Cleonice Morcaldi un contributo alla perfezione della santità di Padre Pio
Cleonice Morcaldi
San Francesco sarebbe stato San Francesco senza Santa Chiara?
Non è una questione di lana caprina, è una questione ontologica, che sottende al senso della dualità e della completezza dell’essere nella concezione giudaico cristiana, e probabilmente non solo ad essa, e che parte dalla completezza dell’uno nella dualità della coppia.
Tra i meravigliosi mosaici della nuova chiesa di San Pio a San Giovanni Rotondo, un ciclo dedicato a Francesco e l’altro a Pio, ad un attento osservatore delle tante storie raccontate da ogni singolo mosaico, non può sfuggire, uno, messo sopra l’apertura di una porta in cui accanto alle immagini ‘scontate’ di una Madonna con bambino e di San Pio, con lo sguardo diretto verso la Madonna stessa, e con le braccia aperte come per ricevere qualcosa che è nelle mani di Gesù Bambino, si trova l’immagine di una donna col capo velato, senza una particolare aureola di santità che la contraddistingua come una santa ma che partecipa alla scena con le braccia aperte anche lei, in mezzo tra San Pio e la Vergine con Gesù Bambino.
Chi è questa donna, chi rappresenta?
Idealmente ciascuna delle numerose figlie spirituali di Padre Pio, le cui foto con un breve cenno biografico, si possono trovare nel percorso che porta dalla primitiva tomba di Padre Pio alla cella e al crocifisso, ma probabilmente ne rappresenta una in particolare (Maria Pyle?), ma tra le figlie spirituali fu proprio Cleonice Morcaldi che con il santo ebbe un rapporto paragonabile a quello che Francesco ebbe con Chiara.
Tra i tanti colloqui uno in cui Cleonice Morcaldi confessa a Padre Pio: “Tu e Gesù siete due gigli” … E si sente rispondere dal Padre, “E tu una rosa profumata”, con un richiamo evidente al giglio di Engaddi (oggi Ein Gedi) e la rosa di Sharon di biblica memoria.
Un amore raccontato nel Padre Pio televisivo di Sergio Castellitto e trascurato in quello di Michele Placido, e che fa capire come l’imitazione di Pio nei confronti di Gesù fu perfetta in tutto, anche nel rapporto che Gesù ebbe con l’altro sesso.
Gesù infatti fu il primo rabbì della storia di Israele che ammette nella sua scuola di Israele un seguito femminile, che accetta l’unzione dei profumi nel suo corpo da una donna, che prima ancora del consesso apostolico della sua amata chiesa dove fa toccare il suo corpo piagato ma risorto, si manifesta ad una donna che l’aveva identificato, seppure parzialmente, come custode del giardino, cioè del paradiso, dalla nuova coppia destinata ad abitarlo in una nuova dimensione che passa dall’essere l’uomo e la donna una sola carne ad essere, tramite il risorto, una sola cosa.
Se è giusto porsi la domanda iniziale, “San Francesco sarebbe stato San Francesco senza Santa Chiara?”, credo sia giusto porsi la domanda: “San Pio sarebbe stato il perfetto imitatore di Gesù senza Cleonice?”. Credo di poter dire che la risposta sia un “No”.
La santità, per volere di Dio, è una questione di coppia.
Claudio Pace Blogger Terni 28 Aprile 2015 su Cleonice Morcaldi
i mistici sponsali, ne ho capito forse la natura anche fisica, scientifica