Inerti abusivi al Magazzino Carburo di Papigno
[Comunicato stampa]
Come documentano le foto che si possono vedere nella pagina, l’area Magazzino Carburo di Papigno, un altro pezzo significativo del patrimonio archeologico industriale ternano in stato di abbandono, è ormai diventata una discarica a cielo aperto e speriamo sia solo di inerti.
La recinzione è divelta in più punti, come denunciato oltre un anno fa dal Centro Studi Malfatti, in occasione del clamoroso furto dei telai ottocenteschi dello iutificio Centurini …
Faccio appello al Comune, all’interessamento della Giunta comunale e al Presidente della Circoscrizione Est, Stefano Bolletta, perché si provveda quanto meno a ripristinare la recinzione, ormai divelta in più punti, e a trovare il modo di ripulirla perché come è noto i rifiuti attirano i rifiuti. Certo è che la denuncia, partita qualche anno fa dal Centro Studi Malfatti, è rimasta inascoltata, e che purtroppo quella dell’area Magazzino Carburo di Papigno non è l’unico posto dove vengono scaricati illegalmente questo genere di rifiuti, spesso di origine domestica.
Il fenomeno, piuttosto diffuso, può legittimamente far riflettere gli amministratori circa il bisogno di una rete di raccolta degli inerti sul territorio, anche e soprattutto per le modeste quantità di calcinacci che si originano dai piccoli lavori di adeguamento negli appartamenti.
Claudio Pace Terni 28 Dicembre 2013 Consigliere della prima circoscrizione Terni Est
POST SCRIPTUM
Gli Inerti abusivi nel Magazzino Carburo di Papigno documentati nelle due foto pubblicate sotto. L’area degradata è un esempio, purtroppo molto rilavante, di come non si valorizza l’immenso patrimonio di archeologia industriale presente nel territorio ternano. Si auspica che al più presto il comune di Terni provveda al ripristino della recinzione e alla pulizia del materiale inerte scaricato illegalmente nell’area.
Per ulteriori informazioni sullo stabilimento elettrochimico di Papigno, balzato all’attenzione della cronaca locale qualche mese per la vicenda della passerella Telfer ,clicca QUI
Di seguito le foto degli articoli stampati sul corriere dell’Umbria e sul Giornale dell’Umbria sempre sensibili a pubblicare temi inerenti la salvaguardia del territorio
Le discariche abusive potrebbero essere facilmente monitorate da telecamere nascoste collegate digitalmente a server in grado di raccogliere e elaborare automaticamente le informazioni raccolte. In molti casi i costi delle telecamere e dei sistemi informatici sarebbe assolutamente trascurabile rispetto ai costi della bonifica dei siti interessati: pensate a quello che è successo e ancora succede nella terra dei fuochi! Il costo delle nuove tecnologie dovrebbe essere sempre paragonato ai costi del loro mancato utilizzo! Consideriamo che oggi un disco di un paio di terabyte (duemila miliardi di byte) costa meno di 100 euro ed è in grado di contenere oltre 600 ore di registrazione video in formato digitale di elevata qualità! Un software opportuno sarebbe inoltre in grado di monitorare e segnalare automaticamente gli eventi sospetti. Consideriamo anche le opportunità di lavoro di alto livello che queste soluzioni offrirebbero