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Probabilità Negativa
Negli ambienti accademici nascono sempre delle leggende metropolitane o delle barzellette, caratterizzate sempre sul professore più ‘in’ del momento e sullo studente più caratteristico dell’epoca in cui le stesse nascono e vivono, mutandosi con il passare dei tempi e dei contesti, degli studenti e dei docenti.
Una dei tempi miei (a cavallo tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli 80 ) di studente di Matematica in via Archirafi a Palermo, una sede che si affacciava sul meraviglioso Orto Botanico a pochi passi dal mare, girava la storiellina di un docente di estrema sinistra che interrogava uno studente più inquadrato, nell’allora partito comunista italiano, su quale probabilità poteva avere un determinato evento.
Dopo un pensare e un ripensare il compagno studente tira fuori un numero con determinazione e certezza, quasi stesse proclamando una verità … ideologica un numero intero: ”meno uno”.
Per tutta risposta con fare paternalistico e compassionevole, senza scomporsi né alzarsi dalla sedia il professore lo riprende, in perfetto italiano ma con un accento molto siculo, alla Commissario Montalbano per intenderci: “Compagno, compagno, la probabilità negativa neanche in Unione Sovietica l’hanno ancora inventata”.
È un concetto elementare se tiriamo due dadi non truccati su un tavolo la probabilità che esca il numero uno, come il numero due, … o il numero dodici è un dodicesimo, un numero comunque compreso tra zero e uno, dopo una volta tirato il dado uscirà uno solo dei dodici numeri, evento a cui possiamo assegnare il valore simbolico uno, mentre per tutti gli altri numeri l’evento non si è verificato, assegniamo pure lo zero.
Dire che la probabilità che un numero dei primi dodici naturali esca in un tiro di dadi è -1 è un non senso e il professore extraparlamentare di sinistra aveva ben ragione di lamentarsi della conclusione affrettata dello studente.
Anche nel ‘dire celeste’ di Giuseppe Bonaviri, questo tema dello zero che è il limite inferiore del mondo delle probabilità di un evento e uno dei due stati finale dopo il verificarsi dell’evento è trattato in modo misterioso ed essenziale …
L’essenza dello zero (Dire Celeste)
Dal mondo sommerso, i vecchi con occhi
senza ciglia, infoscati di mercurio,
ascoltando un oriuolo derivano
da crepe, fossicoli, e limo
il planisfero celeste, il brulichio
della vita che fu, l’essenza dello Zero.
Ma nella scienza matematica, nelle scienze mai dire mai, la radice quadrata di un numero reale negativo non è un reale ma magari è un numero immaginario che possiamo chiamare “i” per esempio e scoprire che esiste un insieme di numeri che sublima i reali e che in genere si usa chiamare ‘complessi’.
D’altra parte se ci fermassimo solo ai naturali come potremmo misurare le temperature da quelle che noi abbiamo fissato logicamente come lo zero termico? “1” e “+1” non sono la stessa cosa, c’è corrispondenza tra i naturali e gli interi positivi ma non sono la stessa cosa.
Dunque dalla risposta assurda del compagno inquadrato negli schemi dell’ortodossia del socialismo reale, magari può venire fuori qualcosa di interessante … Provate a leggere con questa chiave di lettura ‘Alice e il paese delle meraviglie’ fare scienza, fare ricerca significa addentrarsi in una realtà misteriosa che può essere il nostro inconscio o uno degli universi paralleli che teorizza uno scienziato molto popolare come Stephen Hawking che appartiene pontificia accademia delle scienze pur essendo ateo dichiarato.
Con dei ragionamenti simili a questo, Ubaldo Mastromatteo ad un convegno di Santa Maria degli Angeli che ho organizzato sull’architettura umana e celeste, “Parabole, paraboloidi, sovrabbondanza e … “ (13 Giugno2015) fisico, già ricercatore della STM ha esposto con poche slide e con parole molto semplici e comprensibili, la sua tesi molto affascinante e originale che distingue in modo netto i fenomeni fisici da quelli biologici, postulando che nei primi l’entropia aumenta nei secondi, l’entropia diminuisce diventa appunto Entropia Negativa.
La vita secondo Ubaldo Mastromatteo violerebbe il secondo principio della Termodinamica, anzi si comporterebbe in modo opposto al secondo principio della Termodinamica!
Nel Link una sintesi della relazione da lui tenuta al sopracitato convegno che si è tenuto nella storica sala delle fonti medicee a poche centinaia di metri dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi, una delle chiese più famose della cristianità perché al suo interno si trova la Cappella della Porziuncola quella per cui san Francesco ottenne da papa Onorio l’indulgenza senza oboli e senza limiti temporali.
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