Il Pozzo ovvero la poesia dell’incontro
Il Pozzo e poesia dell’incontro di Karol Wojtyla ovvero la Samaritana,
nella memorabile lettura di Monica Vitti:
Una poesia è sempre un momento di emozione per ciascuno di noi,
talvolta anche un ricordo, come questa di Karol Wojtyla che un mio amico musicista mi fece conoscere,
dopo essersi a sua volta tanto entusiasmato nel leggerla, da comporre per le sue parole,
una musica, semplice ma profonda come profonde sono le parole della poesia.
Musica che, a distanza di molti anni, non ho mai dimenticato
e che mi rimane in mente così come i pochi ma penetranti versi
che descrivono l’incontro tra la samaritana e Gesù di Nazareth nel pozzo di Sichem:
Il pozzo a Te mi ha unita,
il pozzo in Te mi ha fatta entrare.
Altro non v’era tra noi
che il suo splendore profondo,
vibrante come chiara pupilla
nell’orbita di pietre.
Il pozzo mi ha introdotta nei suoi occhi,
in essi mi ha chiusa.
La poesia e le note del mio amico, mi sono venute in mente proprio oggi,
mentre con altri amici, nel giorno della festa dell’Assunta,
abbiamo visitato la Certosa di Pavia.
Gratiarum Carthusia
Questa prima di essere un monumento nazionale è una chiesa,
un tempio dedicato alla Madonna delle Grazie (Gratiarum Carthusia) come ci ha tenuto a precisare,
l’amica che ci ha invitato e che ci ha fatto da Cicerone.
Lei abita nemmeno ad un centinaio di metri dalla Certosa stessa e accogliendoci ci ha ricordato:
“Quale giorno migliore, per visitare la Certosa, che non quello di una festa Mariana come l’Assunzione?”.
Tra le tante bellezze viste nella chiesa e fuori la chiesa, davvero tante per descriverle,
un rilievo in terracotta posto sopra dei rubinetti, nel chiosco,
che i frati certosini dovevano usare per lavarsi le mani, prima di accedere al refettorio,
quell’unico giorno della settimana, la domenica, in cui rompevano la loro vita eremitica,
fatta di preghiera e duro lavoro, per mangiare insieme.
Quel Rilievo in terracotta, che sembra quasi fatto in legno,
racconta appunto dell’incontro della Samaritana con il Messia che gli svela tutto quello che lei ha fatto,
e che gli offre l’acqua viva che disseta definitivamente in cambio di un po’ di acqua da attingere dal pozzo.
Gesù non convenzionale
E’ il Vangelo di Giovanni che ci racconta questo brano di straordinaria apertura di Gesù,
che lascia attoniti i suoi discepoli.
Parla infatti ad una donna sconosciuta, peccatrice e, come se non bastasse, samaritana.
Appartenente cioè a quella setta ereticale che riconosce solo la Torah ma non i profeti
e soprattutto non riconosce il culto del tempio salomonico di Gerusalemme.
Con quel gesto Gesù fece una vera e propria rivoluzione!
Papa Giovanni Paolo Secondo di quel gesto ne fotografa un aspetto, quel “tu e io”,
tra Gesù e la Samaritana, ma anche tra Gesù e ciascuna delle nostre anime,
quando grazie al pozzo, la samaritana e ogni anima incontra il Cristo.
Il pozzo potrebbe essere la spiritualità, la Parola di Dio,
il magistero, la testimonianza di un credente coerente,
la sofferenza nascosta e offerta a Dio di un innocente oppure potrebbe essere semplicemente un … pozzo.
In fondo non è il pozzo quello che conta, ma l’incontro, lo sguardo,
il perdersi negli occhi innamorati del Cristo ed essere in essere chiusi.
Questo è quello che desidera l’anima davvero innamorata,
questo quello che accadde alla Samaritana,
quello è che auguro ad ognuno di noi nel giorno in cui la Chiesa festeggia Santa Maria Assunta in Cielo.
Claudio Pace Pavia 15 Agosto 2013 Blogger