Armonizzare l'atmosfera

John Henry Newman Palermo e Kindly Light

John Henry Newman

Lo sapevate che una delle poesie più famose di

San John Henry Newman ‘Kindly Light ‘ ha avuto la sua genesi a Palermo?

Ovvero è seguita ad un periodo di tre settimane che John Henry Newman

trascorse a Palermo… prima di ritornare a casa con una nave arancione…

Ne parlermo lunedi sera 1 Feb 2021 vigilia della festa della Candelora

su you tube channel assisinelvento

parlando della luce con il prof. don Giuseppe Lorizio

Scrive infatti John Henry Newman…

Dalla Apologia pro vita sua

Prima di iniziare il mio inno, mi stesi sul mio letto ed iniziai a singhiozzare un po’. Il mio servo, che mi accudiva quasi fosse la mia balia, mi chiese se stessi bene. Ed io potei soltanto rispondere: “Ho del lavoro da fare in Inghilterra”. Ero desideroso di tornare a casa, ma per mancanza di una nave sono stato rimasto bloccato a Palermo per tre settimane. Ho iniziato a visitare le chiese, per calmare la mia impazienza, anche se non ho partecipato a nessuna liturgia. Alla fine presi una barca arancione diretta a Marsiglia. Siamo stati bloccati per un’intera settimana nello Stretto di Bonifacio, ed è stato lì che ho scritto i versi Lead, Kindly Light che sono diventati così famosi.

Le chiese di Palermo

Che le chiese di Palermo siano stato il passatempo, il calmante,

di John Henry Newman, non mi meraviglia per niente.

Dalla cappella Palatina al duomo di Monreale,

che sono dei capolavori unici al mondo, con dei mosaici preziosi

densi di teologia biblica e di spiritualità…  alla cattedrale, che custodisce i

resti dei grandi re normanni e il culto a Santa Rosalia,

E i tanti stili della chiesa della Martorana, il barocco di Casa Professa,

e di San Domenico e tante altre ancora, a Palermo

certo le chiese non mancano di bellezza, di arte e di storia,

storia non solo dei grandi ma anche di tutte le famiglie (li in quella chiesa

si sono sposati i miei genitori, li ho fatto la prima comunione… ).

Quanto questa visita, quest’aria di spiritualità che il meridione trasuda,

sia pure nelle sue contraddizioni di sempre, ha influito nel cammino

spirituale di John Henry Newman?

Monreale

Quanto l’icone del Cristo Pantocrate, quella stessa che Zeffirelli

usò per la scena clou del suo capolavoro ‘Fratello sole e sorella luna’,

ha ravvivato in lui l’immagine del Salvatore che estrinsecherà nella poesia?

Questa comunque il suo inno, il suo desiderio di ritornare a casa,

che non è più e solo la sua patria natia, ma quella casa vera,

quella del Padre dove come un bambino vuole essere portato

dal suo Salvatore, quel Salvatore che come a dei bambini

tiene il braccio della prima coppia nei mosaici del duomo di Monreale.

La poesia

Lead, Kindly Light, amidst th’encircling gloom,
Lead Thou me on!
The night is dark, and I am far from home,
Lead Thou me on!
Keep Thou my feet; I do not ask to see
The distant scene; one step enough for me.
I was not ever thus, nor prayed that Thou
Shouldst lead me on;
I loved to choose and see my path; but now
Lead Thou me on!
I loved the garish day, and, spite of fears,
Pride ruled my will. Remember not past years!
So long Thy power hath blest me, sure it still
Will lead me on.
O’er moor and fen, o’er crag and torrent, till
The night is gone,
And with the morn those angel faces smile,
Which I have loved long since, and lost awhile!
Meantime, along the narrow rugged path,
Thyself hast trod, Lead, Saviour, lead me home in childlike faith, home to my God.
To rest forever after earthly strife
In the calm light of everlasting life.
Dirigimi, o graziosa Luce, attraverso il buio opprimente, Fammi strada!
La notte è oscura e sono assai lontano da casa, Fammi strada!
Rinforza i miei piedi vacillanti: non ho bisogno di vedere cose troppe lontane, mi bastano quelle ad un passo da me.
Non mi sono mai sentito come mi sento adesso: ti ho chiesto mai che fossi Tu a farmi strada?
Preferivo cercare e scegliere da solo dove andare ma ora sii Tu a farmi strada!
Mi piacevano le giornate agitate, e vincendo ogni timore, l’orgoglio dominava il mio volere.
Non ricordare però gli anni passati!
Per tanto  tempo la tua forza mi ha custodito e certo ancora mi farà strada.
Tra brughiere e paludi, oltre rupi e torrenti, finché la notte sparirà…
E al sorgere del giorno rivedrò il sorriso di quei volti angelici che da molto ho amato e solo per un po’ ho smarrito.
Nel frattempo Tu stesso hai calpestato per me il sentiero stretto e accidentato.
Fammi strada, o Salvatore, portami a casa, te lo chiedo come un bambino fiducioso, a casa, al mio Dio.
Per restare per sempre, nella riposante luce di una vita che non avrà mai fine.

 


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