Estorsione da combattere per una Terni Sicura … a Umbria ON
Estorsione da combattere
Gentile redazione di UmbriaOn
Ho letto con piacere il vostro articolo circa le denunce dell’ estorsione in atto da anni non solo nel parcheggio dell’ospedale ma anche in quello delle officine Bosco, estorsione che ho denunciato con forza più volte nel corso del mio mandato come consigliere della prima circoscrizione, anche inviando appelli al prefetto di Terni.
Ed è noto che anche il parcheggio dietro via Castello soffre dello stesso problema così come alcuni parcheggi dei supermercati.
Credo che la popolazione di Terni si sia stancata di questa vessazione che può essere combattuta anche con le vigenti leggi in quanto questo chiedere i soldi alle persone che parcheggiano, potrebbe essere considerato non solo un’attività occasionale paragonabile all’accattonaggio ma bensì una vera e propria estorsione, una forma di pizzo, ingiustamente tollerato e verso la quale invece bisogna reagire pur nei forti limiti del nostro attuale sistema legislativo che come è noto ha permesso la permanenza del ‘presunto’ assassino di David Raggi, solo perché questi ha fatto ricorso contro il decreto di espulsione emesso dal tribunale di Caltanissetta.
Credo che le forze dell’ordine e le autorità comunali, qualcosa in più possano fare, se invece di fermare i richiedenti il pedaggio del parcheggio, per poi rilasciarli subito dopo con un insignificante decreto di espulsione, intervenissero come se si trovassero davanti a criminali che chiedono il pizzo, perché alla fine di questo stiamo parlando, perché un conto è un accattone che chiede l’elemosina al passante, ed un conto è una serie di giovani alti e ben piazzati che ti indicano dove c’è un parcheggio libero, facendoti capire chiaramente che dovrai pagare loro il dovuto.
Si noti anche che ogni qualvolta il problema emerge sulla stampa, come è stato nel caso delle mie, e come credo sarà anche dopo il vostro articolo, come per incanto, per un periodo più o meno breve, scompaiono i parcheggiatori abusivi, che meglio sarebbe chiamare ‘uomini del pizzo’, per poi tornare magari con cambio di nazionalità o etnia o categoria di persone (i cosiddetti tossici) , per poi ritrovare sempre gli stessi a fare la solita estorsione.
Questo fa pensare ad una regia criminale dell’estorsione, ad una non casualità della cosa, e alla necessità di intervenire anche nei parcheggi dei supermercati, magari con una ordinanza come quella emessa già a Perugia, che responsabilizzi anche i gestori dei supermercati e i loro servizi d’ordine a collaborare prontamente con le forze dell’ordine, nel caso si verifichino fenomeni, e tutti sappiamo si verificano, di ‘pizzo’ su coloro che parcheggiano.
Terni è una città tollerante ed accogliente, lo è stata, lo sarà, ma rispetto a fenomeni che si professano come fenomeni di illegalità, la tolleranza deve essere zero, sindaco, prefetto, questore che vanno ringraziati per lo sforzo fino ad adesso profuso per la sicurezza a Terni, qualcosa in più, con la collaborazione di tutti i cittadini che devono sempre segnalare, denunciare l’estorsione dei parcheggiatori abusivi e mai pagare il pizzo, possono fare.
Capisco che questo possa costare una macchina graffiata, come è capitato al sottoscritto, o peggio, ma il primo e più semplice modo per estirpare il pizzo è e rimane, non pagarlo.
Sia chiaro, il mio non è contro i ragazzi che fanno i parcheggiatori, alcuni dei quali sicuramente sono vicini di casa essendo il mio quartiere, Trevi-Rocca San Zenone, abitato da molti extracomunitari, essi sono le prime vittime di un giro di miseria, nelle nazioni da cui provengono, e del nulla che riusciamo ad offrire loro, nella nostra.
Non trovando di meglio da fare questi ragazzi si prestano a questo e anche a peggio di questo!
Forse hanno ragione loro quando chiedono di poter amministrare una parte dei soldi che si spendono per loro, potrebbe essere una specie di microcredito. Forse è ora di vincere qualche pregiudizio che la loro presenza tra noi, che c’era anche prima di Mare Nostrum, e che fa comodo a qualche politico che incassa consensi agitando lo spauracchio della loro presenza, e pensare a progetti ‘concreti’ di integrazione.
Magari insegnando qualcosa loro, un lavoro, un mestiere, cercando con progetti di cooperazione internazionale, di far in modo che poi quanto imparato possa essere vissuto nella loro terra di origine.
Noi non facciamo nulla per loro, salvo lamentarci della loro presenza, la criminalità e i fondamentalisti invece fanno molto di più, offrono loro soldi anche in abbondanza, in qualche caso per tornare nella loro terra di origine a spargere il terrore. Pensiamo alla Tunisia, dove per pochi assassini la Tunisia ha avuto un duro colpo nell’economia alla sua voce principale, il turismo.
Se vogliamo combattere il fondamentalismo, la criminalità fenomeni come l’estorsione di cui sopra, dobbiamo riflettere su questo, … non solo fare sentenze da bar, spesso barbare, che purtroppo non si sentono solo nei bar ma nei parlamenti, diventati quasi bar lamenti e per questo così inefficaci a risolvere i problemi reali della gente che non possono essere risolti con il populismo.
Invece di litigare su di loro o peggio strumentalizzarli per fini propagandistici, i politici, e non solo loro, dovrebbero, potrebbero costruire con loro progetti di pace, per esempio utilizzando i fondi non spesi dei progetti europei, con un occhio alle nazioni di origine dove la nostra moneta vale molto di più. Incominciare una cooperazione che non sia solo ‘vi paghiamo purché rimangano da voi’ ma ‘vi aiutiamo a inserirli nelle vostre terre di origine e far crescere la vostra economia’.
È utopia, forse, ma ormai il mondo è un villagio globale e il mare Mediterraneo è una frontiera debole, la si può rafforzare, ma non si può ignorare il mare di miseria, di guerra e disperazione che c’è dall’altra parte del mare.
Claudio Pace Blogger Terni 23 03 2015 su Estorsione da combattere.