Riflessioni di Franca Cornado sull’Epifania
Fratelli carissimi, è la festa dei santi Re Magi
e vorrei oggi richiamarvi al vero senso di questa festività.
Davanti al vero Re si inchinano i re della terra.
Quale esempio meraviglioso:
sottoporre a Dio la nostra ricchezza, la nostra sapienza.
I magi erano dei sapienti, dei dotti persino di astronomia,
ma tutto depongono ai piedi di Gesù.
“E’ la parte del dotto che si fa umile;
è la parte del ricco che si fa povero;
è la parte del regnante che si fa semplice”.
Se pensiamo che, nel Vangelo, il giovane ricco, parlando col Cristo adulto,
non volle lasciare le ricchezze,
quale merito avranno i Magi che lo cercarono
e deposero a lui bambino ogni cosa?!
Invece di essere incensati: hanno portato l’incenso
per incensare solo Colui cui spetta di essere incensato dagli uomini.
Quale insegnamento di umiltà, per i nostri giorni specialmente!
Hanno trovato la strada per andare da Gesù,
perchè avevano posto la loro saggezza e la loro attenzione sulle profezie antiche.
Le avevano custodite nel loro cuore,
anziché far posto all’argento e all’oro.
“E, chi ascolta la Parola di Dio,
chi soprattutto mette in pratica la sua parola, antica o nuova,
trova il cammino, trova la fede che fa trovare, trova la fede che fa giungere;
trova la fede che fa onore alla Sacra Famiglia”.
Quante poche volte abbiamo pregato i Santi Re Magi!
Ma, lo sapete, che
essi furono i primi adoratori dell’Eterno fatto Infante?
E nessuno mai li prega.
Non sentiteli lontani:
abbiate più devozione al loro atto di devozione presso la santa culla!
Pregate perchè i capi delle nazioni ne prendano esempio
‘chè: senza Dio non possono fare nulla.
Più riconosceranno Dio, più sapranno guidare i popoli.
“La stella cometa è ancora la mia Luce,
luce che guida, luce che conduce. …”. “Amen!
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