Esiti sperimentali Lenr e ricerche teoriche. L’Intervento di Francesco Celani al 31° corso avanzato di radioprotezione medica
Esiti sperimentali Lenr
Ricevo da Francesco Celani e volentieri pubblico le conclusioni del suo intervento al trenunesimo corso avanzato di Radioprotezione medica
che si è tenuto a Bressanone dal 28 Agosto al primo Settembre.
Per scaricare l’intero intervento clicca QUI a seguire invece la sintesi finale dell’intervento stesso.
Claudio Pace Terni 3/9/2017
Esiti Sperimentali Lenr
Un programma sperimentale, a dir poco “ardito”, iniziato nel 2011, ha permesso di aumentare, significativamente, la probabilità di accadimento ed intensità dei fenomeni AHE. E’ importante citare:
- L’uso della Costantana (CNM).
- L’uso del riscaldamento diretto (Effetto NEMCA).
- La procedura di ossidazione pulsata dei fili, per aumentare la superficie e numero delle strutture sub-micrometriche. Il quenching (cioè raffreddamento ultra-rapido), ripetuto molte centinaia di volte, agevola la formazione di eventuali materiali amorfi (non stechiometrici) inter-granulari: vengono contrasti i fenomeni incipienti di sinterizzazione.
- L’aggiunta di Fe e K. In più, il Mn ha ridotto significativamente l’evaporazione del K, punto debole dei precedenti catalizzatori tipo Fischer-Tropsch.
- L’utilizzo di specifiche fibre di vetro impregnate con SrO, materiale a funzione lavoro particolarmente bassa, per l’emissione di elettroni.
- L’introduzione della procedura costruttiva di effettuare nodi, con piccolissimo diametro interno, con i fili di CNM
- L’aggiunta di Argon e soprattutto Xe al Deuterio.
- L’utilizzo di fili particolarmente sottili (4×100 µm Vs 1×200 µm).
*NEMCA: Non Faradaic Electrochemical Modification of Catalytic Activity .
Il fenomeno è stato particolarmente studiato e sviluppato dal Prof. Costas Vayenas, Università di Salonicco, dal 1995.
Si ricorda che osservazioni similari, benché NON spiegate, risalgono al 1905
Abbiamo elementi per pensare che le numerose procedure adottate,
benché originate da un approccio primitivo di “prove e correzione di errori”,
unito ad una osservazione dei fenomeni particolarmente lunga (e senza pregiudizi interpretativi)
hanno provocato l’aumento dello AHE dall’inziale 5-20% del 2012 ai valori attuali del 100%
(cioè un fattore 2 rispetto alla potenza di ingresso elettrica immessa).
La affidabilità, e riproducibilità sono diventati “quasi accettabili”.
Quindi, molto lavoro sistematico è INDISPENSABILE.
Aspetto ancor più importante, le temperature interne e soprattutto esterne
(per migliorare il recupero energetico, limitato dalla ben nota legge di Carnot) sono aumentate in maniera sostanziale.
In alcuni specifici esperimenti (usando la miscela ottimale Xe-D2 a bassa pressione)
la temperatura interna del reattore spesso superava i 700°C mentre quella esterna era dell’ordine di 300°C.
Il tutto senza apparenti danneggiamenti del filo, guaine ed altri componenti.
Secondo noi tale risultato rappresenta un progresso chiave verso l’applicazione delle LENR nel mondo reale,
non solo una curiosità (complessa) di Laboratorio.
Ci aspettiamo ulteriori miglioramenti aumentando la quantità di materiale attivo (0.6g).