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Galilei
Un vizio forse ereditato dallo stesso Galilei, che irrideva i suoi oppositori religiosi che vedevano negli angeli la causa del muoversi dei pianeti, ma che rifiutava, almeno in un primo tempo, l’idea che queste orbite fossero ellittiche.
Se volessimo capire poi perché Galilei scoprì la materialità della luna mentre non lo fecero illustri suoi contemporanei che si arrogano la paternità dell’invenzione del cannocchiale, dovremmo rileggerci, tra le sue opere, le lezioni che faceva all’Accademia Fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante.
Per lui matematica e architettura erano cose familiari e vedendo le immagine che vedeva fu in grado di dire che cosa vedeva, pietre, sassi non gioielli preziosi, un dato se vogliamo anche questo vicino al dato biblico visto che la pietra è accostata non solo alla fondazione Petrina, Tu sei Pietro e su questa Pietra e su questa pietra fonderò la mia chiesa ma anche la promessa ad Abramo e Sara.
A questa coppia biblica, la prima della promessa, Dio cambia nome fondando come su di una roccia la sua promessa ( su entrambi gli argomento vedi il recente libro di Francesco Bindella “Boanarges i «FIGLI DEL TUONO» (Mc 3,17) LA QUESTIONE BIBLICA DI UNA FONDAZIONE GIACOMO-GIOVANNEA Edizioni Porziuncola Assisi).
Promessa che erediteranno Isacco e Giacobbe che , con la complicità della madre, riuscirà a strappare ad Esaù, legittimo erede di questa promessa, con alcuni artifici (il piatto di lenticchie offerto al fratello in cambio della promessa, il presentarsi in punto di morte al padre cieco per strappare la benedizione).
Ai cannocchiali e ai suoi costruttori, come lo fu di fatto anche Galileo Galilei, Giuseppe Bonaviri dedica pochi ma efficaci versi riportandoci nell’epoca pre galileiana con l’annuncio della scoperta dell’antiluna … Una reazione ai legami troppo stretti ad un scienza asfittica perché priva di fantasia, perché Priva di Metafisica?
Il fabbricatore di cannocchiali (Dire Celeste)
Bewar fabbricatore di cannocchiali
non aduso più al cielo,
da una grande fenditura scoprì
l’antiluna che amaranto trapelava
dalla duna e dalla cicogna Melic
ferma sulla rocca di Oribasìa.
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