Cinema profetico da Stargate all’ Iraq, dai Borg all’Isis
Cinema Profetico
È il cinema che rincorre la storia o la storia che rincorre il cinema?
Quando sugli schermi di tutto il mondo uscì il film Stargate, in Italiano la porta delle stelle, erano passati circa quattro anni dalla cosiddetta prima guerra del golfo, quella che ebbe inizio il due Agosto del 1990 con la storica invasione del Kuwait, e dopo più di quattro mesi di inutili trattative, con l’operazione, Desert Shield, che si concluse con il ritiro completo delle truppe irachene dal Kuwait stesso e un periodo di dure sanzioni economiche all’Iraq di Saddam Hussein, il cui regime fu poi abbattuto con una seconda guerra del golfo iniziata nel 2002, …
Il film fu un classico esempio di cinema profetico.
L’ambiente desertico del film, lo spirito militaresco della missione più militare che scientifica, e che porta attraverso uno startgate, in un universo lontano ma così profeticamente simile all’Iraq del 2002 dove la popolazione locale si sarebbe dovuta ribellare al dittatore, che li opprimeva, … Nel cinema profetico di Stargate il dittatore si scopre essere poi un cattivissimo extra-terrestre, con l’esercito americano che nella fiction come nella presunta realtà uccide l’oppressore dando a quelle popolazioni la … democrazia.
Questa idea di esportare la democrazia non fu alla base della politica mediorientale degli americani e degli stessi occidentali già dai tempi di Khomenini, per finire poi con la infelicissima primavera araba?
Le immagini delle tv occidentali che inquadravano i bambini di Bassora che chiedevano acqua e cibo ai militari che invadevano le loro regioni non sembrava presa da una scena di Stargate? Davvero un caso di cinema profetico! A Saddam Hussein, la fine del dittatore extraterrestre, ucciso e impiccato da un tribunale iracheno invece che fatto esplodere con una superbomba del cinema profetico, mentre l’Iraq precipitava nel caos più totale per la scelta discutibile di far fuori con lui anche i vertici dell’esercito iracheno che avrebbe potuto, come in Egitto oggi, prendere in mano la situazione. Il dittatore fu abbattuto ma la democrazia imposta dagli occidentali non si dimostrò in grado di governare un paese che era stato tenuto in piedi con metodi forti, discutibili ma efficaci.
E che dire della saga dei Borg di Star Trek?
Un altro esempio di cinema profetico? I Borg erano un popolo nato da un insieme di popoli e individui assimilati e governati da un regina che assorbiva la coscienza di ogni individuo e di ogni nuova civiltà che incontrava, per metterla a disposizione della collettività, alla perenne ricerca della perfezione.
All’inizio certo, dietro questi terribili borg, si evinceva il concetto di comunismo, del partito comunista in nome del quale l’individuo perdeva la sua individualità.
Un concetto completamente opposto a quello della cultura americana nel quale la liberta individuale è esasperata al punto che è inutile discutere del diritto di ogni individuo di detenere armi, nemmeno quando qualche folle le usa per uccidere e massacrare nelle scuole o in qualche luogo pubblico.
Il messaggio dei Borg, “Noi siamo i Borg. Abbassate i vostri scudi e arrendetevi. Assimileremo le vostre peculiarità biologiche e tecnologiche alle nostre. La vostra cultura si adatterà a servire noi. La resistenza è inutile”, non ci ricorda un po’ i messaggi dell’Isis? Messaggi fatti più da foto e video che tutti capiscono che non di scritte e frasi che rimangono meno impressi degli orrori che le immagini mostrano quotidianamente.
[youtube]http://youtu.be/JnN-SR_2ovA[/youtube]
Messaggi apparentemente farneticanti, come quello in cui minacciano di arrivare a Roma e di assimilare l’occidente la cui educazione e cultura è, come suggerisce la parola Boko Haram, blasfema per la loro ideologia religiosa fondamentalista.
Dove geograficamente arriva l’Isis, o altri movimenti islamici radicali molto simili, si massacrano quelli che loro considerano eretici islamici che non si lasciano cioè assimilare, cristiani, yazzidi, etc. e si impone la loro visione dell’Islam e della Sharia non molto differente da quella che in altri periodi storici l’Islam stesso impose in diverse regioni dell’Asia e dell’Africa, cancellando quasi del tutto chiese di antichissima tradizione come quella nordafricana che aveva dato i natali a personaggi del calibro di Sant’Agostino o città come Costantinopoli per quasi un millennio baluardo di una grande civiltà cristiana mediterranea.
Come nel cinema profetico dei Borg di Star Trek, gli uomini dell’Isis dispongono dei migliori mezzi tecnologici e militari, risorse economiche praticamente infinite, una cosa che fa intuire che il fenomeno Isis non è arrivato in Iraq e Siria da un altro pianeta tramite uno stargate ma ha avuto ed ha dei finanziatori con qualche loro preciso interesse ideologico, economico, politico, militare.
La sua capacità comunicativa mediatica risulta moderna ed efficace sia sul fronte interno, le popolazioni con cui viene a contatto e che vengono assimilate alle regole shariatiche del califfato, sia sul mondo esterno al quale fanno capire che è meglio stare alla larga o per un numero di giovani non sparuto, divenire essi stessi parte del disegno divino che loro starebbero attuando.
Fanno capire che sono pronti a combattere i crociati, anche se questi già dall’epoca dei lumi hanno smesso di mettere il segno ricevuto da Costantino a Saxa Rubra nei loro stendardi, e a differenza dei crociati che oggi hanno regole democratiche, trattati internazionali, discussioni politiche, la trasmissione delle decisioni politiche e militari è immediata.
Africa Centrale, Corno D’Africa, Yemen, Siria, Iraq e la una parte della Libia sono già fondamentalizzate, assimilate, ma il peso del fondamentalismo radicale si sente anche in nazioni come Turchia, che fa parte della Nato e Kenia, in cui la laicità dello stato lascia sempre più spazio alla Sharia intesa sempre più in modo radicale ed estremista.
In questo panorama sconfortante dove il cinema profetico è diventato reale cinematografico, dove i notiziari trasmettono le immagini reali intraviste del vecchio cinema profetico, l’occidente, i “crociati”, non devono cadere nella trappola di divenire essi stessi fondamentalisti ma devono ponderare saggiamente ogni mossa, valutando bene anche il pericolo di essere assimilati.
Non è facile trovare la linea giusta ma sarebbe davvero pericoloso cercare un negoziato con i fondamentalisti, pensare di isolare il fenomeno nei paesi in cui si è sviluppato: che il loro obbiettivo è Roma e non è uno scherzo.
Il fotomontaggio dell’obelisco vaticano con la bandiera dell’Isis parla chiaro, l’obbiettivo ricevuto dall’alto è quello di distruggere la cultura occidententale, la croce come la libertà di espressione.
Vale la pena quindi, accanto alle giuste discussioni sugli interventi militari, le misure di sicurezza e quant’altro, oltre al cinema profetico o no che sia, rileggere un discorso, anche esso profetico, del grande papa Benedetto XVI, il famoso discorso di Ratisbona, che causò dei dissapori nel mondo islamico, ma che rimane una pietra miliare e profetica del rapporto tra violenza e religione e che va inteso nel senso che il papa voleva intenderlo, non un condanna della religione islamica tout court ma dell’uso della violenza nella diffusione della religione, di ogni religione e di ogni ideologia, ivi compresa l’Islam dei tempi di Manuele II come dell’Isis di oggi.
Oggi alla luce di quanto accade credo che anche quelli che criticarono, in buona fede, l’uscita di papa Benedetto oggi possono invece sottoscriverla e forse condannando l’Isis lo hanno già implicitamente fatto.
Questo il punto critico e centrale del discorso del Papa che parte da una citazione dell’imperatore Bizantino Manuele II paleologo che vide cosa la spada della jihād abbattersi sulla sua Costantinopoli:
“Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”. L’imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell’anima.
Un insegnamento sulla violenza, quello di Manuele II Paleologo e riecheggiato in Papa Benedetto, di cui le generazioni che verranno insieme a quella attuale, devono tenere conto, nel prendere le loro scelte, alle volte difficili, di quando si incontra il Borg del cinema profetico nella realtà, come ricorda in un intervista un vescovo nigeriano con un linguaggio molto crudo quasi irriverente.
Claudio Pace Terni 16 Febbraio 2015 su Cinema Profetico
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