Debito locale
Lettera aperta
All’assessore al bilancio del comune di Terni Orlando Masselli
e all’assessore con delega al bilancio della Regione Umbria Paola Agabiti
e allo Sviluppo Economico della Regione Umbria Michele Fioroni
Gentili Assessori
L’investimento nella tecnologia dei Bitcoin da parte della Tesla, che segue quello dell’interessamento della Ue per le criptovalute, non è solo una notizia che riguarda il mondo della finanza, è una notizia che potrebbe essere riferita anche all’amministrazione locale.
Tre anni fa in un dibattito, seguito ad una conferenza al cenacolo san Marco di a Terni dell’economista Nino Galloni parlammo di bitcoin, pensando che l’uso di questi potrebbe dare una forte mano a risolvere l’endemico problema dei deficit di molte amministrazioni locali.
Debito locale innovare con i Bitcoin
Immaginiamo uno scenario in cui un ente come il comune di Terni o la Regione Umbria usino bitcoin, altrui o meglio, propri.
Gli enti locali potrebbero emetterli in proprio infatti e privilegiarli nell’utilizzo delle transazioni interne al proprio comune o regione.
Per esempio accettandoli come pagamento delle tasse, delle multe offrendo uno sconto nell’acquisto a chi dimostra di doverli utilizzare per questo motivo.
Questa cosa sarebbe realizzabile in unica transazione on line, la medesima che si userebbe per pagare on line tasse e multe.
Essendo l’emissione di bitcoin propri, una moneta complementare come l’ha definita proprio a Terni, al cenacolo San Marco, Nino Galloni.
I Bitcoin come una sorta di ‘obbligazione’ pubblica una modalità che potrebbe portare ai comuni e alla regione un finanziamento diretto da usare per allentare la pressione fiscale e migliorare il welfare.
Pagare senza pagare
Dalle tasse alle multe, al pagamento dei fornitori che potrebbero accettare il pagamento in Bitcoin locali e così via, il passo successivo sarebbe quello di dare la possibilità di poter pagare le imposte con l’acquisto di bitcoin locali vincolati per un periodo di tempo.
Utilizzabili comunque per qualsiasi transazione e riscattabili alla scadenza del tempo stabilito o in caso di pagamento ai fornitori da parte dell’ente locale, offrendo loro anche uno svincolo anticipato rispetto alla data stabilita.
Si potrebbero poi destinare in automatico una quota dell’irpef regionale o comunale in bitcoin locali.
Per esempio la quota di irpef regionale anticipata potrebbe essere trasformata in acquisto di bitcoin regionali vincolati di possesso del lavoratore dipendente che guadagnerebbe invece di pagare e alla fine potrebbe perfino essere contento di pagare!
Vi immaginate infatti se un lavoratore dipendente, nella sua busta paga invece di guardare sempre con rimpianto alle voci corposi dell’irpef locale che paga a comune e regione, guardasse una voce che dicesse, non quante tassa ha pagato ma quanto ha investito nei bitcoin del suo comune e della sua regione?
Insomma si potrebbe generare un circolo virtuoso che favorirebbe sia la pubblica amministrazione locale che i privati…
Partendo sempre dal principio che nessuno deve essere obbligato a farlo, che chi vuole utilizzare i metodi tradizionali deve avere la possibilità di farlo.
Azionisti del proprio territorio
Con i bitcoin i cittadini potrebbero diventare una sorta di azionisti del proprio ente locale comune o regione che sia.
Perché non cominciare a ragionarci aspettando che qualcuno lo faccia prima di noi?
Perché delle grandi innovazioni tecnologiche ne devono beneficiare solo in America, Cina e dintorni e noi dobbiamo soltanto usarle pagandole profumatamente?
Terni 12 Febbraio 2021 sul debito locale Claudio Pace