo da parte dell’Ast, sono diventati una forma di investimento e sviluppo per il territorio?
Territorio dove si fabbricava il Moplen di Giulio Natta, come ha ricordato anche il sottosegretario Simona Vicari, citando Terni come esempio storico dell’innovazione italiana degli anni sessanta e della necessità di continuare anche a Terni questa tradizione innovativa del lavoro.
Cantamaggio ternano il CavalSirena e la Banca d’Italia
Cantamaggio ternano
CantaMaggio ternano, viene così chiamata una manifestazione folcroristica di Terni, fatta di carri e canzoni in vernacolo, tutte dedicate all’amore a cui la natura, nel pieno della primavera, ti invoglia.
La manifestazione ha anche una componente agonistica, perché sia le canzoni che i carri vengono premiati.
Certo non sono i carri di Viareggio, il budget è molto più limitato, ma molto di più, ma è ammirevole l’impegno delle persone a tenere in piedi una tradizione che sorpassa il secolo e che molti ternani sentono inferiore solo al loro tifo per la Ternana …
AMARCORD TERNI Festarch Lab il coso giallo e il coso arancione
AMARCORD TERNI
Ogni tanto mi piace scarufare tra la rete alla ricerca delle cose del passato come se la rete fosse un modernariato digitale, in cui possiamo trovare, se in rete siamo stati un po’ attivi, tracce del nostro operato, della nostra iterazione anche con il mondo degli altri.
Cercando, cercando ho trovato sul sito del corrieredellasera.it, un link (clicca QUI per visualizzarlo) con una pagina creata da Valeria Beccari, relativa ad una vecchia ma garbata polemica che avevo imbastito su facebook, circa un cubo giallo, che era stato installato, nel corso del festival dei giovani architetti umbri, nella centralissima piazza della repubblica di Terni e su cui un ignoto writer aveva scritto:
“GRAZIE A TUTTA la comunità ternana che ha creduto e amato il coso giallo”.
Terni Regionale lettera ai candidati della presidenza della Regione Umbria
Terni Regionale
Ai candidati per la Presidenza della Regione Umbria
Sig.ra Catiuscia Marini
Sig. Claudio Ricci
Sig.ra Laura Alunni
ed eventuali altri
Oggetto:
Valorizzazione del sito industriale di Papigno come sede di un assessorato per la valorizzazione dell’archeologia industriale e del turismo sportivo con riferimento anche a Roma 2024, degli uffici regionali delocalizzati con trasferimento dei corsi della facoltà di Ingegneria negli ex uffici del Centro Multimediale.
Gentili candidati,
l’area di Terni costituisce un bacino di voti essenziali per la vostra vittoria nella prossima competizione elettorale regionale, che avverrà con una legge elettorale a collegio unico che rischia di ridurre drasticamente la presenza di consiglieri regionali dell’area ternana nel prossimo consiglio regionale, pur provenendo dalla medesima area una consistente parte del Pil regionale umbro.
Come è noto il sottoscritto, blogger, insieme ad altre associazioni e persone di diverso orientamento politico e culturale si è impegnato perché non fossero sprecati i soldi della regione nell’abbattimento della passerella Telfer, giustificata da presunti motivi di sicurezza, motivi che non hanno mai determinato però né la chiusura della statale Valnerina, né della pista di Rafting Cascate-Papigno, una delle migliori attrazioni turistiche presenti nella zona che ha il suo traguardo proprio sotto la Passerella Telfer.