Don Chisciotte – La luce e la grazia nel segno di Otello Fabri
Claudio Pace
Don Chisciotte ovvero La luce e la grazia nel segno di Otello Fabri
Don Chisciotte
Alle volte è il caso, se il “caso” esiste, che decide al posto nostro,
per esempio di cosa parlare o di come introdurre, intitolare una pagina di un blog per raccontare qualcosa di importante e bello accaduta nella giornata di oggi.
In realtà stavo chiamando questa pagina ‘Largo Otello Fabri’,
avendo dimenticato che la pagina ‘Largo Otello Fabri‘ l’avevo già scritta.
Me lo ha ricordato WordPress aggiungendo automaticamente il numeretto due,
al componenedo link della nuova pagina: “Largo-Otello-Fabri-2”.
E allora cosa fare? Scriverla o lasciare solo le foto che ho scattato e caricato su facebook?
Foto che come tutti i blogger frenetici, sto caricando, mentre scrivo la pagina del blog
e mentre carico su you tube un breve stralcio dell’interessante intervento dell’artista, nonché amico di Otello Fabri, Franco Bellardi.
L’esposizione del quadro (in realtà una finestra dello studio di Otello) di Don Chisciotte della Mancia
pur essendo l’ultima foto che ho scattata oggi è venuta fuori come prima nella sequenza di foto caricate come album su facebook;
e allora che Don Chisciotte sia, controprova che Otello Fabri non è stato solo il pittore delle donne.
Don Chisciotte Metafora dell’artista
Se la foto sopra fosse stato un video si sarebbe sentita la figlia di Otello,
la mamma della nipote di Otello che invece regge il quadro, chiedere, con gentilezza e amorevolezza,
l’età dell’anziano proprietario che ha letteralmente prestato, per un momento di gloria, a Franco Fabri,
l’opera d’arte, e che Franco ha esposto come un tesoro raro.
Non solo per la bellezza del manufatto forse, ma anche perché quella finestra gli ricorda gli anni,
i luoghi dove il suo babbo faceva le sue opere,
alcune delle quali donate copiosamente al comune dalla famiglia al comune oggi,
come già una decina di anni fa fece il pittore.
Sinceramente quel Don Chisciotte parla molto a tutti, non solo ai familiari di Otello.
Non è Don Chisciotte ogni artista?
Cosa è un’artista se non un uomo che guarda il mondo con occhi alle volte un po’ ingenui
e scopre ed esporta il bello anche dove non c’è, e combatte il male nel modo forse più sbagliato e inutile che si possa,
ma lo combatte con forza, pagando di persona. E Otello lo ha fatto anche come lavoro!
Otello Fabri alle acciaierie
Prima di intraprendere la sua carriera di artista, Otello Fabri infatti, lavorava all’ acciaieria di Terni, come il sottoscritto 😉 ,
e tra i suoi incarichi c’era quello di fare i cartelli per richiamare gli operai al rispetto delle regole della sicurezza,
non era un modo di combattere il male?
Sarebbe bello se se ne ritrovasse qualcuno, magari buttato in qualche vecchio magazzino …
Due parole anche sugli interventi di Provantini e Valeri,
e cioè l’emozione e le lacrime che non hanno saputo trattenere parlando rispettivamente dell’ambientazione storica e artistica del pittore.
Spassoso e forte l’intervento di Bellardi che ha richiamato ai pericoli della decadenza dell’arte nel mondo globalizzato.
Mentre faccio i complimenti, non formali, all’ assessore Simone Guerra
e soprattutto all’assessore Marco Malatesta per le iniziative intraprese per ricordare il pittore ternano,
estendo questi complimenti anche ai ragazzi e ai docenti del liceo artistico Metelli di Terni per le belle opere realizzate
e per la partecipazione che li ha visti coinvolti e non indifferenti alla valorizzazione di un patrimonio artistico,
che come ha augurato il figlio Franco Fabri, li vedrà protagonisti della creatività e dell’arte che si è sviluppata nella conca ternana
e che continuerà solo con il loro impegno.
Bravi! Claudio Pace Terni 9 Novembre 2013 Blogger e … collega di Otello Fabri 😉
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