Grazie ad un video ed un articolo di Repubblica il dipinto della facciata del duomo di Terni, opera del pittore argentino è diventato più popolare, anche se nell’articolo e nell’intervista le motivazioni non sono molto teologiche …
Si insiste sul fatto che nel dipinto è ritratto il vescovo Paglia mentre viene sostenuto da un mendicante e un sacerdote, il compianto don Fabio Leonardis, desnudo e con tanto di tatuaggio sul bicipite oppure sui personaggi poco tradizionalmente santi che si trovano nell’opera e sui gesti non propriamente contemplativi che forse appartengono a chi dal centro del labirinto del proprio inconscionon ha cacciato via il mostro e non ha ancora messo Cristo.
Non fate date La regola di chi comprende la Misericordia di Dio
Non fate date
ieri un mio amico, piuttosto anziano, mi ha mandato una mail con tanto di linke per telefono mi ha descritto l’orrore che una profezia, attribuita alla Madonna, si sarebbe visto a San Pietro.
Un attentato in piena regola peggiore di quello avvenuto a Bruxelles, che avrebbe costretto il papa a fuggire sopra una fila di cadaveri e di moribondi sofferenti e mutilati.
Non ho sorriso, né ho pensato che fosse scemo o stupido, quel mio amico, che comunque pregava e invitava a pregare perché ciò non accadesse, ma dentro di me pensavo a quello che accadde a Milano dopo l’attentato delle Torri Gemelle quando si diffuse la leggenda metropolitana di una dottoressa che curando un paziente arabo, per riconoscenza da lui ebbe il consiglio di non prendere il metrò in un preciso giorno della settimana.
Fu il caos totale, nessuno prendeva più i mezzi pubblici (cosa che va fatta solo quando viene comunicato dall’autorità il livello di emergenza alto) e dopo vari appelli fatti dalle autorità comunali la gente piano, piano ricominciò la vita normale.
Il terrorismo infatti mira a creare terrore, vivere bene la propria quotidianità, senza farsi prendere dal panico e dall’angoscia, è la prima risposta concreta che possiamo dare agli atti di terrore che sono stati compiuti e a quelli che potrebbero essere compiuti nei giorni successivi.
richiamando il twitter che avevo scritto quando ho letto in rete di queste presunte profezie della Madonna di Anguera, che in modo per altro assai superstizioso legano all’ecclisi della luna gli eventi nefasti, cosa che non appartiene alla tradizione cristiana che pure nei vangeli parla di oscuramento di sole e di luna e di fatti apocalittici:
Il riferimento è agli atti degli apostoli, alla risposta che Gesù da prima di essere sollevato in cielo, in cui di fatto nega di sapere come uomo i tempi in cui sarà ricostruito il regno di Sion, e lo nega perché è un evento in cui ci vuole la collaborazione umana e che quindi non può essere fissato con una data precisa.
Nell’unica rivelazione mariana solennemente approvata dalla Chiesa quella di Fatima l’inquadramento temporale di quella che è stata la seconda guerra mondiale fu abbastanza preciso “La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore.” e fu oggetto di una polemica tra Lucia e i suoi detrattori.
Lucia, la confidente, sosteneva che la datazione della seconda guerra mondiale doveva essere fatta prendendo il primo atto di guerra che si verificò con l’invasione dell’Austria da parte di Hitler, cosa che avvenne sotto il pontificato di Pio XI, e non con l’invasione della Polonia che avvenne sotto il pontificato di Pio XII.
Probabilmente Lucia aveva ragione, ma forse le preghiere sue e di tante altre anime in cielo e in terra hanno fatto sì che questo funesto evento fosse almeno ritardato …
In ultimo un racconto che un figlio spirituale di Padre Pio, recentemente scomparso, Don Giuseppe De Santis faceva di un episodio in cui vide Padre Pio strappare un messaggio che una carismatica gli mandava, senza neppure leggerlo, conteneva profezie e date, “I disegni di Dio non sono definitivi” era il suo insegnamento.
Bisogna pregare sempre ma non rinunciare alla quotidianità cosa che avveniva anche nelle prime comunità che San Paolo doveva ogni tanto riprendere dicendo:
Dieci Anni Malfatti al centro di Terni per Terni al centro
Dieci Anni Malfatti
Ho ricevuto via Facebook l’invito a partecipare a questo eventoorganizzato dal Centro Studi Malfatti che festeggia i 10 anni del Centro Studi Malfatti, Dieci Anni Malfatti, con un convegno al cenacolo San Marco di Terni in via Leone di fronte a Piazza dell’Olmo.
Oggi venerdì 18 Marzo alle ore 16 presso il Cenacolo San Marco, al centro Terni, i miei amici del Centro Studi Malfatti, racconteranno i loro dieci anni di impegno per la città di Terni e l’Umbria, dieci anni che ho potuto in qualche modo condividere, facendo insieme alcune battaglie che volentieri sintetizzo in questa pagina, ma soprattutto, condividendo una amicizia sincera con ciascuno di loro e con i loro amici, perché non è facile, di questi tempi, trovare persone disinteressate che nella scala dei valori non mettono al primo posto gli interessi personali ma quelli della collettività.
Il loro campo di impegno è l’archeologia industriale, il salvataggio della memoria storica dell’Italia che è stata da queste parti, acciaio, energia, chimica e che conserva il ricordo del lavoro di tante persone. Dai grandi ingegneri dell’Iri ai semplici operai della Fabbrica D’armi, persone dell’Acciaieria, del polo Chimico che hanno fatto la storia, la storia vera, quella della gente di Terni, piccola città di provincia, ma che possiede un patrimonio culturale industriale e delle bellezze naturali e storiche davvero uniche al mondo.
Tutto è cominciato nel 2011 quando consigliere della circoscrizione Est, leggendo su Facebook dell’appello del Centro Studi Malfatti per il salvataggio della diga sul Canale Nerino scrissi e presentai questo atto d’indirizzo …
Aggiornamenti di Ferragosto, la passerella va avanti, speriamo che prima della fine dell’anno si riesca finalmente ad averla in funzione!
Sotto la pagina scritta il Marzo 2016.
Il servizio trasmesso da Striscia la Notizia sul caso della stazione di Trani non accessibile per le persone disabili è il classico caso di una notizia che non è notizia ma che diventa notizia perché finita in Tv.
Quante stazioni ferroviarie infatti sono nelle stesse condizioni di quella di Trani?
Ricevo e volentieri pubblico questo comunicato che mi perviene dall’infaticabile Paola Gualfetti (Comune di Assisi)
Claudio Pace 21 01 2016 su Sala Sponsale in Assisi
ASSISI – PALAZZO VALLEMANI
LA “SALA DEGLI SPOSI” TORNA AD ESSERE A SUPPORTO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE
Ricollocati 8000 volumi nella prestigiosa scaffalatura lignea e montati gli sportelli di protezione
20 GENNAIO 2016 – Portata a compimento una importante iniziativa di salvaguardia e valorizzazione di 8.000 volumi della Biblioteca Comunale di Assisi, realizzata presso la prestigiosa “Sala degli Sposi” di Palazzo Vallemani, voluta dal Sindaco Antonio Lunghi per rimediare alla loro provvisoria collocazione, a seguito del terremoto, dentro scatoloni custoditi in una sala di deposito della biblioteca di via San Francesco.
Si tratta del riposizionamento nella bellissima scaffalatura lignea di materiale bibliografico edito dal 1831 al 1900, composto da libri che interessano varie discipline scientifiche e letterarie.
Per procedere all’allestimento e ricollocamento è stato preliminarmente necessario ricostruire la numerazione originaria degli scaffali che, in passato, era stata rimossa e quindi perduta.
L’operazione di recupero dei dati originali è stata effettuata dallo “Studio Archa ANC”, che si è basato sulla documentazione fotografica risalente agli anni Settanta del Novecento, messa a disposizione dal personale della Biblioteca Comunale.
Il suddetto studio, laboratorio specializzato nella conservazione ed il restauro di beni librari, ha provveduto all’esecuzione delle fasi fondamentali dell’intervento,assicurando una adeguata manipolazione del materiale durante il recupero, la spolveratura mediante aspiratori idonei ed il riposizionamento delle opere nella loro sede.
“La gratitudine per questa operazione di conservazione e valorizzazione dei nostri patrimoni librari – sottolinea il Sindaco Antonio Lunghi – corre subito all’Associazione Culturale Arnaldo Fortini che, con tanto calore, mi aveva caldeggiato tale ricollocazione. Ringrazio il personale dell’Ufficio Biblioteca per la collaborazione offerta ad un intervento che, oltre a risolvere anche un problema di acustica della Sala degli Sposi, perno della bellezza architettonica ed artistica di Palazzo Vallemani, rappresenta uno storico valore aggiunto alla Biblioteca, facilitando altresì la consultazione dei volumi e delle schede, come in passato, nella prestigiosa scaffalatura lignea ottocentesca, ove sono stati montati anche gli sportelli di adeguata protezione”.
__________________
Nel filmato che segue un immagine molto bella del matrimonio (in Assisi) di Chiara Corbella Petrillo